della Redazione
Continua il ciclo di interviste (leggi QUI le altre) a chi si occupa in prima persona di promozione della lettura: librai, bibliotecari, blogger, esperti di illustrazione e letteratura per ragazzi e per l’infanzia. Francesca Tamberlani è una giornalista professionista e web writer. Laureata in Sociologia, ha fondato e cura (insieme al marito Antonio Volino) Milkbook. Scrive a proposito di letteratura per l’infanzia su LibriCalzelunghe, Liber, Romadeibambini.
1. Come sei arrivata alla promozione alla lettura, qual è il tuo percorso professionale?
Il mio primo contatto con il mondo dell’editoria infantile è avvenuto quasi 15 anni fa. Poco dopo la laurea in Sociologia, e alcune esperienze giornalistiche da freelance, ho avuto modo di lavorare come redattrice per una casa editrice per bambini. Mi occupavo della stesura di testi per piccoli albi-gioco e riviste rivolte alla fascia d’età prescolare. È stato un periodo molto bello, di crescita non solo professionale. Ricordo ancora oggi la grande emozione che provavo quando in redazione arrivavano le lettere dei bambini, con tanti disegni e dediche per i loro personaggi del cuore. Erano la prova tangibile che ciò che scrivevo era per loro significativo. Per non parlare delle prime volte che sono stata alla Fiera del libro di Bologna… Una sensazione di capogiro e di totale fascinazione.
Il lavoro in quella casa editrice è durato quattro anni, passati i quali ho percorso altre strade che mi hanno portato al praticantato giornalistico e a occuparmi sempre di scrittura ma in altri ambiti: interior design, reportage turistici, tematiche culturali. È stato quando sono rimasta incinta della mia prima figlia, Ilaria, che l’interesse per la letteratura per l’infanzia e per la lettura ad alta voce si è riacceso e mi ha spinto a studiare, seguire corsi di formazione, leggere tanti libri destinati ai bambini, aprire un blog dedicato alle recensioni, alle mie esperienze di lettura in famiglia, alla promozione della lettura.
2. Fai una breve presentazione di te e delle tue attività legate alla lettura.
In parte ho già risposto. Le attività che oggi porto avanti riferite alla lettura riguardano l’aggiornamento costante del sito, www.milkbook.it, che mi ha permesso di approfondire tanti aspetti legati all’editoria per l’infanzia italiana, a conoscere tante case editrici, autori, artisti, promotori della lettura; gli incontri sui benefici della lettura condivisa rivolti principalmente a genitori, educatori, insegnanti; le letture ad alta voce ai bambini che fanno parte della mia cerchia familiare e di amicizie, e della scuola frequentata dai miei figli. Anche come giornalista sono ritornata a trattare queste tematiche e a parlare di libri e letture.
3. Perché per te è importante fare promozione alla lettura e leggere ad alta voce?
Perché leggere non è un’attività semplice e accessibile a tutti senza sforzi. Richiede impegno, attenzione, concentrazione, tranquillità. Necessita della presenza di adulti mediatori appassionati e preparati, desiderosi di inserire il momento della lettura condivisa nella routine giornaliera dei bambini, e che siano pronti non solo a leggere per loro, ma anche a dialogare, ad ascoltarli, a rispettare i loro tempi, le loro richieste, le loro emozioni. Credo che in primo luogo la promozione della lettura debba riguardare gli adulti (genitori e insegnanti in primis) che con il loro esempio e il loro entusiasmo potranno poi avere un effetto di contagio sui bambini.
4. Come costruisci i tuoi percorsi di lettura? Come sono strutturate le tue letture con i bambini?
Dipendono sempre dai bambini a cui mi rivolgo e dalla situazione in cui mi capita di leggere. Con i miei figli, per esempio, i momenti di lettura sono sempre molto giocosi, intimi, accompagnati da chiacchiere, risate, vicinanza fisica. Quando leggo a gruppi di bambini, prediligo storie che contengano metafore, diverse chiavi di lettura, che mi consentano di costruire un dialogo, un confronto aperto. Confesso che mi sento più a mio agio con le storie divertenti, con i testi brevi valorizzati da illustrazioni di qualità. Nella scelta dei libri cerco di evitare storie che possano in qualche modo ferire o turbare chi mi sta di fronte. Preferisco leggere a piccoli gruppi di bambini e dedicare del tempo a presentarmi e ad accoglierli.
