di Irene Piazza – Scuola Secondaria di Primo Grado dell’I.C. “A.G. Roncalli” (Burgio)

In occasione di Libriamoci 2021, gli studenti della IIIA della Scuola Secondaria di Lucca Sicula e di Villafranca Sicula si sono avvicinati alla lettura ad alta voce di Preghiera del Mare di Khaled Hosseini, un piccolo ma prezioso libro che ha permesso loro di emozionarsi intensamente e, insieme, di “riconoscersi”. Il testo è la lettera di un padre al proprio figlio, il piccolo Marwan, durante un viaggio in mare in fuga da Homs, città della Siria, alla ricerca della salvezza in una nuova terra, sperata e temuta allo stesso tempo.
La lettura del libro è avvenuta anche mediante la proiezione delle sue pagine alla Lim, cosa che ha reso i ragazzi particolarmente partecipi e coinvolti.

36-37-kqZE-U3020845127921I8H-656x492@Corriere-Web-Sezioni

illustrazione di Dan Williams tratta dal libro

 

Hosseini costruisce una storia dal significato profondo e importante, in cui lo stato di guerra, la libertà persa, la persecuzione e la fuga vengono trattati attraverso la semplicità disarmante delle parole di un uomo che vorrebbe proteggere il suo bambino, ma che è consapevole della propria impotenza di fronte all’indifferenza e alla vastità del mare, al quale non resta che rivolgere una preghiera, quella di “sapere”.

“Prego che, quando le rive si allontaneranno fino a sparire e la nostra barca non sarà più che un puntino gettato fra onde ribollenti, pronte a inghiottirla, Dio guidi la nostra rotta. Perché tu sei un carico prezioso, Marwan, il più prezioso di tutti. Vorrei che il mare lo sapesse. Inshallah. Prego perché lo sappia”

La storia di Marwan viene scandita dalle meravigliose illustrazioni di Dan Williams, che alterna i colori caldi ai colori freddi, la luce alle ombre, a seconda del prima e del dopo lo scoppio della guerra. Tutto ciò ha contribuito ad attivare nei ragazzi il meccanismo di “agnizione”, culminato nei loro occhi pieni di commozione alla scoperta che Marwan è Alan Kurdi, il bambino siriano di soli tre anni annegato nel Mar Mediterraneo, vero e proprio teatro di stragi, e al riconoscimento che il padre o il figlio o qualsiasi altro profugo, con riferimento alla toccante prefazione di Roberto Saviano, potrebbero essere ognuno di noi.

1641322692624

 

“E immaginiamo che oltre la linea dell’orizzonte ci siano persone come noi, identiche…”

La storia di Marwan/Alan e la tragedia di tanti profughi morti in mare non ci lasciano per niente indifferenti, essendo ora più che mai percepite come paradigma di preghiera a conoscere e a essere più umani di quanto siamo.

“Oggi la storia chiede a tutti noi – adulti e bambini – di essere migliori di quello che siamo (…) Di essere più forti di quanto sarebbe umano pretendere da un uomo e più umani di quanto non sia stato necessario fino a questo momento”