di Biennale dei Ragazzi – Tribù dei Lettori

Nato cinque anni fa come appendice del più ampio progetto della Tribù dei Lettori, Scelte di classe si è guadagnato un posto di rilievo nel panorama della letteratura per ragazzi e della promozione della lettura. Una selezione dei libri migliori pubblicati ogni anno per bambini e ragazzi dai 5 ai 13 anni, un premio al libro più bello per ciascuna fascia d’età (5-7 anni; 8-10 anni; 11-13 anni) deciso dai bambini e ragazzi stessi, un catalogo che raccoglie i libri selezionati e li propone all’interno di percorsi tematici, Scelte di classe si è imposto in pochissimo tempo come un appuntamento tra i più attesi dell’anno.

Se mi chiedessero di spiegare in poche parole cosa sono le Scelte di classe, direi senza esitazioni: un progetto comune; l’insopprimibile voglia di lavorare insieme, in maniera inclusiva, plurale e aperta, è stata sempre un impegno costante che ci ha portato alla convinzione che fosse arrivato il momento di conquistare la forza necessaria, per allargare lo sguardo e aspirare a un percorso che non si esaurisca nella novità di un evento. L’entusiasmo e la generosià delle persone che da sempre hanno arricchito le pagine di questo catalogo, sono lì a dimostrare che di un progetto comune, libero e contendibile nelle idee, se ne sente sempre il bisogno. Il futuro delle Scelte di classe e della Tribù dei Lettori si gioca sulla capacità di questa speranza, di prevalere sulle tendenze allo sfrangiamento del tessuto culturale e del senso di comunità di chi lavora nel mondo dell’infanzia. Non solo dunque le singole personalità ma le forze migliori per progettare qualcosa di unitario, capace di accorpare le esperienze più felici presenti sul territorio, mettendole, per competenza, l’una in contatto con l’altra; provando a immaginare un cammino che metta al centro il coraggio di investire, tutti insieme, su un progetto per un pubblico che non c’è. Come ricordava Martin Scorsese sulla New York Review of Books dell’agosto scorso: “I giovani devono capire che non tutte le immagini sono fatte per essere consumate come un dolce e poi dimenticate.” E che bisogna insegnare a distinguere “quelle che hanno qualcosa da dire al cuore e all’intelligenza da quelle che si limitano a voler vendere qualcosa”.

Le radici di questo nuovo inizio sono qui: nella voglia di concentrarsi sull’esigenza del nuovo lettore, non per assecondare il gusto corrente ma per determinarne la formazione e trasmettere gli strumenti che servono per capire quello che sta leggendo, vedendo o sentendo. Aiutarlo a orientarsi in un mondo dove si fa fatica a distinguere – per usare le parole di Scorsese – tra chi vuole solo vendere qualcosa e chi vuole parlare alla nostra intelligenza. Tra marketing e cultura, tra superficialità e necessità. Per aiutare, non solo i nostri ragazzi ad affinare meglio i propri strumenti, per esprimere un’opinione personale motivata e pertinente, cioè essere più attenti, più informati e – perché no – più esigenti.