della Redazione

Anche quest’anno il Centro per il libro e la lettura propone 3 filoni tematici ai quali ispirarsi per i contenuti delle proprie iniziative durante la campagna Il Maggio dei Libri 2018: Lettura come libertà; 2018 Anno Europeo del Patrimonio; La lingua come strumento di identità.

Il terzo tema: “Dimmi come parli e ti dirò chi sei” è, ben più che un modo di dire, il senso più autentico della conoscenza di una lingua. Non solo strumento di comunicazione, essa rivela la nostra visione del mondo, il nostro stile di vita, plasma la realtà e ne modifica valori e significati. A un anno dalla morte di Tullio De Mauro, questo filone è insieme un omaggio e un impegno: sottolineare il valore insostituibile della lingua, perché, come egli ebbe più volte a ripetere: “la distruzione del linguaggio è la premessa a ogni futura distruzione”.

STORIE CON PERSONAGGI CHE PARLANO LINGUE STRAMBE O GIOCANO CON LE PAROLE

q1 Emanuela Bussolati, Tararì tararera, Carthusia, 2009

Emanuela Bussolati, Bada… búm,  Carthusia, 2011

Emanuela Bussolati, Rulba rulba!, Carthusia, 2013

Premio Andersen 2010 – Miglior Libro 0/6 anni

 Come si fa a raccontare la lingua Piripù… impossibile. Leggiamola insieme e iniziamo questo straordinario viaggio.

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q6 Lewis Carroll, Raphaël Urwiller, Jabberwocky, orecchio acerbo, 2012

In un paesaggio lunare, dove sguardi sconosciuti ammiccano, qualcosa si nasconde. Attento, minuscolo re bambino, lo avvisa il vecchio saggio come fosse un padre, bada al “ciarlestrone”! Partire alla ventura per attraversare il bosco, tenersi lontano da terribili artigli e fauci fameliche, e soprattutto, sconfiggere quel mostro non è cosa da tutti. Armato della sua spada, il “brando vorpido” e di gran coraggio, il piccolo si inoltra. Ed ecco che alle sue spalle arriva “occhidibragia, il ciarlestrone”.

q7 Eleonora Bellini, Massimo Caccia, Ninna nanna per una pecorella, Topipittori, 2009

Una tenera fiaba in versi con protagonista una pecorella un po’ distratta.

Dice la lupa: “Mia pecorella, sola e sperduta, la notte è fredda, il bosco nero. Ti sarò mamma, casa e sentiero. Ti darò sogni di erba e trifoglio, sonno di latte, letto di figlia”.

q8 Giovanna Zoboli, Maja Celija, Filastrocca acqua e sapone, Topipittori, 2004

Un viaggio acquatico dove acqua e animali sono protagonisti.

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Dai 7 anni

VERSI PERVERSI  Roald Dahl, Versi perversi, Salani, 2016

“Per me, tra gli animali del creato, è il Porco che si merita il primato: i Porci sono nobili, soavi, cortesi: ma, per quanto bravi, di tanto in tanto tu trovi un Porcello che sembra uscito fuori di cervello”. (trad. Roberto Piumini)

 q11 Toti Scialoja, Tre per un topo, Quodlibet, 2014

“Dedicato alle due nipotine Barbara e Alice fu a loro consegnato nel 1969, e da loro amorevolmente conservato fino ad oggi. Lo pubblichiamo qui per la prima volta con la coincidenza del centenario della nascita dell’autore. Tre per un topo è l’origine, il prototipo di tutte le successive raccolte di Toti Scialoja per l’infanzia.”

Toti diceva “Nel nonsense la parola è alla prova del nulla”.

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q14 Gianni Rodari, Il libro degli errori, Einaudi Ragazzi, 2017

La riforma della grammatica

«Il professor Grammaticus, un giorno, decise di riformare la grammatica. – Basta, – egli diceva, – con tutte queste complicazioni. Per esempio, gli aggettivi, che bisogno c’è di distinguerli in tante categorie? Facciamo due categorie sole: gli aggettivi simpatici e gli aggettivi antipatici. Aggettivi simpatici: buono, allegro, generoso, sincero, coraggioso. Aggettivi antipatici: avaro, prepotente, bugiardo, sleale, e via discorrendo. Non vi sembra più giusto? La domestica che era stata ad ascoltarlo rispose: – Giustissimo. – Prendiamo i verbi, – continuò il professor Grammaticus. – Secondo me essi non si dividono affatto in tre coniugazioni, ma soltanto in due. Ci sono i verbi da coniugare e quelli da lasciar stare, come ad esempio: mentire, ammazzare, arricchirsi alle spalle del prossimo. Ho ragione sì o no? – Parole d’oro, – disse la domestica. E se tutti fossero stati del parere di quella buona donna la riforma si sarebbe potuta fare in dieci minuti.»

q15 Chiara Carminati, Clementina Mingozzi, Poesie per aria, Topipittori, 2009

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q17 Franco Matticchio, Gli animali sbagliati, Vanvere edizioni, 2016

 Un catalogo surreale dove gli animali sono letteralmente altro, dove il non-sense si intreccia con la natura (come la gallina da golf, a esempio).

