di Andrea Surace, Lorenzo Ciarla, Stefano D’Amico, Dario Sansone, Roberto, Lorenzo, Valentina, Alessia Pisani, Rebecca Ceciliato – I. I. S. “Falcone – Righi” (Corsico – MI)

Il libro

Dino Buzzati, “Il cane che ha visto Dio”, da Il crollo della Baliverna, Mondadori, Milano 1954

ANDREA SURACE

Un accenno di trama

Galeone è il cane di un eremita, che porta ogni giorno al suo padrone una pagnotta presa fra le tante che il panettiere Defendente Sapori doveva offrire ai poveri secondo il testamento dello zio. Dapprima Defendente, indispettito da ciò, si mette a seguire il cane, ma poi, quando conosce l’eremita, inizia a cambiare la sua vita di bestemmiatore. Tutti, fino a quel momento, in quel paese, avevano professato un ateismo pratico e tracotante. Ma un misterioso cane può cambiare la storia di un intero paese?

Cosa ne penso

A un primo impatto mi è sembrato un po’ pesante, ma durante la lettura mi sono appassionato alla storia che mi ha tenuto incollato al racconto. Mi è difficile trovare il motivo per il quale mi sono appassionato alla storia, ma penso sia per il lato comico-realista che ha il racconto. Questo racconto credo che abbia un significato molto profondo: gli uomini cercano di evitare Dio. Colpisce sapere che Dio in qualche modo è entrato, per mezzo di un animale randagio, nella vita e nell’anima di tutti. Da quel momento in poi gli uomini cambiano radicalmente le loro cattive abitudini.

Una frase da citare

“Nevi, venti e piogge lo hanno tutto logorato, lo han fatto gracile e bianco come una filigrana. Lo scheletro di un cane.”

Affinità elettive

Hachiko (film del 2009), storia di un cane fedele al padrone.

LORENZO CIARLA

Un accenno di trama

Il crollo della Baliverna è una raccolta di racconti di Dino Buzzati, pubblicata nel 1954. Nel racconto “Il cane che ha visto Dio” si parla di Galeone, il cane di un eremita, che ogni giorno porta al suo padrone del pane preso tra quelli che un panettiere deve offrire ai poveri secondo il testamento dello zio. Inizialmente il panettiere, indispettito da ciò, inizia a seguire il cane, ma poi, quando conosce l’eremita, comincia a cambiare la sua vita di bestemmiatore. Lentamente anche tutto il paese lo segue…

Cosa ne penso

Il racconto è molto bello: mi sono rispecchiato abbastanza nel panettiere essendo che in determinate occasioni sono molto ateo. Mi è piaciuta molto la trasformazione del paese da bestemmiatori a cristiani. È un racconto che riesce ad essere drammatico ma anche ironico e divertente allo stesso tempo. Penso che questi due elementi giustifichino appunto la trasformazione del paese causata solamente dallo sguardo di un cane. Il racconto personalmente non era il mio genere quindi l’ho trovato un po’ pesante da leggere ma comunque bello.

Una frase da citare

“Ci credono pochetto dunque a Dio, si direbbe.”
“Pochetto? Una manica di eretici sono…”

Affinità elettive

Il cane che aveva visto Dio e quello che sta accanto all’anziano: questo articolo parla dell’istituzione della prima casa di riposo pet-friendly, proprio alle porte di Milano, ovvero a Binasco. Qui sono stati attrezzati appartamenti per accogliere gli anziani insieme ai loro animali domestici. Come nel caso del racconto, è proprio vero che i cani (e gli animali in genere) possano costituire una compagnia fondamentale e arricchente al fianco di ogni persona, ancor di più nella delicata situazione di chi vive in queste strutture.

STEFANO D’AMICO, DARIO SANSONE

Un accenno di trama

Il libro è una raccolta di racconti, fra cui “Il cane che ha visto Dio” narra di una cittadina di nome Tis a forte vocazione atea, di miscredenti e bestemmiatori. Un giorno giunge nei ruderi di una chiesa nei dintorni di Tis un eremita. Costui passa i suoi giorni da solo a pregare per le povere anime smarrite del paese, in attesa che qualcuno giunga da lui per conoscere gli insegnamenti di Dio. L’uomo era giunto con l’intento di convertire gli abitanti del paesino. Per perseguire il suo obiettivo sarà aiutato, anche dopo la sua dipartita, dal suo fido animale, dall’intervento divino e da uno sfortunato panettiere…

Cosa ne penso

Il testo è scorrevole e facilmente godibile, permette un breve svago dalla propria routine quotidiana. Personalmente l’ho trovato particolarmente divertente e ironico, anche se un po’ lento a tratti. Offre interessanti spunti di riflessione sulla coscienza umana e sulla reticenza che ognuno di noi ha nel compiere atti malvagi e illeciti; di come ogni uomo possa cambiare con la giusta leva morale, che nel caso del racconto è proprio lo sguardo fulminante, la presenza terrificante e giudicatrice dell’animale.

Una frase da citare

“Da quel giorno lontano dei funerali nessuno è mai tornato quassù.”

