della Redazione

Continua il ciclo di interviste (leggi QUI le altre) a chi si occupa in prima persona di promozione della lettura: librai, bibliotecari, blogger, esperti di illustrazione e letteratura per ragazzi e per l’infanzia. Virginia Stefanini è una bibliotecaria bolognese, assidua lettrice a bassa e ad alta voce, con un passato da teatrante. È appassionata di letteratura, fumetto, cinema e nuove tecnologie… Ovvero tutto ciò di cui parla nel suo blog, declinato in versione per i più giovani! Del blog cura tutto personalmente, dai contenuti alla grafica.

1. Come sei arrivata alla promozione alla lettura, qual è il tuo percorso professionale?

Il mio interesse nei confronti della letteratura per ragazzi nasce da una passione che potrei definire “trentennale”: sono “nata” come lettrice nella seconda metà degli anni Ottanta e sono cresciuta insieme alle collane che hanno fatto la recente storia del genere in Italia, la Junior di Mondadori, Gl’Istrici Salani e ad autori ormai considerati “classici” come Dahl, Pitzorno, Mahy. Da allora sono sempre rimasta sintonizzata con curiosità su questo mondo frequentando eventi e fiere e seguendo corsi, in particolare sul linguaggio del fumetto e sulla scrittura.

Poi, dopo diversi anni di studi e di pratica in un campo del tutto diverso, quello teatrale, sono approdata a lavorare in una biblioteca pubblica (la Casa della Conoscenza di Casalecchio di Reno, in provincia di Bologna), dove ho chiesto fin da subito di potermi occupare del settore ragazzi. Oggi affianco la professione di bibliotecaria all’attività di blogger, gestendo un mio blog con articoli e recensioni settimanali (GiGi Il Giornale dei Giovani Lettori) e collaborando ad altre riviste di settore, cartacee e online, in particolare la web-zine Libri Calzelunghe e Book Avenue, che mi ha accolta nella redazione della rubrica Piccoli Lettori Crescono.

La spilla di GiGi

2. Fai una  breve presentazione di te e delle tue attività legate alla lettura in particolare nelle scuole.

In biblioteca ho l’occasione di leggere per bambini di scuola dell’infanzia e scuola primaria quasi ogni giorno dell’anno scolastico! Avendo esperienza di teatro e tecniche di narrazione, il mio primo approccio alla promozione della lettura passa attraverso la lettura ad alta voce. Il mio obiettivo è quello di attivare la curiosità dei ragazzi verso i libri e i linguaggi con i quali sono costruiti (visivo, narrativo), mettendo poi a loro disposizione il meglio della letteratura per ragazzi in commercio e non. Perché il momento centrale e più importante di ogni attività in biblioteca deve essere l’incontro diretto dei giovani lettori con i libri.

Per tenere tenere traccia e riorganizzare le idee sulla maggior parte dei libri che leggo, in una forma accurata ma accessibile sia ad addetti del settore (bibliotecari, librai) che appassionati (genitori, ragazzi, curiosi), nel 2012 ho aperto il mio blog GiGi Il Giornale dei Giovani Lettori. Gli articoli sono per lo più recensioni o brevi percorsi tematici fra libri, fumetti, film e app per bambini dai 4 ai 14 anni, con qualche incursione nel mondo dei piccolissimi e dei giovani adulti. Gli articoli sono organizzati per età, tipologia di materiali (albi illustrati, narrativa, divulgazione) e etichettati per temi, generi, autori, case editrici. Ci tengo che tutti i post siano indicizzati nella maniera più completa possibile, per consentire a chi approda sul blog alla ricerca informazioni (penso agli insegnanti e ai genitori in particolare) di navigare facilmente tracciando un percorso attraverso le varie segnalazioni.

Per fare un esempio concreto, l’etichetta “alta leggibilità” compare in tutti gli articoli in cui cito libri pubblicati con gli specifici criteri che facilitano la lettura da parte di chi ha DSA, anche quando l’articolo è magari incentrato su tutt’altri aspetti. Certe etichette, corrispondenti a mie particolari passioni, sono diventate delle vere e proprie categorie in evidenza nel sommario del blog: penso nello specifico al settore “fumetti” e all’”horror per ragazzi”, genere solitamente poco considerato dagli adulti che si occupano di libri per ragazzi, ma da me molto amato, letto e studiato.

screenshot_GiGI

3. Perché per te è importante fare promozione alla lettura e leggere ad alta voce?

Sull’importanza della promozione o educazione alla lettura si dibatte molto fra colleghi bibliotecari e in tutto il mondo dell’editoria per ragazzi, con pareri e opinioni importanti. A me piace citare le parole dette dallo scrittore Neil Gaiman in favore della lettura di fiction come chiave per crescere cittadini consapevoli, pronunciate nel 2013 in occasione di una lectio magistralis voluta dalla Reading Agency, un’organizzazione no profit del Regno Unito. Sono parole che esprimono una grande passione e rispetto per la lettura e la scrittura rivolte ai ragazzi e lo fanno anche con lo “stile” giusto, che cattura, entusiasma e conquista alla causa. Ve ne riporto qui di seguito un piccolo estratto:

