di Maria Rosa Sciullo – Liceo Classico “Ovidio” (Sulmona)
Il libro
R.J. Palacio, Wonder, Giunti, 2013
Un accenno di trama
Auggie è un ragazzino di 10 anni, nato con una rara malattia che gli ha causato una complessa malformazione del viso. Subisce molti interventi chirurgici perciò i genitori decidono di impartirgli una educazione parentale, anche perché l’integrazione con altri bambini sarebbe difficile. Quando però si trova ad affrontare la scuola per la prima volta, in prima media, per lui non sarà affatto facile: il giudizio degli altri ragazzi sul suo aspetto fisico influenzerà molto il percorso di Auggie. Infatti il primo giorno di scuola Auggie avendo paura, finge che nessuno lo guardi, ma si accorge che tanti lo fissano e bisbigliano fra loro. In classe nessuno vuole sedersi vicino a lui e quando la professoressa chiede ai ragazzi di raccontare qualcosa di sé, Auggie interviene dicendo che gli piace “Guerre Stellari”. Julian, per ferirlo, gli chiede che ne pensa del personaggio di Darth Sidans a cui viene incendiata la faccia tanto da diventare deforme. Nella Beecher Prep School tre studenti in particolare Jack Will, Charlotte ed appunto Julian saranno protagonisti insieme con il protagonista di diverse avventure, spesso improntate a mancanza di sincerità e di accoglienza; ma tra i personaggi adolescenti occupa un posto importante anche Summer, solare proprio come il suo nome, che diventerà amica sincera di Auggie. Malgrado situazioni spesso difficili non si farà abbattere, deciso a trovare il suo posto nel mondo e nel cuore dei suoi compagni. Sarà una gita scolastica a determinare una svolta inaspettata nella storia.
“Quando ti viene data la possibilità di scegliere se avere ragione o essere gentile, scegli di essere gentile”
Cosa ne penso
La storia di Auggie fa riflettere molto sull’importanza delle piccole cose, azioni che per noi possono sembrare banali e scontate, come frequentare la scuola, andare a casa di un amico o ad una festa di compleanno, per altri non lo sono. Auggie non era abituato a tutto questo, la sua malattia non glielo permetteva, quando finalmente i genitori insieme ai medici lo ritenevano pronto a fare questo grande passo, il suo volto e la paura per il giudizio degli altri hanno intimorito il ragazzo. Ciò che a lui non piaceva era sentirsi diverso, ma cos’è veramente la diversità? Sicuramente nulla di importante, il diverso è unico, speciale. Nessuno ha il diritto di farci sentire inferiori per un nostro “difetto” e Auggie questo l’ha dimostrato, è stato d’esempio a tutti. La sua esperienza ci ha insegnato a non arrenderci mai, ad essere sempre gentili con il prossimo e a non farci abbattere da nessuno, perché noi valiamo molto di più di quello che a volte ci fanno credere gli altri.
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