di Francesco Gasparotti, Alessandra Papa, Alessia Fenica, Mattia Tognazzi, Davide D’Antona, Francesco Belli – Liceo Scientifico “N. Copernico” (Brescia)

Il libro

Sir Arthur Conan Doyle, Uno studio in rosso, 1901 (prima edizione italiana)

FRANCESCO GASPAROTTI

Un accenno di trama

Un medico dell’ esercito britannico, Dr. John Watson, è appena tornato dall’Afghanistan ed è in cerca di un appartamento.  Per puro caso sente dire da un suo amico di un alloggio da dividere con uno strano individuo, Sherlock Holmes.
Watson accetta la proposta; in effetti, nota alcune stranezze dell’inquilino, ma non se ne preoccupa. 
Un giorno una lettera avvisa Holmes dell’ omicidio di Enoch Drebber; i due coinquilini si recano nel luogo dell’ omicidio e Sherlock Holmes comincia a segnarsi su un blocchetto ogni piccolo particolare ed ogni  stranezza che trova nella stanza,anche se insignificante, agli occhi di Watson.
Nella stanza la situazione è questa: c’è un cadavere a terra e vicino a questo delle tracce di sangue che però non gli appartenevano; inoltre viene trovato sotto il cadavere un piccolo anello da donna e una scritta sul muro: RACHE.
I due investigatori di Scotland Yard incaricati del caso, Lestrade e Gregson, traggono conclusioni diverse: il primo vede il colpevole nel segretario di Drebber, mentre l’altro crede in un delitto passionale in cui è coinvolta una certa Rachel, a causa della scritta sul muro.
Pochi giorni dopo si viene a sapere anche dell’omicidio del segretario Stangrenson, cosa che esclude la sua colpevolezza.
Holmes dopo un’attenta analisi degli indizi, traduce la scritta sul muro come “vendetta” in tedesco e fa arrestare il colpevole.
Nella seconda parte del libro viene riportato un flashback che permette di avere una visione più chiara sull’accaduto.

Cosa ne penso

Il libro mi è piaciuto molto perché viene utilizzata la suspense che lo rende più coinvolgente. Inoltre è accompagnato da flashback e descrizioni scientifiche nei minimi dettagli.
Ho trovato anche molto interessante il modo in cui Sherlock Holmes risale alla soluzione del caso con delle deduzioni che all’inizio sembrano infondate, ma che successivamente si rivelano perfette in ogni singolo particolare.
La lettura è molto scorrevole e il romanzo è veramente avvincente.
Consiglio vivamente la lettura agli appassionati del genere giallo e poliziesco.

Una frase da citare

“Dove non c’è immaginazione non c’è errore.”

Affinità elettive

Il segno dei quattro, romanzo di Sir Arthur Conan Doyle
Sherlock, serie tv di Steven Moffat e Mark Gatiss

ALESSANDRA PAPA

Un accenno di trama

Il libro si divide in due parti che raccontano due storie diverse, ma collegate tra loro. Si narra inizialmente l’incontro tra Sherlock Holmes e Watson, il primo dotato di una mente molto acuta e il secondo un ex militare dell’esercito britannico, che entrambi in cerca di un alloggio decidono di andare a vivere insieme. Intanto gli agenti di Scotland Yard presentano a Holmes un nuovo caso di assassinio, in cui il corpo fu ritrovato in una casa abbandonata. Andandolo ad analizzare, grazie anche alla presenza del nuovo amico Watson, Holmes riesce a trovare quasi subito la risoluzione del crimine, aiutato anche da piccoli dettagli che gli agenti si lasciano sfuggire.

Cosa ne penso

A mio parere Uno studio in rosso è un libro adatto a chi ama trame intriganti e misteriose, ma allo stesso tempo anche il fascino di un buon racconto giallo. E’ molto coinvolgente soprattutto grazie alle deduzioni, ai ragionamenti e alla logica di Sherlock Holmes, che ti rendono partecipe del racconto e ti spingono a indagare insieme a lui. È una lettura abbastanza semplice e breve, la narrazione scorre velocemente, pur essendo ricca di descrizioni. Consiglierei questo libro sia a chi è già appassionato del mondo dei gialli, ma anche a chi è alle prime armi.