“La narrativa [fiction, nel testo originale] ha due usi. Primo, è la “droga” che spalanca le porte della lettura. Ti porta a voler sapere che cosa succede dopo, a voler girare la pagina, a desiderare di andare ancora avanti, anche se è difficile, perché qualcuno è in pericolo e tu vuoi sapere come andrà a finire… E ti spinge a imparare parole nuove, a pensare nuovi pensieri, a continuare ad andare aventi. Una volta che impari questo, sei sulla strada giusta per leggere qualsiasi cosa. E leggere è la chiave. […] Le parole sono importanti oggi più che mai: noi navighiamo il mondo con le parole, e mentre il mondo scivola nel web, noi abbiamo l’esigenza di seguirlo, di comunicare e di comprendere ciò che leggiamo. […] La maniera più semplice per assicurarci di crescere bambini competenti è insegnare loro a leggere, e mostrare che leggere è una attività piacevole. E ciò significa, in parole povere, trovare libri che possano amare, dare loro accesso a essi e lasciarglieli leggere.”

4. Come costruisci i tuoi percorsi di lettura? Come sono strutturate le tue letture con i bambini?

Ogni percorso di lettura, che sia contenuto in un articolo breve o in un approfondimento per una rivista, nasce dalla lettura quotidiana di libri vecchi e nuovi e dal continuo confronto con i tanti colleghi con cui sono in contatto (penso in particolare alla vivacissima redazione di Libri Calzelunghe di cui faccio parte), per via diretta o attraverso quello che scrivono.

I libri che mi piacciono di più, che affrontano i temi che mi stanno più a cuore (di recente, il superamento degli stereotipi di genere) o di autori “classici”, che i ragazzi meritano di scoprire fin da piccoli, (Dahl, Lindgren, Pitzorno, Rodari, Seuss, ma anche Shakespeare) finiscono nelle letture ad alta voce che propongo in biblioteca alle classi. Mi piace “giocare” con i libri e quindi spesso cerco oggetti, accessori o indumenti che sembrino “usciti” dai libri, per divertire i bambini e costruire un ponte fra realtà e immaginario. Vado molto fiera del corredo di indumenti e accessori “personali” di Roald Dahl, mediante i quali introduco ai bambini la sua vita e i suoi libri!

Un’altra modalità di gioco per promuovere la lettura che, insieme ai miei colleghi, propongo alle classi più grandi (secondo ciclo della primaria e medie) è la classica “gara di lettura”, fatta di domande, quiz e rompicapo, visivi e linguistici, da risolvere in squadra, basati su libri accuratamente scelti.

Come GiGi ho promosso anche un piccolo laboratorio per aspiranti “book bloggers”, coinvolgendo bambini lettori dagli 8 agli 11 anni nella condivisione delle loro letture preferite (più che sulla parte tecnologica della gestione di un blog). Un’attività simile la svolgo anche in biblioteca, ma mi piacerebbe trovare il modo di proporla on-line anche per scuole e lettori appassionati.

Letture in biblioteca 1

5. Hai un tuo metodo? Quali sono i tuoi maestri di riferimento?

Avendo fatto un percorso di studi accademici distante dal mondo della letteratura per ragazzi e delle scienze dell’educazione, confesso di avere tuttora un rapporto piuttosto “informale” con la materia. Cerco di osservare attentamente le evoluzioni dell’editoria per ragazzi, di tenermi aggiornata attraverso riviste e risorse web e nel frattempo di colmare le mie carenze teoriche. Vivendo a Bologna, dove hanno sede importanti organismi che si occupano di letteratura per ragazzi (Hamelin, Cooperativa Culturale Giannini Stoppani, Sala Borsa Ragazzi), ho anche avuto la fortuna di incontrare e dialogare negli anni con tanti professionisti che mi hanno dimostrato l’importanza di applicare uno sguardo accurato alla lettura di materiali come i fumetti, i romanzi per ragazzi, gli albi illustrati, ingiustamente considerati di scarso valore culturale fino a qualche decennio fa.

Come bibliotecaria, imparo ogni giorno attraverso l’esperienza e grazie al confronto con gli utenti e i colleghi, che mi suggeriscono quotidianamente domande e risposte nuove. Mi piacerebbe che ci fosse più mobilità in questo settore, verso altre realtà italiane ed estere, per scambiarsi conoscenze e contaminarsi con “buone pratiche”.

