della Redazione

Continua il ciclo di interviste (leggi QUI le altre) a chi si occupa in prima persona di promozione della lettura: librai, bibliotecari, blogger, esperti di illustrazione e letteratura per ragazzi e per l’infanzia.

Massimiliano Maiucchi dal 1990 inizia la sua esperienza lavorativa come clown, animatore e artista di strada che lo porta ad elaborare un linguaggio comico e ricco di rime e di giochi di parole. Nel 1994 è un socio-fondatore dell’associazione il Flauto Magico con la quale approda al Teatro Verde di Roma. Nel 1998 scrive la sua prima filastrocca e da allora non si è mai fermato. Nei suoi spettacoli la drammatizzazione delle filastrocche è accompagnata da libroni pop-up, guanti animati, oggetti e pupazzi e intervallata da giocolerie, magie comiche, favole e canzoni da mimare.

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1. Come sei arrivato alla promozione alla lettura, qual è il tuo percorso professionale?

Il mio percorso professionale è iniziato nel 1990 quando ho iniziato a fare l’animatore alle feste di compleanno e ai centri estivi, mi ricordo che tra i materiali che portavo alle feste c’era sempre qualche libro, spesso “cartonati” che usavo specialmente coi bambini più piccoli per fare gag comiche o come strumento visivo per giochi di parole e di clownerie. Poi ho conosciuto la collana delle carte in tavola della Fatatrac, ho cominciato a fare il cantastorie per raccontare e drammatizzare le favole tradizionali. Spesso le raccontavamo insieme ai miei due amici clown Andrea Calabretta e Daniele Miglio facendo durante la narrazione delle scenette e storpiando le favole più conosciute. Per essere più ordinato e per far vedere le illustrazioni ai bambini, che spesso erano tanti, mi sono fatto costruire delle tavole di legno con delle stecche su misura per appoggiare in verticale le immagini e per creare un effetto visivo simile ai cantastorie siciliani. Quando una storia è molto nota ai bambini le storpiature e le modifiche comiche sono più efficaci e più apprezzate. Mentre quando la storia è nuova e poco conosciuta bisogna attenersi alla narrazione perché in questo caso il bambino, non conoscendo i personaggi e le situazione della storia, non coglierebbe il cambiamento e l’umorismo. Anche quando ho cominciato a fare teatro per ragazzi il libro è stato al centro della scena perché tutte le storie, i racconti, le favole e le filastrocche hanno un origine comune: un libro per l’appunto. Il libro è il testimone di quello che si racconta e oltre alla funzione di lettura è anche un oggetto con cui relazionarsi.

2. Fai una breve presentazione di te e delle tue attività legate alla lettura in particolare nelle scuole.

Come accennavo il mio percorso lavorativo è iniziato nel 1990 ma già da prima, avendo fatto parte per quindici anni di un gruppo scout, il gioco, la lettura, l’ambientazione fantastica e la vita di gruppo sono state al centro della mia formazione. Dal 1990, poi, ho iniziato a lavorare come educatore, animatore, ludotecario, clown, giocoliere e poi cantastorie, attore in teatro e in televisione. Nel 1997 ho cominciato a sentire l’esigenza di provare a scrivere, per fissare quello che era legato alla parola e alla narrazione e al bagaglio linguistico e ludico del mio lavoro e della mia vita quotidiana. Dopo aver scritto dei racconti brevi ho provato a scrivere filastrocche e ho trovato la mia forma espressiva e letteraria. Ho cominciato a raccontare le filastrocche abbinando a ognuna qualcosa di visivo: all’inizio usando oggetti, pupazzi e cose trovate in casa o in giro, poi facendoli costruire e realizzare da due mie amiche artiste (Silvia Micali e Diana Doveri): guanti animati, pupazzi, libroni pop-up, fatti apposta per drammatizzare e accompagnare le mie composizioni in rima.

3. Come costruisci i tuoi percorsi di lettura? Come sono strutturate le tue letture con i bambini?

La mia esperienza lavorativa mi ha portato a confrontarmi con tutte le età del bambino: dai 18 mesi ai tre anni negli asili nido, dai 3 ai 6 anni della scuola materna e poi con i bambini di tutte e cinque le classi elementari. Prima di proporre il mio percorso mi confronto sempre con le insegnanti per definire le tematiche e gli argomenti da trattare e poi in base alle esigenze diverse costruisco il programma. La lettura ad alta voce è un momento importantissimo per i bambini, stimola l’attenzione, il confronto, l’espressività e la fantasia. Quando si legge o si “recita” un libro il primo elemento su cui lavorare è la voce, poi lo sguardo e infine il corpo. La lettura diventa teatro e anche il luogo dove si legge ha la sua importanza: un angolo della classe, un albero in giardino, i gradini di una scala. Il bambino deve capire che sta per vivere un momento magico e l’adulto che propone la lettura deve enfatizzare e accompagnare il gruppo verso una dimensione parallela che è il libro. La voce deve seguire il tempo della storia o della rima. La punteggiatura dà il ritmo alle frasi e le pause sono importanti quanto le parole. Se in un libro arriva un personaggio nuovo, anche la voce cambia, lo sguardo deve passare dal libro ai bambini, a volte soffermandosi su uno per poi scarrellare su tutti, per mantenere sempre alta l’attenzione e la partecipazione. Per poter arrivare lontano con la fantasia e l’immaginazione è determinante l’ordine e la compostezza di chi ascolta.

4. Hai un tuo metodo? Quali sono i tuoi maestri di riferimento?

Il mio maestro, come per tanti, è stato Gianni Rodari, ho letto quasi tutto quello che ha scritto e alcune volte ho provato a scrivere alla sua maniera. In realtà sono tante le persone che hanno contribuito alla mia formazione, ora proverò a scriverle:
Gianni Rodari, Rino Gaetano, Fiorenzo Fiorentini, Trilussa, Collodi, Edoardo Bennato, mia nonna paterna, Herman Hesse, italo Calvino, e per i titoli delle filastrocche il fumetto Alan Ford, che collezionavo da piccolo (ogni numero aveva un bellissimo titolo).

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5. Quali sono per te i tre libri più belli per bambini dai 3/6 anni?

Il paese dei mostri selvaggi, A caccia dell’orso e Cappuccetto rosso.

6. Quali sono per te i tre libri più belli per bambini dai 6/11 anni?

Il vento nei salici, Il Libro Cuore e il primo Harry Potter.

7. Quali sono per te i tre libri più belli per Giovani Adulti?

Siddharta, Il piccolo principe e Momo.

8. Qual è il tuo libro preferito di sempre?

Quando ero piccolo non ero un gran lettore di libri e, anche da grande, leggo, ma non tantissimo. Uno dei libri che più mi è piaciuto è La storia infinita e poi La collina dei conigli.

9. Qual è la tua citazione letteraria preferita?

“Io sono un clown e faccio collezione di attimi”, tratto dal libro Opinioni di un clown di Heinrich Böll.

Il sito web di Massimiliano Maiucchi: massimilianomaiucchi.wordpress.com.

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