della Redazione

Continua il ciclo di interviste (leggi QUI le altre) a chi si occupa in prima persona di promozione della lettura: librai, bibliotecari, blogger, esperti di illustrazione e letteratura per ragazzi e per l’infanzia. Marcello Volpi è bibliotecario a Città di Castello dal 2015. È membro del Comitato esecutivo umbro dell’Associazione Italiana Biblioteche (AIB), ma soprattutto è un lettore ad alta voce e un promotore culturale, ideatore de LaBiblioBici.

1. Come sei arrivato alla promozione alla lettura, qual è il tuo percorso professionale?

“Topo di biblioteca” questa la definizione usata dalla mia maestra alla fine delle elementari per descrivermi. Il messaggio era chiaro ma per svariati motivi, pur essendo sempre stato un lettore forte, sono arrivato tardi a fare dei libri la mia professione: sono un bibliotecario. Laureato “da grande” nel 2010 in discipline dello spettacolo, ho continuato il percorso formativo che mi ha portato, dopo il riconoscimento professionale da parte dell’AIB (Associazione Italiana Biblioteche), a prendere servizio nella biblioteca comunale della mia città nel 2015. Qui mi occupo prevalentemente di incontri con le scuole, di iniziative di educazione alla lettura e gestisco le pagine Facebook e Instagram del Punto Prestito della biblioteca, denominato “NelFrattempo”.

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Sempre nel 2015 sono accaduti due eventi fondamentali per le attività che avrei poi svolto in futuro. Ho frequentato infatti il corso per “Promotore della lettura” nell’ambito del progetto nazionale InVitro e il laboratorio di lettura ad alta voce “Leggimi” curato da Alessandra Comparozzi e Alice Scaglia dell’Associazione Birba chi Legge di Assisi. Queste due esperienze, unite ad un corso di improvvisazione teatrale e ad uno stage sull’uso della voce con Laura Pierantoni, seguiti in precedenza, sono state decisive per iniziare il mio percorso di lettore ad alta voce. Di educazione alla lettura e formazione professionale mi occupo anche nell’ambito dell’Associazione Italiana Biblioteche (AIB), in qualità di componente del Comitato Esecutivo Regionale Umbria per il triennio 2017/2020.

2. Fai una breve presentazione di te e delle tue attività legate alla lettura in particolare nelle scuole.

Sono nato nel 1966, vivo e lavoro a Città di Castello (Umbria). Sono sposato con Enrica e abbiamo due figlie: Giulia che lavora all’estero come ingegnere aerospaziale e Martina studentessa universitaria in chimica e tecniche farmaceutiche. Come ho detto sono un bibliotecario – educatore alla lettura, quindi libri e letture occupano uno spazio rilevante nella mia vita, a dire il vero lo hanno sempre occupato fin da quando io me ne ricordi…

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A tal proposito c’è un aneddoto che racconto spesso: ero abbastanza piccolo e mi accingevo ad affrontare il mio primo lungo viaggio in treno, arrivato in stazione trovai l’edicola/libreria chiusa e mi rammaricai molto per non aver portato con me per dimenticanza “nemmeno un giornalino” (testo ritrovato in un quaderno della scuola elementare…). Le attività che svolgo e che hanno per oggetto libri e letture, occupano ormai spazi che oltrepassano la sola sfera lavorativa e una delle esperienze più significative al riguardo è senz’altro La BiblioBici. L’idea di una bibliobici mi è venuta guardando qualche anno fa una bella illustrazione di Sara Welponer, ma… come tanti altri progetti, è rimasto a decantare per un po’, qualche annetto diciamo…
Finché frequentando il corso per “Promotore della lettura” ho conosciuto Lucia Girelli (insegnante e bibliotecaria scolastica). Parlando con lei di possibili e fattibili progetti di educazione alla lettura, mi sono ricordato di quell’immagine e abbiamo quindi deciso che ormai fosse tempo di farla uscire dal cassetto e darle forma. È nata così “La BiblioBici – kamishibike” che nel giugno del 2015 ha portato in giro tanti libri nei parchi cittadini, con letture ad alta voce per bambine e bambini accorsi in numero sempre crescente di volta in volta. Abbiamo avuto modo di raccontare questa esperienza in diretta, nel corso di una puntata del programma radiofonico Fahrenheit su Radio3, che ci ha raggiunti proprio nel corso dell’ultimo appuntamento al parco alla fine di giugno. Visto il gradimento delle iniziative promosse e con la volontà di continuare questa bella esperienza, nel 2016 abbiamo rinnovato la dotazione tecnica, attrezzando la bici con teatrino kamishibai, un nuovo carrello e poi… via di nuovo nei parchi cittadini a proporre altre storie con una novità per Il maggio dei Libri: letture al parco con prestito di libri in collaborazione con la Biblioteca comunale di Città di Castello.

