di Nicola Baudo – Lemma Press

A vent’anni dalla scomparsa del poeta e drammaturgo Jean Tardieu (1903-1995), una delle figure centrali del Novecento francese (fu pupillo di Martin du Gard e Gide, amico di Queneau e Ionesco, di Vittorini e Ungaretti), il Teatro Arsenale, insieme all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e alle Edizioni Lemma Press, ha promosso un ciclo di eventi dedicato all’autore (8-13 giugno 2015):

  • la presentazione di «Diffidate dalle parole: sei pièces» (Edizioni Lemma Press, 2015, a cura di Federica Locatelli, docente di Letteratura francese presso l’Università Cattolica di Milano e Brescia), che costituisce la prima traduzione italiana delle commedie più famose dell’autore dalla sua dipartita nel ’96;
  • lo spettacolo «Fantasia Tardieu», basato su «Diffidate dalle parole: sei pièces» (adattamento e regia Marina Spreafico, con Claudia Lawrence, Giovanni Di Piano), il quale verrà riproposto il 15 luglio all’Elfo di Milano nella cornice degli eventi programmati per l’Expo.
  • lo spettacolo «De quoi parlez-vous?», della compagnia francese «C’est-pas-du jeu» (150 repliche nel 2014 alla Manufacture des Abbesses et al Théâtre du Lucernaire di Parigi).

Visto il successo degli eventi citati, l’Università Cattolica e le Edizioni Lemma Press propongono un nuovo progetto per l’anno scolastico 2015/2016: uno spettacolo itinerante in Lombardia, dal titolo «Diffidate dalle parole», da realizzare in collaborazione con università e licei. L’iniziativa prevede l’intervento preliminare della docente Federica Locatelli e degli attori nelle aule dei licei per coinvolgere gli studenti e prepararli allo spettacolo in teatro.

Realizzato da una troupe di cinque attori diplomati presso la Scuola dell’Arsenale, lo spettacolo è costituito da 5 brevi pièces di Jean Tardieu (Finite le vostre frasi, Oswald e Zenaïde, Di cosa si tratta?, Lo Sportello, La Sonata e i tre Signori), il cui vero protagonista è il linguaggio. Autentico mago della parola, Jean Tardieu si diverte infatti con l’uso e le possibilità dello strumento espressivo, creando una nuova lingua capace di suggerire, ironicamente, la «diffidenza» nei confronti della comunicazione quotidiana. Le pièces tardiviane, cariche di derisione e poesia, pongono quesiti universalmente validi e, al tempo stesso, divertono mediante una comicità genuina, facilmente fruibile, fatta di dialoghi e personaggi ereditati dalla più grande tradizione drammaturgica francese.