della Redazione

A partire dalla costruzione di una biblioteca, nel 2013. Una biblioteca di prossimità, un luogo familiare dove possano esserci anche volontari contenendo i costi e rendendo l’esperienza più partecipata. Per fare questo, oltre alle pratiche tradizionali di promozione alla lettura è stata creata una rete tra strutture pubbliche e private presenti sul territorio per l’allestimento di una biblioteca al centro del Mediterraneo, un luogo aperto a tutti i bambini e i ragazzi che vivono o passano a Lampedusa. Fruitori della Biblioteca sono i migranti, bambini e ragazzi perlopiù africani tra i 10 e i 17 anni e i bambini di Lampedusa. I libri, arrivati in dono da moltissimi Paesi del mondo sono soprattutto silent books, storie raccontate solo attraverso le immagini e quindi, come chiarisce Ahmad Redza Khairuddin, presidente di IBBY International: “immagini che chiunque può leggere anche senza capire la lingua di chi le ha scritte, immagini che sono un invito a raccontare storie nuove, magari dando nuovi significati alla vita”.

Con gli IBBY Camp, inoltre, nel corso degli ultimi anni, IBBY ha svolto sull’isola un’importantissima attività di educazione alla lettura. I partecipanti ai Camp, tutti volontari, sono autori, editori, lettori, insegnanti, scrittori, educatori, diventati attivisti, accumunati dal desiderio di diffondere il diritto e il piacere della lettura. I volontari di IBBY hanno dimostrato come trasformare un’attività di lettura in un percorso educativo esperienziale, rivolgendo un’attenzione privilegiata agli albi illustrati e ai silent books che si sono rivelarsi strumenti preziosissimi per costruire attività laboratoriali. Il progetto Silent Books. From the world to Lampedusa and back, ha dimostrato proprio questo: l’intreccio indissolubile di parole e immagini costringe i piccoli e i grandi lettori a una partecipazione attiva nella decifrazione e nella ricostruzione del racconto per esercitare lo “sguardo” sempre più in profondità, mettendo in moto il pensiero critico, la capacità di immaginare, allenando la percezione estetica, trasportando in mondi sconosciuti. Elena Zizioli sottolinea così il ruolo dei silent book, uno strumento prezioso per far raccontare ai ragazzi la loro quotidianità e per rispondere al loro desiderio di ampliare il proprio vocabolario per acquisire un minimo di autonomia. E questa esperienza non è valida solo per Lampedusa, ma anche utile da replicare altrove. Il saggio, infatti, nasce dall’esigenza di poter formalizzare un modello che possa essere esportato in tutti quei contesti caratterizzati da significativi flussi migratori e segnati da povertà di risorse e da condizioni di isolamento come risorsa per attivare nuovi progetti di educazione alla lettura.

I silent book utilizzati nei Camp:

Seguendo un filo rosso

  • Aaron Becker, Journey, Candlewick Press, Somerville, 2013 – trad. it. Viaggio, Feltrinelli 2014
  • Paula Bossio, El lápiz (The pencil), Fondo de Cultura Ecónomica, Città del Messico, 2011
  • Alice Hoogstad, Monsterboek, (The Book of Monsters), Leminscaat, Rotterdam, 2014
  • Iela Mari, Il palloncino rosso, Babalibri, 2004 (ed.or. Emme edizioni, 1967)
  • Pittau e Gervais, Il filo rosso, Il Castoro, 2005 (ed. or. Dessine-moi un trait, Seuil jeunesse, 2004)

Quelli di sopra e quelli di sotto. Storie di differenze e di incontri

  • Lee Ji-hyeon, Suyeongjang (Pool), Iyagikot, Seoul, 2013 – trad. it. La piscina, Orecchio Acerbo 2015
  • Patti Kim, Sonia Sánchez, Neoneun jigeum eodie inni (Where are you? – Here I am), Must B Publishing Co., Gyeonggi-do, 2014
  • Paloma Valdivia, Quelli di sopra e quelli di sotto, Kalandraka Italia, 2014

Silent in action.”Street school”

  • Mariana Chiesa Mateos, Migrando, Orecchio Acerbo, 2010Antoine Guilloppé, Loup Noir, Casterman, 2004
  • Anne-Margot Ramstein, Matthias Arégui, Avant après, Albin Michel Jeunesse, 2013 – trad. it. Prima dopo, L’ippocampo 2014
  • Maria Pascual, ¿Dónde están mis gafas?, Thule ediciones, 2012

Nelle schede in allegato, alcuni consigli di lettura dei volontari, il metodo degli IBBY Camp in dieci punti, alcune schede dei silent book e delle proposte di laboratorio utilizzati nei Camp.

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