DESCRIZIONE
L’evento che intendo organizzare attraverso la lettura, grazie all’iniziativa “Libriamoci”, ha come finalità la
condivisione con il pubblico di una tragica esperienza che ha segnato in modo indelebile la storia
dell’Umanità, di come sia stato possibile pianificare e organizzare scientificamente, nel cuore della
cosiddetta Europa civile, un genocidio senza precedenti nelle pur dolorosissime esperienze umane.
Partendo dalle vicende particolari di un poliziotto ebreo, sì proprio un tutore dell’ordine”, e di quale ordine
potremmo dire, ho voluto affrontare una problematica poco conosciuta, e non per questa meno degna di
approfondimenti, viste anche le ripercussioni che produsse allora nel ghetto di Varsavia, e gli interrogativi
che le stesse scelte dei protagonisti della storia ci pongono ancora oggi, problematiche, infatti, che possono
riproporsi anche nella nostra lontana quotidianità.
Poliziotto lui stesso prigioniero in una gabbia a cielo aperto, in quel ghetto, un’“isola felice” del mondo
ebraico, dovrà fare i conti con quel poco di coscienza con cui lotta, fino alla fine, pur di mantenere viva la
fiammella della dignità e dell’amore.
Riproporre nuovamente il tema della Shoah, cercando in un certo modo anche di superare il rischio
concreto di ritualizzare e banalizzare un evento così drammatico, rientra in quel percorso formativo che
vede la Storia non come una semplice collezione di eventi che si fa da sé, ma bensì nella stessa
consapevolezza degli stessi che noi tutti, collettivamente, maturiamo dentro di noi.
Consapevolezza che ci rende così un “pubblico colto” che dal suo inizio sia durato fino a noi
ininterrottamente in grado di autenticare la Storia.
Per questo la Storia è identica alla continuità di un “pubblico colto” che conserva e tramanda il passato,
attraverso il presente, per l’avvenire.