DESCRIZIONE
Leggeremo ad alta voce alcune pagine autobiografiche del libro VI dei 'Quesiti et inventioni diverse' di Niccolò Fontana, detto Tartaglia. Tartaglia ci racconta, in un italiano cinquecentesco, che ricorda da vicino il grammelot di Dario Fo, la sua vita, e le sue disgrazie, che lo hanno portato a diventare, da autodidatta in quanto di umili origine, un matematico balbuziente, e per questo detto Tartaglia, un matematico che parlava con voce tremante. Ciò nondimeno saranno le sue parole, la sua storia tragica, le sue arguzie, i suoi giochi matematici, a lasciare noi tremanti di fronte alla bellezza e alla eleganza della matematica.
Per leggere queste pagine ci occorreranno circa 3 ore: prima contestualizzeremo la problematica (si parla di algebra e più in dettaglio di teoria delle equazioni algebriche, ma si parla anche di disfide matematiche, quiz e indovinelli), poi leggeremo le pagine: si tratta di un dialogo tra lo stesso Tartaglia e il Priore di Barletta, Gabriele Tadino. Leggeremo poi anche alcuni indovinelli intentati dallo stesso Tartaglia
Lasceremo agli studenti, di una classe 3^ Liceo scientifico del Liceo italiano Statale 'Leonardo da Vinci', l'idea che la matematica, l'algebra, non è solo 'noiosa' applicazione, ma che dietro, dentro, si nascondono uomini, avventure, disfide e la profonda passione per la scoperta e l'invenzione