di Paola Grillo – Scuola Secondaria di Primo Grado (Stornarella) – Biblioteca Scolastica “Anna Frank”

Perché parlare di filosofia ai ragazzi e alle ragazze? Perché già da bambini si è naturalmente filosofi. Non appena vengono al mondo, i bambini hanno bisogno di conoscere il mondo che li ha accolti e quello che li circonda. Inconsapevolmente assumono l’atteggiamento che è proprio della filosofia, ovvero pervenire ad una conoscenza del mondo tentando di  domare la paura dell’imprevedibile. E quindi “Perché?” è la domanda che ripetono fino allo sfinimento i bambini. Così la “Giornata Mondiale della Filosofia” si incastra con il filone tematico “Contagiati dalle idee” e diventa per la prof. ssa Paola Grillo e le classi IB e IC della scuola secondaria di primo grado di Stornarella un’occasione per parlare di idee e fare un’esperienza di Philosophy for Children. La nostra vita è regolata dalle nostre idee, ma bisogna evitare che esse si irrigidiscano, si assopiscano, si ammalino o addirittura , come le stelle, si spengano. Ecco perché è importante problematizzarle, porle in questione, metterle a confronto. Ed è quello che fa la filosofia. Con la guida di Umberto Galimberti e del suo Perché? 100 storie di filosofi per ragazzi curiosi, i ragazzi e le ragazze hanno quindi “adottato”, sfogliando a caso il libro, un filosofo o una filosofa, da Ipazia a Schopenhauer, da Rousseau a Sartre, studiandone la vita e il pensiero e cimentandosi nel piccolo compito di realtà a fondo pagina. La condivisione dei lavori è diventata un momento di arricchimento imprenscindibile, certi di, come dice Galimberti, “Che cosa c’è di più utile che abituare i ragazzi fin da bambini alla frequentazione della filosofia, dove imparano a rigirare, a smontare, a rimontare, a sostituire e a cambiare le idee, come fanno con i giochi? Alla mente piace giocare con le idee e avviare con esse un pensiero avventuroso capace di avvistare prospettive nuove, da non bruciare sul nascere, ma con le quali intrattenersi, perché le idee sono fragili come i cristalli, ma talvolta cariche di una forza che consente alla mente di allargare i suoi orizzonti, e a noi di diventare più tolleranti, perché più aperti e più capaci di comprendere, quindi di vivere”.

 

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“Se hai trovato una risposta a tutte le tue domande, vuol dire che le domande che ti sei posto non erano quelle giuste”
(Oscar Wilde)