Una frase da citare

“Non c’è miglior studio per l’uomo che gli altri uomini.”

Affinità elettive

Omicidio sull’Orient Express, romanzo di Agatha Christie

ALESSIA RENICA

Un accenno di trama

Nel 1881 un ex-medico che aveva lavorato in guerra in Afghanistan di nome John Watson aveva bisogno di un coinquilino con cui dividere un appartamento. Era alla ricerca di questa abitazione da condividere e per caso nel parlare con il signor Stamford, un suo amico di vecchia data, scopre che conosceva un uomo piuttosto particolare che aveva bisogno di un coinquilino, quest’ uomo si chiamava Sherlock Holmes.
Un giorno per posta arrivò un messaggio da Scotland Yard nel quale si citava un omicidio, il messaggio era indirizzato a Holmes, che chiese un aiuto anche a Watson. Il cadavere era di un certo signor Drebber e durante queste indagini condotte da Lestrade e Gregson, due investigatori di Scotland Yard, vengono rinvenuti vari indizi tra i quali una fede e una scritta col sangue e tra un sospettato e l’altro degli investigatori; Holmes con l’aiuto di Watson trovarono vari nuovi indizi e ascoltarono varie storie troppo diverse, ma quelle storie potrebbero avere qualcosa in comune che li potrebbe portare alla fine dell’indagine.

Cosa ne penso

Questo è un libro piuttosto interessante poiché abbiamo come protagonista uno dei personaggi più famosi nella storia di tutti gli investigatori. Particolari sono i dettagli sui vari indizi presenti nel testo che ti aiutano a comprendere i vari ragionamenti che vengono fatti. Ci sono anche vari dettagli intriganti che ti portano nell’ atmosfera dell’epoca.
Il libro non è molto lungo e complicato da leggere, presenta alcuni punti un po’ misteriosi e particolari che con la fantasia ti trasportano completamente nella storia ed è talmente intrigante che vuoi leggero tutto d’un fiato e scoprire subito come va a finire.

Una frase da citare

“La vita è troppo breve per consentire a un essere umano di raggiungere in essa la massima perfezione.”

Affinità elettive

Tutti i film e le serie su Sherlock Holmes, tutti i libri con questo protagonista, ma anche libri o serie tv di genere giallo possono essere interessanti.

MATTIA TOGNAZZI

Un accenno di trama

Se volete sapere come sia iniziata l’amicizia tra i celeberrimi Sherlock Holmes e John Watson, dovete sicuramente leggere questo libro. Non mancano delitti e avvenimenti intriganti che coinvolgono il lettore durante le indagini.
Il tutto è ambientato nella Londra palpitante dell’ottocento e il primo delitto su cui si scervelleranno i due amici è un cadavere (si scoprirà poi essere di di Enoch Dreber) ritrovato in una stanza. Le indagini si spostano poi dall’Inghilterra fino all’America dei nativi… Ovviamente il secondo delitto è strettamente collegato al primo… Ma non voglio rovinarvi la lettura!

Cosa ne penso

Sicuramente piacerà ai lettori che amano i gialli! Il libro si legge in poche ore, ma non avresti mai voglia di essere interrotto perchè rimani coinvolto nelle indagini di un uomo particolare e di altri tempi. Mi ha colpito forse di più la figura di Sherlock Holmes, il quale riesce a coinvolgere i lettori nella caccia all’assassino e sembra accompagnare i lettori alla soluzione con una certa suspense fino alla fine. Consiglio vivamente questa lettura sia agli appassionati del genere, ma anche ai lettori in generale: non ve ne pentirete!

Una frase da citare

“Sa bene che il prestigiatore perde il merito con i suoi trucchi. Se la mettessi troppo al corrente del mio metodo di lavoro, finirebbe con il concludere che, in fondo, io sono un uomo qualsiasi.”

Affinità elettive

La serie tv CSI – Crime Scene Investigation e i fumetti/libri di Detective Conan.

