della Redazione

È stato finalista al Premio Andersen 2015, ma i libri importanti non esauriscono la loro vita nell’arco di pochi mesi: Immagina di essere in guerra (Feltrinelli, 2014) di Janne Teller, autrice danese proveniente da una famiglia di rifugiati austro-tedeschi, nel 2017 ha dato vita a un laboratorio tra lettura e teatro a cura di Daniela Carucci.

Un progetto che prosegue anche nel 2018, da gennaio a maggio, con un secondo ciclo di altri dieci incontri, realizzati grazie alla collaborazione tra rivista Andersen e Goethe-Institut Genua. Un presidio della cultura tedesca in Italia che da tempo dedica speciale attenzione al fenomeno delle migrazioni, con iniziative e interventi che raccontano come i nostri due Paesi, al centro della cosiddetta “crisi europea dei rifugiati”, stiano affrontando il tema alla ricerca di soluzioni adeguate.

Il libro, che si presenta al lettore con l’aspetto di un passaporto, parte da una domanda semplice e disarmante: “Se oggi in Italia ci fosse la guerra… tu dove andresti?”

Spinge a chiedersi come sarebbe la nostra vita se fossimo profughi, a immedesimarci nell’esistenza di un altro. Da questo spunto, nasce l’idea di rivolgere ai ragazzi di alcune scuole secondarie di primo e secondo grado genovesi un momento di incontro che possa fare della lettura del libro un’esperienza concreta di condivisione delle emozioni, per meglio riflettere su un tema così urgente e attuale.

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