di Gabriela Zucchini – Equilibri

Un’indimenticabile esperienza quella con lo scrittore Melvin Burgess, che Equilibri ha avuto l’occasione di accompagnare in Italia in collaborazione con le biblioteche ragazzi “il Falco Magico” di Carpi e “Giana Anguissola” di Piacenza, e le Biblioteche di quartiere-Istituzione Biblioteche Comune di Bologna.

Un’esperienza che è iniziata, per i numerosi ragazzi coinvolti, dalla lettura dei suoi libri, in primo luogo Junk (edito originariamente da Mondadori, e ripubblicato da Salani col titolo Storia d’amore e perdizione) e Kill All Enemies (Mondadori), e che li ha immediatamente messi di fronte a un aspetto importante della sua scrittura: la fiducia che questo grande autore ripone nei giovani, proponendo storie forti, problematiche, dal forte impatto emotivo.

Incontri in cui Melvin è stato letteralmente travolto da un mare di domande: sui temi dei suoi libri, su come faccia a conoscere così bene i ragazzi, su cosa significhi scrivere per adolescenti, sulla sua reazione alle critiche dei colleghi e alla censura degli adulti, sul significato della libertà e della responsabilità, sulle sue passioni e le sue letture irrinunciabili… Senza trascurare la capacità di Melvin di andare dritto al cuore delle questioni (come accade nelle sue storie), di dare risposte profonde e complesse anche a domande semplici, a testimonianza della grande considerazione che ha per i suoi lettori e le sue lettrici.

Perché Melvin è convinto che l’adolescenza sia “quell’età straordinaria in cui ognuno è impegnato a inventare se stesso e a sperimentare nuove strade e comportamenti”. E attraverso le sue storie si propone di consentire ai giovani di vivere avventure avvincenti, di sperimentare il pericolo, di scoprire nuove realtà, di confrontarsi con verità dolorose, di mettersi alla prova in profondità, di misurarsi con quelle sfide necessarie a dare forma al proprio futuro. Sempre attraverso la protezione della pagina scritta.

E che Melvin si fidi dei suoi lettori, delle loro competenze e capacità di decodificare la complessità, i ragazzi l’hanno capito immediatamente e lo hanno ricambiato restituendogli a loro volta fiducia. A Piacenza, a conclusione dell’incontro, vincendo timidezza e imbarazzo, lo hanno ringraziato per la forza del suo intervento. A Bologna, dove Melvin ha incontrato due gruppi di lettori e lettrici Fuorilegge, coordinati da Equilibri, accompagnati da genitori altrettanto coinvolti e motivati, e ha accettato la sfida di rispondere a domande dirette e personali, lo hanno salutato con un abbraccio. Una bella occasione, che certamente porterà i ragazzi e le ragazze a fare altre esperienze di lettura attraverso le pagine di tanta buona letteratura, accogliendo l’invito di Melvin “a non smettere di sognare per inventare il proprio futuro”.

Come fanno, del resto, i protagonisti delle sue storie.

Sempre su Melvin Burgess, potete leggere il resoconto di Barbara Servidori, e la cronaca della festa finale di Xanadu.