DESCRIZIONE
Abbiamo vissuto e, in parte, stiamo ancora vivendo isolati gli uni dagli altri, ci sentiamo prigionieri in casa nostra o nel nostro giardino, abbiamo paura, ci siamo scoperti fragili di fronte a un pericolo inatteso e sconosciuto. In questa situazione possiamo trovare un nuovo modo di vivere e di essere felici? Come? Fuori dalla finestra di casa nostra chi ha combattuto e sta ancora combattendo in prima linea il virus ci ha dato esempio di coraggio, altruismo, condivisione, resistenza, senso di responsabilità: dai nostri balconi abbiamo applaudito, cantato, mostrato la nostra solidarietà e partecipazione. Abbiamo tutti cercato un nuovo modo di affrontare e organizzare la vita. Quali sono le attitudini, le qualità, le strategie adatte? I libri ci possono aiutare in questo? Quali suggerimenti e consigli ci possono dare? Vogliamo proporre un percorso di lettura per educare alla resilienza, alla capacità di resistere e reagire, affrontare l’imprevisto e ripartire, per l’anno scolastico che verrà.
Dalla resilienza all’antifragilità
Di fronte a un trauma, a un evento imprevisto, in situazioni di disagio e di svantaggio sviluppiamo energie e risorse che non sapevamo di avere, diventiamo più creativi e capaci di trovare soluzioni. Nessun superpotere, ma una risorsa congenita e comune a tutti noi, una “magia ordinaria” (Masten 2015), che ci permette non solo di adattarci, ma anche di inventarci una vita diversa.
Resistiamo e ci adattiamo all’imprevisto con la resilienza, ma ci reinventiamo un nuovo mondo e un nuovo modo con l’antifragilità. Il mito ci offre le immagini della fenice e dell’idra per raffigurare la resilienza e l’antifragilità: la fenice, l’uccello mitologico che rinasce dalle proprie ceneri, rappresenta la resilienza, la capacità cioè di assorbire l’urto e di ricominciare, senza spezzarsi: l’idra invece simboleggia la creatura che trae vantaggio dalla difficoltà, che ama l’avventura, il rischio e l’incertezza ed esce più forte e migliore dalle sfide: è antifragile, se gli viene tagliata una testa gliene ricrescono due (Taleb 2013).
Cerchiamo nella letteratura personaggi che, senza essere eroici, esposti a difficoltà, stress, cambiamenti, disordine, non rinunciano davanti alle sfide ed escono rafforzati da situazioni nelle quali altri soccombono, proprio come i protagonisti del racconto di Davide Morosinotto, Willie e Katie, che non si arrendono mai davanti al freddo, al buio, alla paura, alla solitudine.
Alla ricerca di modelli antifragili
Michela Murgia, Noi siamo tempesta. Storie senza eroe che hanno cambiato il mondo, Salani, Milano 2019
Nell’introduzione alla sua opera Michela Murgia osserva che i libri che abbiamo letto, i libri nelle librerie o sugli scaffali di casa nostra, sono pieni di storie di eroi solitari o supereroi che affrontano battaglie in un mondo straordinariamente ostile o difficile, pieno di pericoli o nemici (Ulisse ed Ercole per esempio): la loro modalità di azione è quella competitiva e bellica. Oppure sono storie di personaggi che partono da situazioni straordinariamente svantaggiose (da Oliver Twist a Harry Potter) e che, abbandonati, possono contare solo sulle proprie forze. Comunque «creature con un destino unico [...] facili da ammirare, ma impossibili da imitare».
Oggi lo scenario straordinariamente ostile e pericoloso è fuori casa nostra, è reale, ma la realtà e la storia ci insegnano che le sfide gli uomini comuni quasi sempre le vincono in un altro modo: fidandosi gli uni degli altri e collaborando. Dalla realtà quindi Michela Murgia ha tratto per noi sedici storie, sedici avventure collettive, che offrono modelli imitabili di antifragilità. In fondo, se ci pensiamo, anche le prime risposte all’emergenza del coronavirus sono state esempi di collaborazione e antifragilità.Il libro stesso di Michela Murgia è un’impresa collettiva: nasce dalla collaborazione dell’autrice con un gruppo di grafici (The World of DOT) e unisce al testo, in una veste editoriale curata, grafica e illustrazione (all’interno c’è anche un piccolo graphic di Bacilieri).
La varietà è la caratteristica più evidente e accattivante di Noi siamo tempesta: ogni storia è una sorpresa per la molteplicità di linguaggi che l’autrice sperimenta e per l’eterogeneità degli ambiti in cui si giocano le esperienze di collaborazione presentate (tecnologia, storia, scienza, musica, sport, diritti umani...).
Laboratorio di riflessione condivisa
A partire dalla lettura del libro di Michela Murgia abbiamo immaginato un laboratorio di riflessione condivisa, arricchito da proposte di narrativa, esercizi di analisi e di scrittura.
Yann Martel, Vita di Pi, Piemme, Milano 2003
Donatella Di Pietrantonio, L’Arminuta, Einaudi, Torino 2017
Roy Lewis, Il più grande uomo scimmia del Pleistocene, Adelphi, Milano 1960
Jean-Michel Guenassia, Il club degli incorreggibili ottimisti, Salani Milano 2009
Vercors, Il silenzio del mare, Einaudi, Torino 1945 (prima edizione)
LIBRI SCELTI
Yann Martel, Vita di Pi, Piemme, Milano 2003
Donatella Di Pietrantonio, L’Arminuta, Einaudi, Torino 2017
Roy Lewis, Il più grande uomo scimmia del Pleistocene, Adelphi, Milano 1960
Jean-Michel Guenassia, Il club degli incorreggibili ottimisti, Salani Milano 2009
Vercors, Il silenzio del mare, Einaudi, Torino 1945