di Hamelin Associazione Culturale

Brucoverde è un bruco affamato, e vorrebbe tanto poter smangiucchiare un po’ di frutta in santa pace; scavare dentro alla polpa, rosicchiando il frutto, facendoci un buco. In Brucoverde (Vanetti-Mantegazza) però il buco non è metaforico: il dito può entrarci dentro, fare un viaggio tridimensionale attraverso una serie di fori che come in un cannocchiale, portano Brucoverde dalla mela a una foglia su cui lascerà il suo bozzolo per librarsi come farfalla.

Toccare è una delle prime forme di scoperta del mondo che un bambino possiede. Anche questo è leggere e si fa già quando l’alfabeto è solo un insieme di strani segni intrecciati. Rigorosissima dimostrazione di ciò sono i Prelibri di Bruno Munari, ma prima di questi (sebbene seguendo la lezione del maestro) i libri de La Coccinella. «Se è vero che “nulla è nella mente
che non sia stato prima nei sensi” – come dice Tommaso d’Aquino – credo che i libri per bambini piccoli debbano essere oggetti comunicanti in sé e che la loro lettura sia prima di tutto lettura di materiali e di forme»; questo sostiene Loredana Farina, fondatrice de La Coccinella e inventrice dei libri con i buchi nel 1977.

Una coccinella in bianco e nero rappresenta la casa editrice, ha le elitre solcate da puntini bianchi, vuoti, come i fori dei libri che propone. L’idea è semplice e geniale, usare un cartone molto spesso e delle fustellature per creare dei prodotti dal costo contenuto – elemento che ha permesso una meritata e vastissima diffusione dei cartonati dell’editore, nelle case, nelle biblioteche e negli asili – ricorrendo a sistemi cartotecnici provenienti dall’industria degli imballaggi. Il tutto rilegato con una spirale metallica che permette al libro di aprirsi agevolmente. “Storie come piacciono ai bambini piccoli a vivaci colori e su cartone indistruttibile con tanti buchi per guardarci dentro per infi larci le dita per scoprire una nuova dimensione”. Sintetica combinazione vincente, la narrazione, l’immagine, la resistenza dei materiali e il gioco; non ultimo la scoperta, come percorso che il bambino effettua in autonomia. Il successo di questi libri (Gufo … e gli altri, Quadrato come, Dov’è la mia tana) è immediato e duraturo. Ci sono ancora i buchi con i libri intorno; da leggere con le mani e da usare come tetto per il forte dei soldatini o muro della capanna. Un altro modo per fare proprio il mondo.

Questo brano è tratto da: I libri per ragazzi che hanno fatto l’Italia, a cura di Hamelin, 2011.