di Martina Lista, Alessia De Curtis, Martina Palumbo, Ilaria De Rosa, Anna Di Guida, Fabiana Saraiello, Giulia Della Volpe – Liceo statale “Comenio” (Napoli)

Il libro

Ray Bradbury, Fahrenheit 451, Arnoldo Mondadori Editore, Milano 1966

MARTINA LISTA

Un accenno di trama

In una indeterminata e molto tecnologica civiltà del futuro, un regime totalitario inteso a garantire la “felicità” dei suoi cittadini vieta severamente di possedere e di leggere libri; chiunque ne sia trovato in possesso viene arrestato, e i libri e la sua casa bruciati dai Vigili del Fuoco incaricati, invece di spegnere, di appiccare incendi. Il protagonista Montag, in un primo momento zelante esecutore, comincia pian piano ad avere dubbi sul suo lavoro, anche perchè una ragazza apparentemente “pazza”, incontrata per caso, turba profondamente le sue convinzioni. Montag decide di sottrarre alcuni libri dalle case che lui stesso incendia, raccogliendo così una certa quantità di volumi.

Cosa ne penso

Questo libro mi ha affascinato particolarmente poichè è stato scritto negli anni cinquanta e l’autore aveva già previsto molti avvenimenti futuri che a oggi si sono verificati. Questo libro spiega come la società sarebbe migliore senza la cultura e il sapere, senza vivere emozioni, esprimendo solamente piacere e paura. Questo a mio parere è sbagliato: la società è bella perché è diversa, ognuno fa ciò che lo rende felice, in questo modo c’è vita. In qualche modo fa capire che le persone sono diventate dei robot, tutti fanno la stessa cosa e a oggi purtroppo è così, tutti utilizzano cellulare o computer, si comunica di più con le dita che con le parole.

Una frase da citare

“Siamo in miliardi di esseri su questa terra e miliardi e miliardi sono troppi. Non ci conosciamo tra noi. Nessuno conosce qualcuno degli altri.”

Affinità elettive

1984, romanzo di George Orwell.

ALESSIA DE CURTIS

Un accenno di trama

Questo libro parla di un vigile del fuoco che si chiama Montague il quale vive in una società dove i libri sono vietati e chi li possiede è considerato un individuo pericoloso e un potenziale rivoluzionario. Il reato viene punito con l’incendio della casa e con l’arresto. Montague incontra una ragazza, Clarisse, che lo fa riflettere sui valori della società. Quindi ruba dei libri dalle case che è costretto a incendiare e, preso dalla curiosità, li nasconde nell’areatore della propria casa. Impressionato dall’incendio della casa di una vecchia signora che preferisce morire piuttosto che veder bruciare i suoi libri, inizia a leggere. Turbato, dopo aver tentato di condividere questo nuovo percorso di vita con sua moglie Mildred che si mostra non solo disinteressata, ma anche impaurita e ostile tanto da denunciare il marito, decide di abbandonare il lavoro. Il suo capitano Beatty cerca di convincerlo a tornare e gli spiega anche che il contenuto dei libri non può risolvere i problemi. Nonostante il discorso di Beatty, Montague non riesce proprio a comprendere la realtà.

Cosa ne penso

In questo libro si percepisce come i personaggi non vogliano provare emozioni come la tristezza. È una società in cui l’unico mezzo di comunicazione è la televisione e anticipa per molti aspetti elementi critici della nostra società sempre più chiusa in se stessa. La maggior parte del mondo attualmente spende le proprie giornate davanti alla televisione o al cellulare. Non dobbiamo dimenticare che abbiamo qualcosa di molto prezioso: i libri che sono un’arma per difenderci dalla tentazione offertaci da questa società, di non pensare per non soffrire. Una tentazione che è naturalmente un inganno che conduce oggi milioni di uomini, giovani e anche bambini, a perdersi nella noia, nella depressione, nella totale scomparsa di stimoli e di significato.