Affinità elettive

Country road di John Denver (canzone)
Il cane che ha visto Dio di Nascimbeni (canzone)
I promessi sposi (Passo dell’assalto ai forni di Milano)

ROBERTO e LORENZO

Un accenno di trama

Galeone è il cane che porta ogni giorno al suo padrone Silvestro, l’eremita del villaggio, una pagnotta presa fra le tante che il panettiere Defendente Sapori deve offrire ai poveri secondo il testamento dello zio. Sin dall’inizio Defendente, irritato dal suo comportamento, si mette a seguire il cane, ma poi, quando conosce l’eremita, inizia a cambiare la sua vita di bestemmiatore. Tutti, fino a quel momento, in quel paese, non osservavano ma anzi disprezzavano la fede cristiana. L’arrivo di Galeone, però, cambia radicalmente la vita cittadina, e con lui l’eremita che ogni notte, secondo la popolazione locale, incontra Dio, facendo brillare la collina accanto al paese di Tis. I cittadini ora parlano più amichevolmente tra loro e sono più propensi ai gesti gentili…

Cosa ne penso

Questo racconto pare poco coinvolgente di primo acchito ma a una lettura più approfondita si scopre una storia profonda sul pensiero cristiano. Il senso di pochezza umana che si trova nel racconto fa pensare alla situazione apatica della città che al primo incontro col cane viene risvegliata da questo sonno e si migliora di giorno in giorno nei comportamenti che prima non pensavano neanche di poter avere. Gli occhi profondi del cane che ha visto gli incontri del suo padrone con Dio convincono il paese a cambiare vita in meglio e forse è proprio ciò che noi uomini dovremmo imparare da questo libro, imparare a condividere le emozioni e a capire ciò che prova il prossimo.

Una frase da citare

“Macchè cane dell’eremita. Vi dico che è una bestia di qui. Sono anni che gira per Tis, lo vedevo tutti i santi giorni gironzare dalle parti del forno!”

Affinità elettive

Hallelujah di Jeff Buckley

VALENTINA

Un accenno di trama

Galeone è il cane di un eremita. Il cane ogni giorno porta al suo padrone una pagnotta del panettiere Sapori. Questi un giorno si mette a seguire il cane, è così che, conosciuto l’eremita, inizia a cambiare la sua vita di bestemmiatore. A tutto il paese sembra che l’eremita veda ogni notte Dio. Quando l’eremita muore, Galeone continua ad andare in paese non più per prendere pagnotte ma cibo dai passanti che si vergognano a far il gesto. Grazie al cane cambiano tante cose in paese: la gente ora parla più amichevolmente e cambiano le abitudini.  Ma un giorno il cane si è ammalato, paralizzandosi nella piazza del paese…

Cosa ne penso

Questo racconto a parer mio è poco coinvolgente, ma percepisco  il senso di pochezza umana nei confronti del cane e la sua bontà.  Il cambiamento improvviso del paese avviene lentamente a causa dello sguardo del cane  che si presenta nei momenti che i paesani vogliono tenere più segreti. Il cane con il suo sguardo giudica i passanti e loro non volevano fare brutta figura davanti al cane. Questo testo in precedenza l’ho descritto come poco coinvolgente perché non è il mio genere ma ha un linguaggio comprensibile e scorrevole con un tono comico su alcuni aspetti.

Una frase da citare

“Perché i pezzenti, al mattino, hanno ora l’impressione di ricevere più pane del solito?”

Affinità elettive

Io personalmente consiglio Hachiko e la bibbia.

ALESSIA PISANI e REBECCA CECILIATO

Un accenno di trama

Il crollo della Baliverna è una raccolta di testi di Dino Buzzati, pubblicata nel 1954. “Il cane che ha visto Dio” è il secondo racconto. In un paesino di bestemmiatori chiamato Tis, un panettiere, Defendente Sapori, viene costretto dal defunto zio a offrire ai poveri del paese 50kg di pane al giorno per 5 anni. Durante la distribuzione appare un cane, Galeone, che ogni giorno ruba una pagnotta dalla cesta destinata ai poveri. Un giorno Defendente, stanco di essere derubato dal cane, decide di inseguirlo arrivando alla casa di Silvestro: eremita che abita nei dintorni, padrone del cane. Dopo la morte di Silvestro, il cane si ritrova da solo a girare per il paese, senza avere da mangiare o un posto dove dormire. Sotto lo sguardo critico dei paesani, deve quindi cercare di sopravvivere all’inverno. Solo la potenza di Dio riuscirà a salvare Tis dall’ignoranza e dall’egoismo.

Cosa ne penso

Il testo cambia la sua prospettiva e il suo significato in base alla propria visione della religione. Lascia libertà di pensiero al lettore, offrendo molti spunti di riflessione. Ciò che è evidente per tutti però è la presenza persistente dello sguardo giudicatore di Galeone, al cui passaggio i cittadini di Tis si bloccano come congelati, logorati dal rimorso e dai sensi di colpa. Anche lo sguardo del cane resta misterioso: in che modo Galeone riesce a cambiare i loro atteggiamenti? C’entra Dio con i comportamenti osservatori che il cane riserva ai paesani?

Una frase da citare

“Ai piedi della croce di legno, proprio sopra il tumolo dell’eremita, giace un piccolo scheletro. Nevi, venti e piogge lo hanno tutto logorato, Lo han fatto gracile e bianco come una filigrana. Lo scheletro di un cane.”

Affinità elettive

Canzoni:
Il cane che ha visto dio (Enrico Nascimbeni)
Take me home country road (John Denver)
Quadro:
Sfornata di Gianbecchina (1980, olio su tela)

Il sito web dell’I. I. S. “Falcone – Righi”: www.iisfalcone-righi.edu.it.

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