della Redazione

Il 13° Festival Tuttestorie di Letteratura per Ragazzi “VOGLIO L’ERBA DELLE STELLE. Racconti, visioni e libri dei Desideri”, si svolgerà a Cagliari dal 4 al 12 ottobre (Centro Culturale EXMA 4-7 ottobre e sino al 12 in altri spazi) e sino al 10 ottobre anche ad Assemini, Carbonia, Decimomannu, Decimoputzu, Elmas, Gonnesa, Iglesias, Isili, Loceri, Pabillonis, Posada, Ruinas, Sanluri, Sant’Antioco, Serramanna, Siliqua, Vallermosa, Villacidro, Villasor, Villaspeciosa.

Ideato e organizzato dalla Libreria per Ragazzi Tuttestorie, e progettato in collaborazione con lo scrittore Bruno Tognolini, ha come presidente onorario lo scrittore David Grossman.

Sarà dedicato al tema dei DESIDERI, che verrà declinato fra incontri, laboratori, spettacoli, narrazioni, performance, installazioni ed eventi speciali, in un intreccio fra diverse forme d’arte e discipline. Prevede circa 430 appuntamenti  rivolti ai bambini e ragazzi da 0 a 16 anni e adulti curiosi, con 95 ospiti fra scrittori, illustratori, artisti, narratori, musicisti, attori, danzatori, scienziati, giornalisti. Molto nutrito il programma scuole, con 266 appuntamenti dedicati alle classi dalla scuola dell’infanzia alla secondaria e 15.000 studenti già iscritti a partecipare.

Per informazioni su eventi e programma: www.tuttestorie.it/festival – www.facebook.com/festivaltuttestorie

IL TEMA

“Desidera?”, chiedono quando si entra in un posto. Vasta domanda. Entrando nel tema dei Desideri ci si smarrisce. C’è tutto e niente. L’origine del nome già lo dice: “desideri” in latino significa “cielo vuoto di stelle” (de‑sidera): e siamo già nel gran teatro del senso. Possiamo desiderare qualcosa di cui abbiamo in cuore l’immagine (le stelle lontane), ma ne sentiamo il vuoto (dove sono stanotte?). Da dove ci arrivano queste figurelle del desiderio? Come fare per curarle, nutrirle, inseguirle? E quali seguire?

La pedagogista Maria Grazia Contini racconta di una bambina a cui la maestra chiedeva di esprimere i desideri, e che dopo lunga esitazione domandò: “Ma non hai un depliant da vedere?” Dov’erano le sue figurelle de‑siderali? Spente da una colata di appagamenti? Fatti solo d’oggetti, non di conquiste? Di tutto subito, non di attese su cui crescano erba e fiori?

Può darsi, ma il nostro è un festival di storie. Saranno le storie a instillarci le figurelle dei desideri? Forse anche loro, che di certo ne son piene: un re e una regina desideravano un figlio, l’imperatore desiderava un vestito nuovo, la mamma di Prezzemolina desiderava del prezzemolo. Piccoli desideri quotidiani, ma di esito a volte avventuroso. E a volte rischioso: come la mela di Biancaneve. O fatale: come l’Anello, il “Tesssoro” che incatena il suo portatore a un desiderio divorante e rovinoso.

E allora che fare? Cosa dicono le storie, stare in guardia? Al contrario: è bene che i desideri siano altissimi. Come l’alzo del cannone, sparare alto per colpire giusto. Arietta, la “sgraffignola” del ciclo di Mary Norton, desidera ciò che per la sua gente è inaudito: uscire “fuori”, e non solo da “sotto il pavimento”, addirittura dalla casa, all’aria aperta. Farlo porterà bene a lei e ai suoi. Ma se l’alzo del desiderio è troppo alto, la palla rischia di ricadere in testa. Come accade alla Sirenetta, che vuole le gambe per conquistare il ragazzo di cui è innamorata: il desiderio spara oltre la sua natura e questo la perderà.

Allora volere la luna non è consigliabile? Lo è, quando si è pronti alla sconfitta. I pedagogisti parlano di “educazione alla delusione”, e gli allenatori giurano: quando si vince si pensa meno, e si impara poco. Anche Joda dell’ultimo Star Wars conferma: “Le sconfitte migliori maestri per i Jedi sono”. E i Diari della Schiappa vendono milioni di copie.

Insomma, cosa sono i Desideri: motore o minaccia? “Non desiderare!”, intimano ben due Comandamenti (non dicono “non prendere”, ma “non desiderare”). E se non funzionano i comandamenti, ci riproviamo con gli appagamenti? Spegner la fame rimpinzando?

Per fortuna non ci riusciremo, a estinguere questo malvezzo dei Desideri. Sono parte del vivente, insopprimibili. E se paiono talora, sotto comandamenti o appagamenti, sbiaditi e spariti, bene, così non è: si stanno solo mimetizzando, si sono nascosti.

Compito di questo festival è cercarli. Nelle storie che sparano figurelle del desiderio (le vicende mirabili) e nei cieli vuoti desideranti di chi le legge (perché a me non accadono?).

Se l’Erba Voglio non c’è nel Giardino del Re, l’Erba Vorrei c’è in tutti i giorni miei. E magari cresce anche su una stella: e noi vogliamo quella.