Una frase da citare

“Nei tempi prima di Cristo c’era uno stupido uccello che si chiamava fenice. Ogni due o trecento anni costruiva un rogo per morirvi bruciato. Ma ogni volta che bruciava, prendeva il volo dalle sue ceneri e nasceva di nuovo. A quanto pare noi facciamo lo stesso, in continuazione, anche se abbiamo una cosa che la fenice non aveva. Noi sappiamo che quello che abbiamo fatto è assurdo e sappiamo che lo facciamo da diecimila anni. A ogni generazione aumenta il numero di quelli che ricordano.”

Affinità elettive

Fahrenheit 451, film di Francois Truffaut.

MARTINA PALUMBO

Un accenno di trama

In un mondo ambientato nel futuro, c’è una dittatura che impedisce alla popolazione di avere libri e di leggerli, le persone non possono accedere a nessun tipo di cultura se non quella tracciata da un rigido sistema scolastico che mira a controllare le coscienze spegnendo in esse ogni stimolo critico. Le menti in quest’epoca vengono dominate dalla tecnologia ed i rapporti umani sono quasi del tutto inestistenti. Qui i vigili del fuoco hanno il compito di bruciare i libri che vengono nascosti, e Montag, uno dei pompieri, non riesce a capire proprio il motivo delle loro azioni. Un giorno però, andando a lavoro, incontra una ragazza che riesce a fargli vedere un altro lato della vita, facendogli affiorare nuovi sentimenti e facendogli capire che ha una vita infelice e spenta.

Cosa ne penso

Il libro Fahrenheit 451, affascinante proprio per la sua attualità in questa nostra generazione, è ambientato nel futuro ed è stato pubblicato per la prima volta nel 1953, dove la “famiglia” non è più composta da persone, bensì da robot o programmi televisivi. In questa società alle persone viene proibita la conoscenza e la cultura. Al protagonista sorge una crisi d’identità nel momento in cui incontra Clarisse, una ragazza che insegna in una scuola elementare, che viene considerata una “cipolla umana” dal suo psicologo, data la ricchezza dei suoi troppi pensieri e delle sue osservazioni. La scuola in quest’epoca ha il compito non di educare e acculturare i bambini, ma di intrattenerli e far dimenticare la loro individualità. Inoltre i ragazzi, per sentirsi più forti e vivi assumono dei comportamenti violenti nei confronti delle persone che credono inferiori a loro; questo accade anche nella generazione di oggi. La comunicazione avviene tramite i social e quando due persone si trovano nello stesso luogo provano imbarazzo soltamto guardandosi. La cosa che mi ha sorpreso di questo libro è che, nonostante sia stato scritti tanto tempo fa, si trovino dei riferimenti al giorno d’oggi, come “pareti televisive” che arredano le case e che ora sono TV a schermo piatto.

Una frase da citare

“Impossibile, quante persone conosci che riflettono la tua luce?”

Affinità elettive

GGG – Il grande gigante gentile, romanzo di Roald Dahl.

ILARIA DE ROSA

Un accenno di trama

In questa società del futuro, immaginata da Bradbury, Montag, il protagonista, fa il pompiere. Il suo compito è bruciare i libri, come richiede la legge. Sono pochi infatti, i sovversivi che nascondono libri nelle loro case. Le persone sono “schiave” della tecnologia, che pensa e vive al posto loro. Così fa anche la moglie, Mildred, che trascorre giornate intere davanti agli enormi schermi televisivi che arredano il suo appartamento, riducendo a pochi scambi di battute il dialogo con il coniuge. La vita mediocre e superficiale di Montag comincia a cambiare quando conosce Clarisse, una ragazza che vive in una famiglia che non ha televisori, e che non si fa condizionare da quello che il sistema impone. Clarisse gli mostra vita ed emozioni e grazie a lei comincia a mettere in discussione le certezze della sua vita, che si rende conto essere annebbiata dalla tecnologia, la quale gli preclude ogni riflessione ed ogni libertà di scegliere ed essere.

