DESCRIZIONE
Gli alunni hanno accolto con interesse l’iniziativa dell’ottava edizione di Libriamoci. La docente ha illustrato loro i tre filoni portanti del progetto: “Il gioco del mondo”: “Il gioco del sé” e “Giochi di Versi”.
In un primo momento la scelta, avvenuta di comune accordo tra alunni e docente, ha riguardato il romanzo “Per questo mi chiamo Giovanni” di Luigi Garlando, una narrazione già nota, ma sempre pronta ad offrire nuovi spunti di riflessione su problemi vicini al mondo dei ragazzi, quali violenza e soprusi. Da qui il passaggio alla lettura del romanzo di formazione “ Padre Camorra” di Vittorio Vavuso è stato naturale. “Padre Camorra” è la storia di una ribellione in difesa della legalità. Il protagonista, Antonio, è un ragazzino quattordicenne cresciuto solo con il padre, gestore di una avviata “kebaberia” nel cuore di Salerno, ma in realtà un boss camorrista. Per Antonio, che regolarmente svolge piccoli incarichi per conto del padre, sarà duro scoprire la vera identità del genitore, ai suoi occhi non più l’uomo onesto e irreprensibile ma il malvivente coinvolto in un omicidio. Costretto a seguire il padre nella villa di un super boss della malavita, il ragazzo, comincia la sua “formazione”. Egli si finge figlio fedele, disposto a diventare “uomo” secondo il modello paterno, e nello stesso tempo trama per svincolarsi dal laccio della criminalità ricorrendo a tutto il suo coraggio e alla sua naturale inclinazione al bene. La tematica, l’età dell’autore, nato a Salerno il 19 agosto del 2000 , liceale e diciassettenne al tempo della produzione del libro, i luoghi familiari della storia, la denuncia degli errori degli adulti ma anche la presenza di personaggi positivi hanno suscitato l’interesse dei giovani lettori apparsi sempre più coinvolti emotivamente dalla lettura ad alta voce, sempre più curiosi di conoscere il dipanarsi della trama e di cogliere le problematiche presenti. Gli alunni sono stati nello stesso tempo ascoltatori e lettori, si sono immedesimati in personaggi e situazioni, si sono posti domande ed hanno espresso giudizi, sono stati stimolati al confronto ma anche a riflettere spontaneamente su affari e comportamenti illeciti, in particolare hanno potuto assaporare il piacere della lettura e della riflessione non come un’imposizione scolastica ma come ricerca personale. Nella settimana compresa tra il 15 e il 20 novembre, cogliendo l’invito dell’iniziativa del progetto Librando a riflettere sulla duplice natura della lettura come momento di piacere e di crescita, gli alunni completeranno l’ascolto del romanzo mediante la lettura fatta dai compagni o dalla stessa insegnante, che darà libero spazio all’interpretazione personale, e parteciperanno ad un incontro formativo con l’autore che offrirà loro la possibilità di appagare le proprie curiosità sulla libro letto e sulle motivazioni dell’autore.