DAVIDE D’ANTONA

Un accenno di trama

Il romanzo inizia con il casuale incontro tra Sherlock Holmes e il dottor Watson, che per economizzare l’affitto di casa, diventeranno buoni coinquilini. Il giovane Sherlock dimostra da subito di possedere un innato e prodigioso intuito che gli consentirà di risolvere, in soli tre giorni, l’intricato caso che vede impegnati gli ispettori Lestrade e Gregson di Scotland Yard. Questi ultimi stanno appunto lavorando al caso del brutale omicidio di Enoch Drebber e (successivamente) del suo segretario, Joseph Strangerson, due cittadini americani appartenenti a una comunità di mormoni, da poco trasferitisi a Londra. I due investigatori rantolano nel buio seguendo piste che si rileveranno sbagliate, mentre Holmes, già dal primo sopralluogo nella casa dove si è consumato il primo delitto, ha già idea della persona da ricercare. Da lì a poco, grazie al suo prezioso supporto, la polizia riuscirà ad arrestare l’assassino.

Cosa ne penso

Nonostante normalmente non ami i romanzi che si articolano in più parti, soprattutto  con salti temporali e flashback, devo ammettere che la trama è risultata comunque  scorrevole e coinvolgente, ricca di colpi di scena e di suspance.
Nella prima parte viene raccontato l’incontro fra Holmes e Watson, che segnerà l’inizio di una strepitosa amicizia e collaborazione nella risoluzione dei casi polizieschi più disparati; nella seconda parte si salta indietro nel tempo narrando l’antefatto in cui un uomo e sua figlia vengono salvati e accolti da una comunità di mormoni d’America… È proprio dietro la fede processata da questa comunità che si annida il movente che spinge l’assassino a colpire per ben due volte.
Il libro è adatto a chiunque voglia una lettura leggera, che non porti via troppo tempo, ma che nello stesso tempo mantiene la qualità dell’inconfondibile stile narrativo di Doyle.

Una frase da citare

“Chi si dedica a letture occasionali, raramente possiede una cultura molto rigorosa.”

Affinità elettive

Il segno dei quattro, romanzo di Sir Arthur Conan Doyle
Omicidio sull’Orient Express, romanzo di Agatha Christie

FRANCESCO BELLI

Un accenno di trama

Sherlock Holmes entrò al numero 3 di Lauriston Garden guardandosi attorno, e, con un leggero sorriso stampato sulle labbra,  iniziò a osservare il cadavere che giaceva a terra.                                                                                                                                                                    È l’inizio di una catena di eventi, di morti e di sparizioni che ha alla sua origine una guerra tra mormoni,  per portare all’altare la signorina Lucy Ferrier. Ne Uno studio in rosso tutti i personaggi sono mossi da un’intensa voglia di vendetta.

Cosa ne penso

Doyle, ha voluto descrivere, con un linguaggio ricco di particolari, il carattere e le emozioni dei personaggi ma anche le sfaccettature e le diversità che  anch’ora tutt’oggi esistono  tra le ricche megalopoli americane, della East coast, e le sconfinate campagne disabitate dello Utah, abitate solo dai cercatori d’oro. Holmes, si muove nella Londra di fine Ottocento che mostra già le discrepanze tra l’alta borghesia e i ceti popolari e anche le contraddizioni di una società che ritroviamo anche nell’attuale periodo di crisi.

Una frase da citare

“Ricorda quel che dice Darwin a proposito della musica? Sostiene che la capacità di produrla e di apprezzarla esista negli uomini assai prima che essi apprendessero a comunicare a mezzo della parola.”

Affinità elettive

Le prima trasposizioni cinematografiche di questi titolo partono dal 1914, quando viene pubblicato, per il grande schermo,  sia negli Stati Uniti d’America sia nel Regno Unito il film A study in scarlet.
Per la televisione è degna di nota la serie Sherlock, trasmessa e prodotta dalla BBC,  che ha come primo episodio una rivisitazione di questo titolo con Benedict Cumberbatch come attore protagonista.

Il sito web del Liceo Scientifico “N. Copernico”: www.liceocopernicobrescia.gov.it.

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