Cosa ne penso

Ho trovato questo romanzo molto attuale. Bradbury, infatti, mette al centro dell’attenzione il ruolo “dominante” dei media, che si oppone a quello dei libri che lasciano spazio all’immaginazione e all’originalità. Montag vive in una società artificiale e anestetizzata, dove la tecnologia ha preso il posto del dialogo e della comunicazione. È proibito dalla legge leggere i libri perché fanno pensare, e al sistema conviene che le persone non sappiano o che conoscano solo ciò che gli serve. Mi ha particolarmente colpita il ruolo della scuola in questa società, che non ha una funzione educativa, bensì viene considerata in una chiave esclusivamente funzionale alla libertà dei genitori e nello stesso tempo alla repressione di ogni libera iniziativa pedagogica. La scuola infatti manca di tutti quegli elementi finalizzati a formare la coscienza critica e l’individualità dei bambini, e in una funzione di controllo e di spegnimento della curiosità. Le famiglie da parte loro, attribuiscono alla scuola una funzione di “parcheggio” e intrattenimento dei figli, che crescono senza affettività, elemento fondamentale per lo sviluppo della persona. Un altro aspetto di questa società che ho trovato molto attuale è il peso dei social media e dei reality, che sostituiscono modi di dialogare più spontanei.

Una frase da citare

“Il sole arde ogni giorno e consuma il Tempo. Il mondo gira in cerchio e sul suo asse, mentre il tempo brucia gli anni e noi senza bisogno di aiuto. Perciò, se un Montag avesse continuato a bruciare le cose come facevano i pompieri, mentre il sole bruciava il Tempo, presto sarebbe bruciato tutto!”

Affinità elettive

Fahrenheit 451, film di Francois Truffaut.

ANNA DI GUIDA

Un accenno di trama

Il pompiere Montag vive in una società particolare dove i vigili del fuoco non spengono gli incendi, ma li accendono per distruggere i libri che, in questo mondo del futuro immaginato da Bradbury, sono vietati dalla legge. Insieme ai suoi colleghi entra nelle case di coloro che conservano ancora libri e armati di lanciafiamme li bruciano. La vita di Montag non è felice. Egli si sente un alieno, insoddisfatto della sua relazione coniugale con una moglie che gli è indifferente, anestetizzata com’è da una vita piatta e priva di emozioni vere, resa felice solo dai programmi televisivi e da pillole eccitanti. Montag è anche infelice per la sua vita professionale, per un lavoro che lo annoia e non lo gratifica. Solo l’incontro con una ragazza gli offre la prospettiva di una vita diversa, un mondo di luce, pieno di sentimenti, di emozioni e di cose semplici.

Cosa ne penso

Leggere questo libro è stato sicuramente emozionante e, anche se sono trascorsi tanti anni dalla sua prima pubblicazione, l’ho trovato interessante ed estremamente attuale. Leggere rende sicuramente gli uomini più liberi, capaci di decidere e scegliere senza condizionamenti, ma sopratutto di pensare come individui. “Ogni libro è un tesoro inestimabile”, uno strumento che ci consente di attingere idee, contenuti su cui riflettere per avere una mente sempre più critica, aperta e costruttiva. Dopo essermi immersa in questa lettura coinvolgente sono giunta alla conclusione che la conoscenza è, senza dubbio, l’unico modo per fuggire dall’ignoranza e diventare davvero uomini liberi.

Una frase da citare

“Montag sentì il libro nascosto martellare come un cuore nel suo petto.

Affinità elettive

Storia di una ladra di libri, romanzo di Markus Zusak.

