Nuovamente raggiunte dall’invito del Centro per il libro e la lettura, amplificato da quello del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale in qualità di partner istituzionale della campagna, sono diverse le scuole italiane all’estero che hanno deciso di partecipare alla decima edizione di Libriamoci e di promuovere così la lettura ad alta voce, in italiano, nel mondo.

Dalla Germania alla Francia, passando per Argentina, Svizzera, Grecia e Slovenia, le iniziative che si svolgeranno a partire da oggi, 13 novembre, permetteranno alle studentesse e agli studenti degli Istituti aderenti di riflettere su una molteplicità di argomenti, ispirati dal tema istituzionale di quest’anno, Se leggi ti lib(e)ri, e dai filoni tematici collegati.

Tra le numerose iniziative, per esempio, gli alunni della Scuola Paritaria Castelfranco di Córdoba, in Argentina, analizzeranno diversi obiettivi dell’Agenda 2030 per immaginare un cambiamento di cui essere protagonisti, mentre le parole della Sinfonia degli animali di Dan Brown risuoneranno tra i corridoi della scuola primaria Claude Vellefaux di Parigi. E se a pochi chilometri dalla Tour Eiffel, a St. Germain-en-Laye (sezione primaria Lycée International), per essere davvero Lib(e)ri di sognare basterà scegliere un libro da leggere, ad Atene gli studenti della Scuola Statale Italiana, dai più piccoli della primaria ai più grandi delle scuole superiori, leggeranno ad alta voce brani tratti dalla produzione di Platone e di Fromm, di Rodari e di Piumini. E ancora in Svizzera, a Bienne, la lettura di Mio fratello rincorre i dinosauri di Giacomo Mazzariol farà tanto divertire quanto commuovere, mentre a Capodistria, in Slovenia, la scuola primaria Pier Paolo Vergerio il Vecchio ospiterà lo scrittore e sceneggiatore  Bruno Tognolini, organizzando attività ispirate al filone Lib(e)ri di creare. Infine, all’appello risponde anche il Rotteck Gymnasium di Friburgo, creando un ponte con l’iniziativa di promozione della lettura tedesca Bundesweiter Vorlesetag promossa dal 2004 dal settimanale Die Zeit e perfettamente in linea con il filone Lib(e)ri di conoscere.