di Claudia D’angelo, Stefania Scarlata – I. I. S. S. “C. M. Carafa” (Mazzarino – CL)

Se una notte d’inverno… un lettore si imbattesse in un vagheggiato amore e finanche in una scoperta o, forse, ri -scoperta delle proprie radici attraverso lo studio del greco con la maga Medea.

Partendo dalla lettura del romanzo di Italo Calvino Se una notte d’inverno un viaggiatore, gli studenti della 3^A del liceo classico si sono soffermati sulla tecnica narrativa dell’autore, particolarmente sui finali aperti. Quindi hanno provato a riscrivere il proprio finale del capitolo sullo strano incontro tra il lettore e Uzzi-Tuzzi.

LEGGI IL CAPITOLO FINALE REINTERPRETATO.

“L’aprirti un varco a fil di spada nella barriera dei fogli s’associa al pensiero di quanto la parola racchiude e nasconde: ti fai largo nella lettura come in un fitto bosco.” (I. Calvino)

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Giovani lettori si aggirano con l ‘immaginazione tra i meandri delle categorie descritte da Italo Calvino, attraverso le parole di Marco Polo al Gran Khan. E dall’immaginare, grazie agli ausili della modernità, passano alla realizzazione della propria città invisibile…

Dopo aver letto Le città invisibili di Italo Calvino, un gruppo di studenti della 4^A del Liceo Classico, supportato da studenti della 4^B e docenti del CAT (proff. Di Bilio, Lo Grasso, Nucera), ha deciso di realizzare, attraverso l’ausilio di Autocad, un modello tridimensionale di Andria, la città delle costellazioni.

D’una città non godi le sette o settantasette meraviglie, ma la risposta che dà a una tua domanda.” (I. Calvino)

Il sito web dell’I. I. S. S. “C. M. Carafa”: www.iisscmcarafa.gov.it.

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