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Dai 9 anni

q19 Andrew Clements, Drilla, BUR, 2009

Nick è un ragazzino molto sveglio. Forse anche troppo. Fa lavorare la testa, tutto qui. E nessuno si stupisce più di tanto quando decide che la penna non si chiama più penna: da oggi in poi si chiamerà “drilla”. Il suo atto di ribellione però viene frainteso dall’insegnate che cerca di riportare l’ordine linguistico. Ma ormai la nuova parola piace così tanto che il suo uso è quasi virale.

q20 David Almond, Mina, Salani, 2011 In una cittadina come tante, in una via come tante, in una casa come tante, c’è una bambina come… No, un attimo. Mina di comune non ha molto, ed è per questo che non piace ai suoi coetanei: la giudicano strana, pazza addirittura.
È una bambina così particolare che la mamma decide di non mandarla più a scuola e di farla studiare a casa. Passa la maggior parte del tempo sull’albero del suo giardino a guardare le cose e soprattutto a immaginarle. E forse è per questo che è così strana: vede il mondo in modo diverso perché lo guarda da un punto di vista insolito rispetto agli altri.

Dai 12 anni

q21 Marie-Aude Murail, Miss Charity, Giunti, 2014

Londra, Ottocento. Charity non deve dare nell’occhio, non deve fare rumore, deve essere invisibile, come ogni bambina beneducata che si rispetti. In realtà Charity è una sognatrice, piena di interessi e di passioni. Alleva e studia animali di ogni tipo, è interessata ai funghi e alle persone che la circondano, e manifesta un talento sorprendente per la pittura. Per le convenzioni dell’epoca è di certo una ragazza strana, ma quando compie sedici anni, la sua eccentricità non può impedirle di realizzare l’obiettivo primo di ogni ragazza: trovare marito. Charity però non è come le altre ragazze. Allora, eccola abbattere convenzioni sociali a testa alta, orgogliosa di essere una scrittrice e un’amica leale, orgogliosa di essere Charity.

q22 Bruno Tognolini, Lunamoonda, TEA, 2017

In una Cagliari del futuro, ribattezzata Neonora, gli uomini vivono sotto il controllo della Nuova Architettura Sociale, detta Nassa, una rete sotterranea mondiale in grado di esaudire i desideri dando ascolto ai bisogni degli uomini. Solo la banda di ski-lellè (bambini di strada) dal nome Lunamoonda, sembra vivere in un’oasi naturale vicino alla Sella del Diavolo. Venti ragazzi tra i cinque e i quindici anni, una vera banda capeggiata da un buon capo, Giaime Sercaluna. Ognuno ha un potere, un dono che diventa maledizione e incubo per le persone schiave della Nassa ma è per i ragazzi la dimostrazione della loro diversità: cloni, mutanti, esseri antropomorfi, giganti… ma anche poeti, cantanti, danzatori.

QUANTO IL RACCONTARSI DENTRO ALLE STORIE SIA IMPORTANTE ATTRAVERSO IL DIARIO, I RACCONTI, LE POESIE

Dai 9 anni

q23 Patricia MacLachlan, Baby, Il battello a vapore, 2011

La dodicenne Larkin un giorno trova un bebé cbe sonnecchia in una cesta di vimini davanti alla porta di casa. L’unico indizio è un biglietto scritto dalla mamma della bimba: “Questa è Sofia, ha quasi un anno ed è una bambina dolcissima… Un giorno tornerò a riprenderla. Le voglio tanto bene”. Ma non è facile amare qualcuno sapendo che forse, un giorno, ci verrà portato via.

q24 Beatrice Masini, Diario di una casa vuota, EL, 2004

“Protagonista di questa storia è una casa. Antica, solitaria, più di un oggetto, meno di una persona, eppure strettamente legata alle persone che la abitano. Questa casa è vuota e aspetta che qualcuno torni a riempire le sue stanze. Anche per questo vive nel passato e nella memoria di tutti i bambini che hanno corso per le sue scale. Tante piccole esistenze da cui ha dovuto congedarsi quando i genitori hanno deciso di trasferirsi. Quando una bambina arriva con il fratello a esplorare la casa, riuscirà ad attirarli e a diventare un posto speciale per i loro giochi, in attesa dell’ennesimo distacco.”

