della Redazione

Continua il ciclo di interviste (leggi QUI le altre) a chi si occupa in prima persona di promozione della lettura: librai, bibliotecari, blogger, esperti di illustrazione e letteratura per ragazzi e per l’infanzia. Alice Bigli, laureata in Scienze dell’Educazione, insieme a Elena Gaddoni e Serena Zocca, fonda nel 2004 Viale dei Ciliegi 17, libreria per ragazzi di Rimini (nel 2015 apre anche una nuova sede a Cesena). La libreria, nel 2008, dà vita a Mare di Libri – Festival dei ragazzi che leggono, primo e unico festival di letteratura in italia specificamente dedicato agli adolescenti (che si tiene a Rimini dal 16 al 18 giugno). Nel 2013 Viale dei Ciliegi 17 ha vinto il Premio Andersen come “protagonista della promozione della cultura e della lettura”.

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1. Fai una breve presentazione di te, del percorso che ti ha portato alla scoperta dei libri per bambini e alla promozione della lettura, del tuo progetto e/o delle tue attività legate alla lettura.

Ho amato la lettura fin da bambina, grazie ai miei genitori prima e a bravi insegnanti poi. Negli anni del liceo mi sono accorta che man mano che nasceva in me l’interesse per i libri “per adulti” non avevo però voglia di abbandonare i libri “per ragazzi”. Ho capito presto che quella curiosità poteva diventare l’obiettivo dei miei studi. L’incontro con il professor Faeti, all’università, ha sancito definitivamente la decisione. Da tredici anni ho una libreria indipendente per ragazzi e mi occupo in maniera sistematica di educazione alla lettura nelle scuole e di aggiornamento di insegnanti, bibliotecari, adulti. Da dieci anni dirigo il festival Mare di libri, l’unico festival italiano dedicato specificamente agli adolescenti e interamente realizzato con loro.

2. Quali sono gli ostacoli che hai incontrato? Come li hai superati? Chi o cosa ti ha aiutato a continuare fino alla realizzazione del tuo progetto?

Non vorrei sembrare ingenua o banalizzare ma non mi piace molto parlare di difficoltà, esistono diverse difficoltà nel fare i librai indipendenti in Italia e nel volersi dedicare all’educazione alla lettura per lavoro ma le difficoltà sono fin troppo enfatizzate. Con studio, metodo, organizzazione e riflessione sono obiettivi assolutamente perseguibili. Anche riguardo i risultati delle azioni di educazione alla lettura (preferisco decisamente questa espressione a quella di promozione) vengono troppo spesso enfatizzate le difficoltà: i risultati di un lavoro ben impostato arrivano eccome.

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3. Cosa consiglieresti a chi vuole realizzare un’iniziativa come la tua?

Leggere tantissimo, studiare, documentarsi bene su ciò che già esiste e si fa imparare dai più bravi ma non aver poi paura di cambiare e innovare. Prepararsi a una vita di lavoro molto intensa in termini di orari e impegno mentale. Non iniziare mai solo perché “piacciono i bambini” o “piacciono i libri”, non essere solo sognatori e nemmeno pessimisti e con obiettivi al ribasso. Occorre conciliare un grande sogno culturale a una mentalità imprenditoriale. Insomma fare castelli in aria e poi metterci le fondamenta, come dice una bella citazione di Thoureau.

4. Perché per te è importante fare promozione alla lettura?

È una domanda a cui vorrei dedicare almeno due ore di risposta a voce! Sintetizzando al massimo la lettura stimola le intelligenze (ne parlo volutamente al plurale) del soggetto in crescita, bambino o adolescente, in un modo del tutto peculiare, per quanto ne sappiamo oggi non del tutto sostituibile da altre attività intellettuali. Educare, e, se mi permettete, a me piace molto dire allenare alla lettura, significa offrire a chi sta crescendo stimoli linguistici, logici, capacità di concentrazione, un’educazione sentimentale, tutte cose importantissime. Sono davvero convinta che crescere bambini e ragazzi lettori significhi crescere soggetti più solidi, con più strumenti per comprendere se stessi e il mondo e cittadini migliori.

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5. Come costruisci i tuoi percorsi di lettura?

Non ho un solo modo di costruire i miei percorsi. Progetto e conduco percorsi diversi per l’età a cui si rivolgono, per numero di interventi, obiettivi, struttura complessiva proprio perché non ritengo serio o sufficiente proporre una sola modalità senza studio del contesto, conoscenza dei bambini o dei ragazzi a cui mi rivolgo, quadro delle altre sollecitazioni sulla lettura a cui sono esposti, obiettivi specifici. Con la lettura non si raggiunge un obiettivo solo e nessun progetto può conciliare tutti gli obiettivi. L’unica costante del mio lavoro è quella di cercare di mettere un grande rigore pedagogico nella progettazione, e di farla, appunto, una progettazione, chiarendo obiettivi, costruendo percorsi coerenti all’ obiettivo, valutando i risultati finali e rimanendo sempre disposta a cambiare quello che non funziona, con onestà intellettuale. Vedo troppi progetti sulla lettura basati su un entusiasmo genuino ma nessuna solidità nel progetto pedagogico.

6. Quali sono le caratteristiche che un libro per bambini o per ragazzi deve avere per essere un buon libro?

La complessità intesa come contrario della banalizzazione e dello stereotipo.

7. Parlando di promozione alla lettura quanto pensi sia importante il ruolo della scuola e delle insegnanti, della famiglia, della società?

Sono tutti fondamentali, solo con una rete solida si vince la sfida. Occorre rinnovare, su questo, come su molti altri temi, il patto educativo.

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Libreria Viale dei Ciliegi 17: www.vialedeiciliegi17.itwww.facebook.com/vialedeiciliegi17.

Mare di Libri – Festival dei ragazzi che leggono: www.maredilibri.itwww.facebook.com/maredilibri.