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Nel 2017, sempre in occasione de Il Maggio dei Libri, La BiblioBici con le sue “Storie della Buonanotte” è arrivata fin dentro “NelFrattempo”, il Punto Prestito della biblioteca comunale, appositamente allestito per l’occasione. L’idea di fondo che muove l’attività della bibliobici è dare la possibilità, soprattutto alle bambine e ai bambini che ne hanno meno, di venire in contatto con i libri e con la pratica della lettura. L’ultimo progetto, che poi a dire il vero era nell’idea iniziale della bibliobici, su cui stiamo lavorando è “Le Fiabe de La BiblioBici”: fiabe della tradizione proposte con l’uso delle sagome in controluce sul kamishibai.

Oltre alle iniziative di lettura ad alta voce per bambini, sempre con Lucia Girelli abbiamo condotto alcuni incontri per genitori e insegnanti, parlando di letteratura per l’infanzia e dell’importanza della lettura condivisa e ad alta voce, presentando nelle varie occasioni di incontro molti libri. Nell’ambito lavorativo gli incontri con le scuole rappresentano una bella fetta della mia attività; nel corso del 2017 ho incontrato quasi 600 tra bambine e bambini, prevalentemente di classi di scuola dell’infanzia e primaria, leggendo insieme a loro storie su storie e spiegando come funziona la biblioteca. Sempre nel 2017 ho curato per la biblioteca un progetto di educazione alla lettura in uno dei nidi d’infanzia comunali, con incontri mensili da febbraio a giugno. In questo caso, ad ogni incontro, potevo contare su due alleati fondamentali: La Valigia delle Storie e Lina la Bibliotechina. Dalla prima usciva la storia principale che avrei letto, la seconda conteneva i libri da lasciare in prestito a ogni incontro.    

3. Perché per te è importante fare promozione alla lettura e leggere ad alta voce?

Sui benefici della lettura ci sono voci ben più qualificate della mia che si sono espresse e si esprimono con adeguate parole. Per quanto mi riguarda, penso che leggere ad alta voce per gli altri, per i bambini soprattutto, sia un dono, un gesto di generosità che può permettere di farli entrare in contatto o rafforzare il legame che hanno già con i libri, con le storie e contribuire così a far crescere la curiosità di “assaggiarne” ancora.

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4. Come costruisci i tuoi percorsi di lettura? Come sono strutturate le tue letture con i bambini?

I percorsi sono legati naturalmente all’età dei bambini che mi trovo davanti e al contesto. Cerco di scegliere libri che contengano buone storie, albi illustrati di qualità e soprattutto libri che convincano me, prima ancora che chi li sentirà leggere! Recentemente, negli incontri con le classi scolastiche, ho iniziato a proporre silent books ottenendo ottimi risultati sia per quanto riguarda il coinvolgimento che per la “costruzione condivisa” della storia. Molto spesso uso i dadi racconta storie e il kamishibai (uno sta in permanenza sulla bibliobici!). Negli incontri con le classi, indipendentemente dall’età cerco sempre di costruire un rapporto di complicità con i bambini, li ascolto, a volte li provoco, mi lascio interrompere e cerco di mescolare il portato delle loro voci con la storia che stiamo leggendo, tanto lo so che… a un certo punto c’è sempre qualcuno che vuole tornare alla storia e lì si riparte a leggere, fino alla prossima incursione! Nelle letture con i più piccoli spesso indosso coda e orecchie pelose, vestendo i panni di Lupo Lello. A volte capita che incontrandosi per strada molti di quei bambini rivolgano il loro saluto a Lupo Lello, anche se in quel momento non ha né coda né orecchie pelose… Riconoscono il personaggio, che associano alle letture e questo mi fa molto piacere.

