di Maria Concetta Ammirati – Liceo Classico “D. Borrelli” (Santa Severina)

Tante sono le presenze femminili nella Commedia. Sono donne dei miti greci, donne della Bibbia, donne realmente esistenti, donne che appartengono all’immaginario individuale e collettivo.
Dall’amore lussurioso delle figure confinate all’inferno si passa alla dolcezza di Pia de’ Tolomei nel purgatorio per approdare infine in paradiso all’amore divino di Piccarda Donati e soprattutto di Beatrice, che Dante ha incontrato da bambino eleggendola a proprio angelo personale. Tra le tante figure femminili la più potente in assoluto è la Madonna, la Regina del Cielo, così benigna e misericordiosa da concedere qualsiasi grazia non solo a chi la richiede. E lei la concederà anche a Dante, facendogli conoscere Dio e portando così a compimento il suo pellegrinaggio iniziato per amore per Beatrice.

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Nell’opera di Dante ogni personaggio femminile ha una vicenda esemplare. Le donne che ci presenta sono esseri di una forza straordinaria, tale da essere il centro propulsore del viaggio di Dante: l’intera vicenda narrata attraverso cento canti parte da una donna, Beatrice.
Un ragazzo di sedici anni che si avvicina per la prima volta allo studio della Commedia a scuola non può rimanere indifferente ad una simile storia d’amore: tutti si sentono tirati in ballo quando si parla dell’amore e del bisogno di amare ed essere amati. La Commedia può essere letta come un’intensa storia d’amore lunga cento canti dove un uomo affronta mille difficoltà e pericoli per ritrovare proprio lei, Beatrice, il cui amore la spinge a chiamare Virgilio e le fa scombinare mezzo Paradiso perché Dante inizi e porti a conclusione il suo viaggio.

 

 

Per maggiori informazioni sull’iniziativa: mariaconcetta.ammirati@gmail.com