6. Quali sono le caratteristiche che un libro per bambini deve avere per essere un buon libro?

Fra le moltissime caratteristiche formali o ideali di un buon libro, alcune che condivido, come la presenza di una storia vera o di una vera storia (anche se immaginaria o fantastica!), lo stupore, il superamento degli stereotipi, sono state citate anche nelle precedenti interviste.

Mi piacerebbe aggiungere che nel momento in cui sono diventata una lettrice accanita, questo è accaduto perché i libri mi hanno mostrato che, nonostante tutte le paure e i limiti, quelli personali dettati dal carattere, oppure dalle condizioni familiari e sociali o anche solo dall’età, è possibile rispecchiarsi in personaggi che intraprendono un percorso verso qualcosa di diverso, un’avventura, una maggiore consapevolezza di sé o la conquista di un’abilità nuova, anche se all’apparenza banale (andare sui pattini, cucinare da soli) e scoprirsi meno spaventati. Ma attenzione, la conquista non deve nascondere il messaggio semplicistico “tu puoi fare qualsiasi cosa”! Concordo pienamente con questo articolo della rivista The Atlantic, che stigmatizza il culto della stima di sé e della gratificazione istantanea contenuti – nemmeno tanto velatamente – nella maggior parte dei prodotti cinematografici mainstream per ragazzi, incoraggiando piuttosto un atteggiamento alla Charlie Brown, eterno sognatore capace di andare anche incontro al fallimento con una buona dose di ironia!

7. Quali sono per te i tre libri più belli per bambini dai 3/6 anni?

Senza nessuna pretesa di esaustività, parto dalla mia esperienza e nomino quelli che ultimamente leggo più volentieri ai bambini della scuola dell’infanzia e primo ciclo della primaria:

  • Un libro di Hervé Tullet
  • Zog di Julia Donaldson e Axel Scheffler
  • Il gatto e il cappello matto di Dr. Seuss

8. Quali sono per te i tre libri più belli per bambini dai 6/11 anni?

Anche in questo caso è difficilissimo selezionarli, perché in questa fascia d’età si passa dal muovere i primi passi all’autonomia totale! Provo a sceglierne tre, seguendo le mie passioni, il fumetto, l’umorismo e l’“horror”, e pensando al gradimento che hanno avuto presso i bambini a cui li ho proposti.

  • Ariol di Marc Boutavant e Emmanuel Guibert
  • Tsatsiki e Ma’ di Moni Nilsson
  • Le Streghe di Roald Dahl

9. Quali sono per te i tre libri più belli per Giovani Adulti?

  • Skellig di David Almond
  • La figlia della Luna di Margaret Mahy
  • It di Stephen King

10. Parlando di promozione alla lettura quanto pensi sia importante il ruolo della scuola e delle insegnanti, della famiglia, della società?

Lavorando in un’area specializzata del mondo bibliotecario mi sono resa conto che a impostare una buona relazione di bambini e ragazzi con la lettura, più che qualunque esperto del settore, sono coloro che hanno con loro una frequentazione quotidiana (genitori, insegnanti). Questo però non vuole dire lasciare all’iniziativa personale dei singoli il compito di promuovere o meno la lettura, ma deve suonare come un vero e proprio invito a creare intorno a tali figure educative una rete formativa e informativa adeguata, sostenuta da enti pubblici e imprese private, che cerchi di favorire l’accesso di tutti alle medesime risorse culturali.

E poi sarebbe l’ora di agire per diffondere l’idea che l’abitudine ai consumi culturali (leggere, andare a teatro, fare o ascoltare musica, vedere un film o un telefilm) sia una pratica vantaggiosa sul piano sia economico che sociale, capace di rendere le persone più interessanti e interessate, più curiose e creative.

11. Quali sono secondo te i fattori che contribuiscono ad ottenere nei giovani un rapporto sano con l’oggetto libro/con la lettura?

Un buon rapporto con il libro si può coltivare attraverso azioni pubbliche intelligenti e mirate – letture animate, visite ai luoghi del libro, feste della lettura, sostegno alle biblioteche pubbliche e scolastiche -, ma ha sempre bisogno di tempo dedicato e di solitudine per consolidarsi. Sono due dimensioni private che spesso vengono trascurate in favore delle prime… Anche da noi promotori della lettura!

12. Qual è Il tuo libro preferito di sempre?

Ritratto di signora di Henry James.

13. Qual è la tua citazione letteraria preferita?

Pur avendo una buona memoria, sono davvero pessima con le citazioni!

Letture in biblioteca 2 

Per concludere, i siti sui quali potete trovarmi:

ilgiornaledeigiovanilettori.wordpress.com

libricalzelunghe.it

bookavenue.it/piccoli-lettori-crescono.html