5. Hai un tuo metodo? Quali sono i tuoi maestri di riferimento?

Non ho un “mio” metodo, penso che la cosa più importante sia essere se stessi. Fortunatamente riesco quasi sempre a instaurare un rapporto empatico con i bambini, sono curioso e predisposto all’ascolto. Naturalmente ciò non è sufficiente, bisogna comunque applicarsi e conoscere le buone tecniche della lettura ad alta voce per essere convincenti e coinvolgenti. Di maestri se ne potrebbero citare molti, uno su tutti: Rodari, sempre attuale.

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6. Quali sono le caratteristiche che un libro per bambini deve avere per essere un buon libro?

Innanzitutto deve raccontare una buona storia, raccontarla con sincerità, senza dichiarazioni o intenti moraleggianti, trattare argomenti che siano vicini ai ragazzi (Aidan Chambers docet…), avere protagonisti credibili e belle illustrazioni nel caso sia un albo. Anche l’essere un bell’oggetto secondo me è importante, soprattutto nelle fasce d’età più basse; il formato, la cura e qualità dei materiali, insomma… qualità sia nei contenuti che nella forma!

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7. Quali sono per te i tre libri più belli per bambini dai 3/6 anni?

Ecco… questa è la domanda a cui è sempre difficile rispondere, vista la grande quantità di bei libri che si potrebbero citare. Con un po’ di sforzo dico:

  • Nel paese dei mostri selvaggi di Maurice Sendak (di cui attendiamo con ansia la nuova uscita e di cui sto collezionando edizioni in varie lingue)
  • A caccia dell’orso di Michael Rosen ed Elen Oxembury
  • A spasso col mostro (Il Gruffalò) di Julia Donaldson e Axel Scheffler

8. Quali sono per te i tre libri più belli per bambini dai 6/11 anni?

  • Pippi Calzelunghe di Astrid Lindgren
  • Danny il campione del mondo di Roald Dahl
  • Più veloce del vento di Tommaso Percivale

9. Quali sono per te i tre libri più belli per Giovani Adulti?

Farei una distinzione tra la fascia 11/14 e oltre i 14…

11/14 anni:

  • Il Rinomato catalogo Walker & Dawn di Davide Morosinotto
  • Batti il muro: quando i libri salvano la vita di Antonio Ferrara
  • Il mistero del London Eye di Siobhan Dowd

oltre 14 anni:

  • Naked di Kevin Brooks
  • Danza sulla mia tomba di Aidan Chambers
  • Sette minuti dopo la mezzanotte di Patrick Ness (dal soggetto di Siobhan Dowd)

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10. Parlando di promozione alla lettura quanto pensi sia importante il ruolo della scuola e delle insegnanti, della famiglia, della società?

È importante fare rete, ognuno con le sue peculiarità e professionalità, tutti gli “attori” che girano intorno al libro sono importanti. Portare avanti un lavoro costante, dialogare, domandarsi se le nostre proposte sono efficaci, superare convinzioni o preconcetti secondo cui “tanto i ragazzi non leggono”. Provarci…  

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11. Quali sono secondo te i fattori che contribuiscono ad ottenere nei giovani un rapporto sano con l’oggetto libro/con la lettura?

Sono senz’altro molti e dipendono da tutte le figure che ruotano attorno a libri e ragazzi. Un lavoro costante da parte di insegnanti e bibliotecari nell’educare alla lettura, con proposte di qualità abbondanti e diversificate; attività che possano stimolare e coinvolgere quali la lettura condivisa e svincolata dal compito, dalla verifica; la scelta di buone storie con la costruzione di percorsi che comprendano anche altri linguaggi oltre quello della parola scritta; il mettersi in gioco, in discussione e tanto altro. Queste a mio avviso sono alcune delle cose da fare per avvicinare bambini e ragazzi al libro nel migliore dei modi. Ma più di tutto, secondo me, funziona un ingrediente fondamentale: la passione, quella che ognuno di noi “addetti ai lavori” deve mettere in grande quantità nel proprio lavoro.

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12. Qual è Il tuo libro preferito di sempre?

Preferiti ne ho molti, ma Il giro del mondo in 80 giorni occupa un posto speciale nel mio cuore,  perché è il primo libro che ho preso in prestito nella biblioteca della scuola elementare. La mia storia di lettore parte da lì.

13. Qual è la tua citazione letteraria preferita?

“Non sono niente. Non sarò mai niente. Non posso voler essere niente. A parte ciò, ho in me tutti i sogni del mondo.” (da “Tabaccheria”, in Poesie di Álvaro de Campos, Fernando Pessoa)

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