della Redazione

Continua il ciclo di interviste (leggi QUI le altre) a chi si occupa in prima persona di promozione della lettura: librai, bibliotecari, blogger, esperti di illustrazione e letteratura per ragazzi e per l’infanzia. Barbara Ferraro ha creato “AtlantideKids” nel 2010, ma si occupa di editing, web writing, scrittura. È caporedattrice della linea Dana di RW edizioni, e scrive anche su Libri Calzelunghe, rivista online di approfondimento che ha contribuito a fondare.

intervista libriamoci a scuola1

1. Come sei arrivata alla promozione alla lettura, qual è il tuo percorso professionale?

Nasco filologa, ma all’interesse per le lingue ho sempre associato quello per le fonti, per cui la mia passione (viva sin dall’infanzia anche grazie a una rete familiare di volenterosi lettori ad alta voce) per la lettura, nel corso del tempo si è “specializzata” su miti, fiabe, favole e leggende popolari. Per uno strano caso della vita mi sono ritrovata a lavorare sui film di Roberto Rossellini e in quel periodo si è concretizzato il mio interesse per il rapporto tra testo/parola e immagine, che nel cinema è fondante, così come negli albi illustrati.

2. Fai una breve presentazione di te e delle tue attività legate alla lettura in particolare nelle scuole.

Come dicevo, nutro un interesse vivissimo per le lingue, soprattutto per quella italiana, e durante tutto il mio percorso professionale, che mi vede anche scrittrice, ho sempre cercato di portare l’acqua al mulino del lessico, dei registri linguistici in relazione alla narrazione (in questo rientra anche l’illustrazione, linguaggio altissimo). Ho lavorato per molti anni in casa editrice come redattrice, e scrivo di Letteratura per l’infanzia su AtlantideKids ma anche su Libri Calzelunghe. Oggi sono caporedattrice di una collana che si chiama DANA e si innesta in RW edizioni, in cui pubblichiamo libri fantastici (nei tanti sensi che questa parola può avere). Nelle scuole vado sempre con molto piacere, ho interagito con bimbi della scuola dell’infanzia, primaria e media. Anche con i più piccoli mi piace sempre svelare tutto quanto c’è dietro al libro, come nasce, come si struttura, peraltro ai bambini e ai ragazzi piace moltissimo.

3. Perché per te è importante fare promozione alla lettura e leggere ad alta voce?

Ritengo che sia essenziale, in qualsiasi contesto, ma in questo nello specifico, farsi motore e mezzo per far conoscere e diffondere il piacere per una lettura di qualità. Le nostre case editrici, dalle più piccole alle più grandi, sfornano ogni anno capolavori con i quali è giusto che i bambini e i ragazzi abbiano la possibilità di entrare in contatto. Se questo avviene con occasioni di ascolto di lettura ad alta voce meglio, perché nello scambio e nel confronto collettivo ristà il germe della crescita e della cultura, ma ben vengano anche i blog specializzati, le riviste, le associazioni culturali.

4. Come costruisci i tuoi percorsi di lettura? Come sono strutturate le tue letture con i bambini?

Come anticipavo, prima di leggere mi piace raccontare la storia del libro, o dei libri, che propongo. A volte lo faccio per mezzo della biografia degli autori, nelle quali si trovano sempre aneddoti divertenti o appassionanti; questo trova molto riscontro tra i bimbi e i ragazzi; porto con me le foto degli autori per rendere il tutto più “illustrato”. Se le biografie degli autori non me lo consentono, allora racconto la storia del libro in casa editrice o in tipografia. Dopo la lettura che non è mai recitata, preferisco una intonazione lieve da lettura casalinga pomeridiana o della buonanotte, per mezzo di giochi o laboratori (con i ragazzi delle medie sviluppo percorsi più complessi di lettura critica) chiedo poi ai bambini un riscontro che non sia inteso come tale. E questo è per me il momento più divertente.