Dagli 11 anni

q25 Beatrice Masini, Roberto Piumini, Ciao tu, BUR, 2014

Diventato ormai un classico è il racconto di una relazione epistolare a distanza tra due compagni di classe. Con grande stile, abile ironia e un uso sapiente della lingua, Beatrice e Roberto narrano gli umori di un’età in cambiamento, senza retorica o facili giovanilismi.

q26 Jeff Kinney, Diario di una schiappa, Il Castoro

Greg, considerato da tutti una schiappa, deve affrontare la scuola media. Nei vari libri sarà protagonista di una serie di eventi con i suoi genitori e il suo migliore amico e compagno Rowley Jefferson. I temi dominanti sono l’amicizia, il rapporto con i genitori, il rapporto con i fratelli, gli esami scolastici, la recita, e alcune cotte.

Dai 14 anni

q27 Sherman Alexie, Diario  assolutamente sincero di un indiano part-time, Rizzoli, 2015

Arnold Spirit Jr è un giovane indiano della tribù Spokane, vive in una riserva nel nord America, ed è spesso vittima di pessimi scherzi. Nato con una malformazione fisica le cui conseguenze sono: capoccione gigantesco e continuamente dolorante, convulsioni, un occhio miope e uno ipermetrope, un corpo sproporzionato, magrissimo e con mani e piedi enormi… Insomma, una vita non facile. Arnold decide però di raccontarla lo stesso, con grande ironia e intelligenza, non solo con le parole ma anche col disegno, che ama moltissimo.

q28 Kevin Brooks, Bunker diary, Piemme, 2017

Carnegie Medal 2014

Mi chiamo Linus e non so se leggerete questo diario. Ho 16 anni e sono rinchiuso in un bunker sotterraneo, e sono solo, non c’è nessuno qui con me. Ci sono sei stanze, una cucina, un bagno e una sala da pranzo: sei piatti e sei forchette di plastica. Nelle camere sei bibbie e sei taccuini con relativa penna, coperte e cuscini. Nient’altro. Mi hanno calato qua sotto tramite un ascensore, unico collegamento con il mondo esterno. Qualcuno sta osservando e ascoltando tutto quello che faccio. Mi sembra di impazzire, cosa vuole da me?”

LIBRI DI DIVULGAZIONE CHE RACCONTANO LA LINGUA

q29 Mino Milani, Latin lover, Einaudi Ragazzi, 2018

40 detti famosi per latinisti in erba, raccontati con leggerezza e sapienza da Mino Milani, cicerone d’eccezione. Con un ricco glossario di 60 voci in fondo al libro.

Straordinario, appassionante, dotto e divertente: per tutti!

q30 Andrea Camilleri, Tullio De Mauro, La lingua batte dove il dente duole, Laterza, 2014

“Cos’è la lingua, e cos’è il dialetto? Cosa esprimiamo con l’una e cosa esprimiamo con l’altro? In un susseguirsi di riflessioni, aneddoti e memorie, in cui trovano posto Manzoni e Gassman, Pasolini e il commissario Montalbano, Benigni e Pirandello, oscuri maestri elementari e professori di educazione fisica, poesia, romanzo e teatro, Andrea Camilleri e Tullio De Mauro raccontano come la lingua esprima chi siamo veramente. E una profonda, giusta, verità: in Italia abbiamo tante lingue.”

q31 Cecilia Campironi, Che figura!, Quodlibet/ottimomassimo, 2016

“Metafora, Metonimia, Palindromo… sono solo alcune delle figure retoriche che arricchiscono la nostra lingua e che servono a capire e a raccontare la realtà. Tutti noi le usiamo, in modo naturale e spesso senza rendercene conto. Che figura! le trasforma in personaggi strambi e divertenti: dal Signor Litote che ormai ha il torcicollo a forza di fare no con la testa, a Miss Enfasi che sembra vivere a teatro, fino a mago Ossimoro, che si rinfresca col fuoco e si scalda col ghiaccio.”

Nella collana “Feltrinelli kids saggistica narrata” segnaliamo inoltre:

q32 Massimo Birattari, La grammatica ti salverà la vita, 2012
q33 Massimo Birattari, Benvenuti a Grammaland, 2011

I 3 filoni tematici ai quali ispirarsi per i contenuti delle proprie iniziative durante la campagna Il Maggio dei Libri 2018 sono: Lettura come libertà; 2018 Anno Europeo del Patrimonio; La lingua come strumento di identità.