5. Hai un tuo metodo? Quali sono i tuoi maestri di riferimento?
Non sono una lettrice di professione e non mi interessa diventarlo, non ho mai seguito corsi di lettura ad alta voce o teatrali. Leggo in maniera spontanea cercando di rimanere me stessa e di non alterare il senso della storia. Il libro è il protagonista, non io. Naturalmente quando leggo sono preparata, conosco bene il testo, e cerco di mostrarmi sempre tranquilla e a mio agio (anche se sono emozionatissima). A volte i bambini, con il loro entusiasmo, prendono il sopravvento e forse non sono molto brava a ristabilire la quiete. Ma va bene anche così.
6. Quali sono le caratteristiche che un libro per bambini deve avere per essere un buon libro?
Scrittura, illustrazioni, carta, grafica, cura editoriale… Se ciascuno di questi elementi è in armonia con l’altro, piacevole, progettato con rigore e attenzione, allora generalmente si tratta di un buon libro. Apprezzo in particolare i libri che non contengono insegnamenti espliciti e che risultano credibili perché sanno rivolgersi ai bambini entrando in sintonia con essi e usando un linguaggio appropriato. Mi piacciono i libri che lasciano aperta la porta alla speranza, che pungolano, che fanno affiorare domande, che raccontano storie buffe, avventurose, surreali.
7. Quali sono per te i tre libri più belli per bambini dai 3/6 anni?
Non sono gli unici, ma di certo sono tre albi che mi hanno conquistato:
- Bottoni d’argento, di Bob Graham, EDT Giralangolo
- Ranocchio e lo straniero, di Max Veltjus, Bohem Press Italia
- Il mostro peloso, di Henriette Bichonnier e Pef, Emme Edizioni
8. Quali sono per te i tre libri più belli per bambini dai 6/11 anni?
Ancora, fra i tanti che potrei citare, dico:
- Cuori di waffel, Maria Parr, Beisler Editore
- Matilda, Roald Dahl, Salani
- L’incredibile storia di Lavinia, Bianca Pitzorno, Einaudi Ragazzi
9. Quali sono per te i tre libri più belli per Giovani Adulti?
Libri che consiglierei ad adolescenti (ma anche a tutti gli adulti):
- Coraline, Neil Gaiman, Mondadori
- Star Girl, Jerry Spinelli, Mondadori
- Il piccolo regno, Wu Ming 4, Bompiani
10. Parlando di promozione alla lettura quanto pensi sia importante il ruolo della scuola e delle insegnanti, della famiglia, della società?
La famiglia pone le basi, costruisce il rito della lettura come momento di incontro e piacere condiviso, dà (o dovrebbe dare) il buon esempio. La scuola aggiunge la dimensione comunitaria, dimostra ai giovani che l’atto della lettura è un fatto non solo privato, ma anche comunitario (è bellissimo potersi confrontare con gli altri, scambiarsi titoli, impressioni, commenti, seguire percorsi di lettura nuovi e stimolanti). Le istituzioni dovrebbero investire molto di più nella promozione della lettura e contribuire a far circolare l’idea, soprattutto tra i giovani, che leggere sia qualcosa di “cool”, che rende popolari e ammirati (non un tatuaggio o un capo firmato…).
11. Quali sono secondo te i fattori che contribuiscono a ottenere nei giovani un rapporto sano con l’oggetto libro/con la lettura?
La disponibilità di tanti libri, a casa e a scuola; la libertà di scelta e di leggere come e quando si ha voglia; la frequentazione di biblioteche e librerie; l’incontro con insegnanti che credono nel valore della letteratura e che leggono libri in classe; la fortuna di avere fra i propri amici degli avidi lettori.
12. Qual è Il tuo libro preferito di sempre?
Sono molto indecisa. Ce ne sono almeno tre: 1984, di Orwell, Cecità, di José Saramago, Il barone rampante, di Italo Calvino.
13. Qual è la tua citazione letteraria preferita?
“La bellezza è negli occhi di chi guarda.” (Goethe)
Potete trovare Francesca Tamberlani su:
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