DESCRIZIONE
L’anno che non caddero le foglie di Paola Mastrocola è stato scritto qualche anno prima che ci si appassionasse a Greta Thunberg e si sostenesse, con sentita partecipazione, la sua battaglia per la difesa dell’intero pianeta e degli ecosistemi maggiormente compromessi, eppure si pone come la naturale anticipazione di una delle tematiche più sentite
anche fra i banchi di scuola. Certo il racconto è tutto condotto sul filo della fantasia e dell’irrealtà, ma le tematiche dominanti, la natura, il naturale susseguirsi delle stagioni,
l’amicizia, quello strano sentimento che si chiama amore, sono tutti elementi reali e che accomunano gli esseri viventi, non solo l’uomo. Arrestare il corso delle stagioni,
impedire alle foglie di toccare naturalmente il suolo per dare spazio a una nuova vita e diventare esse stesse nutrimento per la generosa madre terra, inizialmente suscita
coinvolgimento emotivo e ci porta a sperare che coroni un sogno affettivo. Tuttavia ostacolare il corso della natura, alterare un ecosistema e interferire sull’ avvicendamento dei fenomeni naturali è di per sé quasi un insulto, uno schiaffo arbitrariamente inflitto a vittime innocenti. L’amore è sacrificio, è adattamento all’altro, è andare oltre il proprio
benessere in vista di quello altrui. E’ questo il messaggio che l’opera trasmette ai suoi giovani lettori che, terminato di leggere, continuano a sognare, arricchiti e leggeri proprio come quelle foglie che alla fine, in un atto estremo di generosità, decidono di cadere o meglio si librano leggere, volteggiando per sempre insieme.
Partecipano all'evento le classi 2 B e 2 C della Scuola Secondaria di Primo Grado D. Tinozzi di Pescara.