5. Hai un tuo metodo? Quali sono i tuoi maestri di riferimento?

Rodari, Lodi. Leggere è vivere altre realtà, e la realtà può essere talmente straordinaria (pur nell’ordinario) da poter diventare oggetto di narrazione e lettura.

6. Quali sono le caratteristiche che un libro per bambini deve avere per essere un buon libro?

È una cosa che dico sempre, un libro per bambini che sia un buon libro deve avere in sé un po’ di verità. Verità che io ricerco anche nei progetti editoriali delle case editrici, nelle capacità autoriali degli scrittori, nella qualità delle illustrazioni, persino nella qualità tipografica del libro. I libri meno buoni, anzi, i libri “cattivi”, sono quelli che lasciano il proprio medium di successo (in primis la tv) per spostarsi sulla carta, perdendo tutta la loro possibile bellezza e depauperando il libro stesso. Contribuendo, peraltro a fuorviare il grande pubblico, perché ad esso ammiccano con mero interesse commerciale, sull’idea stessa di libro.

7. Quali sono per te i tre libri più belli per bambini dai 3/6 anni?

  • Voglio il mio cappello! di Jon Klassen
  • Nel paese dei mostri selvaggi di Maurice Sendak
  • I musicanti di Brema dei fratelli Grimm

8. Quali sono per te i tre libri più belli per bambini dai 6/11 anni?

  • Lo zoo di mezzanotte di Sonya Hartnett
  • Il nido di Kenneth Oppel
  • La tela di Carlotta di E. B. White

9. Quali sono per te i tre libri più belli per Giovani Adulti?

  • La collina dei conigli di Richard Adams
  • Q di Luther Blisset
  • Il signore degli anelli di Tolkien

10. Parlando di promozione alla lettura quanto pensi sia importante il ruolo della scuola e delle insegnanti, della famiglia, della società?

Gli strumenti a disposizione della scuola non credo possano essere raggiunti ed equiparati nemmeno dalla famiglia più volenterosa o dalla società più accogliente. Il problema è che poche scuole illuminate riconoscono il proprio potenziale, riconoscono questi strumenti straordinari come tali. A scuola si legge poco e spesso si legge male. Molte biblioteche scolastiche, se vogliamo ridurre il discorso a una fruizione libera e volontaria dei bambini e dei ragazzi, sono zeppe di libri scartati dalle librerie casalinghe, in traduzioni sciatte o edizioni superate. Sono piene di riduzioni, adattamenti che sviliscono anche i più bei classici che in una biblioteca scolastica rappresenterebbero comunque terreno fecondo. Più semplice il discorso in famiglia: perché i bambini e i ragazzi leggano (o abbiano perlomeno voglia di farlo), gli adulti devono a loro volta farlo. È una regola semplicissima ma efficace.

11. Quali sono secondo te i fattori che contribuiscono ad ottenere nei giovani un rapporto sano con l’oggetto libro/con la lettura?

Leggere è meraviglioso e spero sempre di riuscire a comunicare ai ragazzi e ai bambini come quelli passati a leggere siano stati, e continuano ad essere, tra i momenti più belli della mia esistenza. Ma leggere non è un obbligo e forzare alla lettura può essere controproducente quanto l’accostare i bambini a dei libri mediocri. Abbiamo a disposizione il nostro entusiasmo, la cosa migliore che possiamo fare è usarlo.

12. Qual è Il tuo libro preferito di sempre?

Il Decamerone di Giovanni Boccaccio.

13. Qual è la tua citazione letteraria preferita?

“Ma ben sola e ben nuda / senza miraggio / porto la mia anima.” (G. Ungaretti)

Potete trovare Barbara Ferraro su:

Siti: www.atlantidekids.itwww.libricalzelunghe.it

La pagina Facebook: www.facebook.com/AtlantideKids

L’account di Twitter: twitter.com/Atlantidekids

L’account Instagram: www.instagram.com/brb_ferraro