di Antonio Sacco e Vito Cutaio – Scuola Secondaria di Primo Grado “F. Celozzi” (Torremaggiore)

Il libro
Yuichi Kimura e Simona Mulazzani, In una notte di temporale. Le sette storie dell’amicizia tra un lupo e una capretta, Salani, 2017

Un accenno di trama
Mei, la protagonista, è una bella capretta cicciottella dal carattere gentile, ma risoluto.
Gabu, il protagonista, è un lupo burbero e mangione, ma con un grande  cuore.
La capanna è il luogo del loro primo incontro. Da quel momento non saranno mai più quelli di prima e quello che li aveva fino ad allora separati (la loro natura) non esiste più. Era nata una grande amicizia.
Guardare insieme la luna è il loro desiderio.
Gli antagonisti sono il branco dei lupi e il gregge di capre.
(Antonio)

Mei, una capta simpatica e cicciottella, una notte incontrò un lupo di nome Gabu. Egli era amante della carne di capra. Questi due animali si incontrano al buio in una capanna ed iniziarono subito a parlare dicendosi cosa facevano nel bosco, dove vivevano, ecc. Alla fine si diedero un appuntamento e se non si riconoscevano dovevano dire ‘in una notte di temporale’, cioè la parola d’ordine di riconoscimento. Gli amici di Gabu e Mei non sapevano di questa amicizia perché era un’amicizia segreta però purtroppo vennero scoperti e i rispettivi amici li interrogarono sul perché di questa strana amicizia e li sgridarono ma loro nonostante questo e tutte le difficoltà non si sono mai separati.
(Vito)

Cosa ne penso
Quando ho iniziato a leggere il libro ho avuto l’impressione che non fosse molto interessante, forse perché i personaggi erano animali e sembrava, all’inizio, che fosse un libro per bambini. Pensavo che la lettura mi avrebbe annoiato, ma non è stato così, infatti verso la fine del primo capitolo non vedevo l’ora di sapere cosa sarebbe successo dopo.
Riassumerlo è stato molto bello, perché è stato come se anch’io fossi lì con i personaggi a vivere le loro avventure, e non ho avuto nessuna difficoltà a farlo.
Questa lettura mi ha fatto riflettere sulla diversità tra persone (il colore della pelle, la religione, ecc.) e su come ciò possa o non possa essere d’ostacolo all’amicizia, come è successo a Mei e Gabu che, all’inizio, quasi si vergognavano e cercavano in tutti i modi di nascondere la loro amicizia per paura di essere giudicati.
Non avevo mai veramente letto un libro con interesse e il mio proposito è quello di dedicarmi di più a quest’attività.
(Antonio)

Questo libro è stato molto commovente perché anche due nemici in natura possono diventare amici del cuore. Questo libro è pieno di immagini stupende che ti fanno entrare appieno nel vivo del racconto. Sarebbe bello se anche noi umani facessimo come il lupo e la capra mettendo da parte la cattiveria che spesso vediamo intorno a noi. Il libro secondo me dovrebbe esser eletto ad ogni età perché insegna, ci fa commuovere, ci fa riflettere, ci fa emozionare ed ogni capitolo che si legge ti fa venire voglia di leggere il successivo. Anche il bianco e nero dei disegni rispecchia i colori della notte. Per non parlare del finale bellissimo!
(Vito)

 

Il libro 
Gherardo Colombo, La bambina tutta verde, Salani, 2019

Un accenno di trama
C’era una volta una bambina che viveva in una casa tutta verde. Aveva giocattoli e vestiti tutti verdi e mangiava cibi verdi. In poche parole viveva in un universo tutto verde.
Un giorno andò a scuola e vide gli altri colori e se ne innamorò. Tornando a casa chiese ai genitori se poteva avere degli oggetti colorati anche lei. I genitori, credendo che fosse ammalata, glieli comprarono ma nel frattempo in famiglia iniziarono a succedere cose strane…
Nonostante tutto ciò, la bambina era contenta di ricevere regali sempre più colorati e voleva convincere anche i suoi genitori che i colori del mondo fossero belli proprio perché diversi.
(Vito)

Cosa ne penso
Il libro mi è sembrato molto educativo nella sua semplicità che ci fa capire un concetto difficile per tutti: il diritto alla diversità, che non è un problema da eliminare, ma da comprendere ed è una ricchezza per tutto il mondo.
Il confronto che fa la bambina con il film sulla Shoah è molto significativo perché è un collegamento con una cosa accaduta realmente e che potrà nuovamente accadere, se noi non cambiamo. Questo è molto scioccante sia per la bambina che per me che l’ho letto.
I colori, che sono anch’essi protagonisti, fanno capire a tutte le età il concetto del valore della diversità.
(Vito)