FABIANA SARAIELLO

Un accenno di trama

Questo libro di fantascienza tratta la storia di un vigile del fuoco, Montag, che invece di spegnere gli incendi li appicca e ciò che lui e tutta la sua squadra sono chiamati a bruciare sono i libri, di qualsiasi genere, ritenuti pericolosi e illegali perché fanno sviluppare alle persone modi diversi di pensare, di agire invece che un’unica morale su cui esercitare il controllo. Tuttavia le persone sono private di qualcosa di cui non conoscono la vera natura e infatti Montag trova giusto e valoroso il suo ruolo nella società, perché gli è stato imposto, senza aver modo di potersi opporre, non avendo per l’appunto valide ragioni per farlo. Tutto cambia una sera quando incontra Clarisse McClellan, una ragazza sprizzante di gioia, vogliosa di scoprire il mondo, che riesce a far riflettere Montag sui valori errati che la società coltiva e come questi trovino assenso da parte della popolazione. Il protagonista inizia così una battaglia all’interno della società, affiancato dalle sole persone che continuano a credere nel valore della lettura, a cui i libri hanno aperto le menti e dato il senso delle cose.

Cosa ne penso

Il pilastro portante su cui si basa l’opera è il valore emotivo dei libri che oggi sono considerati da molti come l’unico mezzo per poter evadere dalla realtà e al contempo comprenderla. Tuttavia un fattore determinante nella storia è che questa idea non sia condivisa dal capo dei pompieri, Betty, una persona tanto colta che però ha preso la decisione di mettere da parte il sapere e vivere anestetizzato, protetto in un’ampolla di vetro da ogni forma di sofferenza e dolore di cui i libri sono portatori, scegliendo, quindi, di essere “felice” mettendo a tacere ogni tipo di domanda. A tale scopo il sistema adatta anche i bambini a questa vita: le scuole, infatti, svolgono la funzione di spegnere le coscienze e qualsiasi curiosità. Sono abbandonate quasi completamente gli studi della storia, della filosofia e delle lingue. Invece, materie come la matematica, vengono ridotte a semplici studi meccanici di formule, trascurando i ragionamenti. Un aspetto che caratterizza la vita di ogni persona è quello di compiere delle scelte che possono condizionare più o meno fortemente il proprio destino, ma è questo che nel libro non viene permesso e che l’autore ha tenuto a sottolineare attraverso una scrittura accattivante, scorrevole e insieme elegante; e infine l’uso appropriato di metafore ha prodotto l’effetto di amplificare particolari sensazioni provate dai personaggi, permettendo al lettore di entrare nel mondo futuristico dell’autore senza mai perdersi.

Una frase da citare

“Non le bastava sapere come si fa una cosa, ma voleva sapere perché.”

Affinità elettive

Cronache marziane, romanzo di Ray Bradbury; Neuromante, romanzo di William Gibson; Il condominio, romanzo di J.G Ballard.

GIULIA DELLA VOLPE

Un accenno di trama

Questo romanzo è ambientato in un mondo futuro, in cui è severamente vietato leggere libri. Di ciò si occupano gli incendiari come Montag, il protagonista di questa storia, che vive con la moglie in una società “anestetizzata”. All’interno del romanzo si pone come antagonista il suo capo che ha accettato il sistema dopo aver tentato di sottrarsi a esso, “cercando un ordine nell’universo”. Un giorno, casualmente, Montag incontra Clarisse, una ragazzina che metterà in discussione tutto il suo serbatoio di valori e di priorità, cambiando radicalmente il suo modo di pensare, fino ad allora chiuso come la società a cui appartiene.

Cosa ne penso

Questo libro mi è sembrato molto significativo, in quanto ci sono molti elementi che riportano a quella che è la società attuale. È sicuramente un libro che fa riflettere molto sull’importanza dei rapporti sociali che spesso sono sostituiti da tempi morti dietro oggetti elettronici. Il libro è scritto in modo semplice e scorrevole, ci sono discorsi diretti che rendono tutto più realistico. Mi è piaciuto molto anche se eliminerei alcune descrizioni fin troppo dettagliate che lasciano meno spazio all’immaginazione.

Una frase da citare

“Montag sentì il libro nascosto batterli come un cuore contro il petto.”

Affinità elettive

Fahrenheit 451, film di Francois Truffaut.

Il sito web del Liceo “Comenio”: www.liceocomenio.edu.it.

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