della Redazione
Continua il ciclo di interviste (leggi QUI le altre) a chi si occupa in prima persona di promozione della lettura: librai, bibliotecari, blogger, esperti di illustrazione e letteratura per ragazzi e per l’infanzia. Alessandra Comparozzi è presidente dell’Associazione BiRBA – Biblioteca dei ragazzi e dei Bambini di Assisi, e curatrice di “Leggimi! – laboratorio di lettura ad alta voce di libri per bambini e ragazzi”.
1. Come sei arrivata alla promozione alla lettura, qual è il tuo percorso professionale?
Un giorno, quando mio figlio più grande era in terza elementare, mi arrivò la lettera di una mamma che cercava “aiutanti” per realizzare la biblioteca nella scuola dei nostri figli. Aveva già ottenuto il placet della Dirigente che le aveva messo a disposizione un piccolo spazio. Serviva arredarlo e soprattutto riempirlo di libri e di amore per la lettura. Risposi con entusiasmo al suo appello, con i miei figli avevo riscoperto la meraviglia della lettura per l’infanzia e non vedevo l’ora di condividere quel piacere con più persone possibili, piccole e grandi.
La biblioteca fu inaugurata a dicembre del 2003 e tre anni dopo, con i genitori che l’avevano fondata, costituimmo BiRBA – Biblioteca dei ragazzi e dei bambini di Assisi, un’associazione culturale senza scopo di lucro che, da allora, la gestisce.
Pur non avendo fatto studi inerenti alla letteratura per l’infanzia, la passione per la lettura e per i libri per bambini, scoperta grazie ai miei figli, mi ha portata a seguire numerosi corsi formativi tenuti da esperti del settore e ad avvicinarmi al teatro. Da tre anni, con un’amica, anch’essa fondatrice di BiRBA, tengo Leggimi! – laboratorio di lettura ad alta voce di libri per bambini, rivolto agli adulti che intendono imparare le tecniche di lettura degli albi illustrati e dei libri per ragazzi.
2. Fai una breve presentazione di te e delle tue attività legate alla lettura in particolare nelle scuole.
Dopo aver frequentato il liceo classico ed essermi laureata in Giurisprudenza, quando già lavoravo in uno studio di Diritto penale, ho finalmente capito cosa avrei voluto veramente fare “da grande”. Nel 1999 ho abbandonato i codici per inseguire il mio sogno di bambina e dedicarmi alla grafica pubblicitaria.
Da allora, lavoro come free-lance per varie agenzie di comunicazione e pubblicità, sia come graphic che web designer. Sono sposata con Paolo e ho due figli, Ludovico di 21 anni iscritto alla Facoltà di Lettere classiche e Caterina di 18 al quinto anno del liceo Linguistico.
Da quando è nata BiRBA leggere ai bambini in biblioteca ma anche in libreria, nelle scuole, nei festival e ovunque ci chiamano, è diventata una “missione” e anche un secondo lavoro. Considero la lettura ad alta voce un dono sia per me che per chi mi ascolta e cerco perciò di confezionarlo sempre con grande cura.
Prima di cominciare a leggere, mi prendo sempre un tempo per conoscere e per creare un’intesa con il “pubblico”. Poi, dipende. Nel 2015 BiRBA ha avuto l’incarico di leggere in tutti i nidi della nostra Zona sociale. Ecco, quando i bambini sono così piccoli, mi siedo in mezzo a loro e la lettura diventa molto interattiva, giocosa, dialogata. Se invece mi rivolgo a un pubblico di bambini più grandi, ancora dipende. Mi capita di leggere anche a platee di più di cento bambini. In questo caso, si crea inevitabilmente una distanza che però mi piace sempre colmare ricorrendo a storie capaci di creare una “magia” che avvicina, come ad esempio i miti greci o le fiabe classiche. Le proposte di lettura ad alta voce sono sempre tre o quattro, diverse per tenore, genere e argomento.
Nella nostra biblioteca, ogni sabato, un modulo, formato da due o tre classi, ha il suo appuntamento con le storie durante il quale i soci leggono ad alta voce e presentano i libri. Cerchiamo di rendere l’offerta molto ampia spaziando tra autori, generi e argomenti in modo da dare ai bambini tante e diverse opportunità d’incontro e di scelta. Una volta al mese le letture sono fatte in inglese da una mamma americana, c’è poi un’altra mamma che insegna alla facoltà di Scienze naturali che introduce le letture scientifiche. Prepariamo sempre delle vetrine tematiche esponendo su dei piccoli tavolini libri simili per argomento o per genere. Insomma ci teniamo a rendere ogni occasione d’incontro con i bambini un momento prezioso che li possa stimolare e arricchire.
Come Presidente di BiRBA ho aiutato in questi anni molti altri genitori che volevano seguire il nostro esempio per realizzare biblioteche nelle scuole dei propri figli. A oggi, abbiamo tenuto a battesimo altre 7 biblioteche scolastiche da Lecce fino in Svizzera. Le richieste di consulenza arrivano da tutta Europa, ultimamente ci ha scritto una mamma italiana che vive ad Amsterdam e vorrebbe creare uno spazio dedicato ai bambini e ai libri in italiano, siamo in contatto con un gruppo di genitori di Londra e così via.
3. Perché per te è importante fare promozione alla lettura e leggere ad alta voce?
Promuovere la lettura, soprattutto nella scuola, significa dare anche a quei bambini che per motivi geografici, culturali o familiari non l’avrebbero, la possibilità di incontrare attraverso i libri e le storie mondi diversi, spesso altrimenti irraggiungibili, e di entrare in contatto con le emozioni. La lettura trasmettere l’importanza dell’ascolto, dell’immedesimazione e della comprensione, valori importantissimi per la crescita sana e consapevole del bambino.
Le storie sono doni d’amore.
E come tutti i doni di questo tipo funzionano in due direzioni. Arricchiscono chi li fa e chi li riceve. Scaturiscono da una voce segreta che una volta scoperta e attivata non si esaurisce mai e anzi, col passare del tempo diventa più ricca, attinge a parti più profonde e meno contaminate, ci sorprende con la sua varietà e bellezza, ci rende migliori.
Leggere storie è come trasmettere una parte di noi, quella parte che non aspetta altro che essere sollecitata, riscaldata. Quella in cui giacciono, inutilizzati, i linguaggi di cui spesso non sappiamo di disporre; quelli che ci servono per entrare nel mondo delle emozioni e dei sentimenti.
Leggere ad alta voce è sicuramente un atto creativo che comporta un allargamento dell’immaginazione e della fantasia, fattori che alimentano la capacità di esprimersi, di rappresentarsi la realtà e di organizzarla elaborando pensieri e azioni secondo nuove connessioni generatrici di cambiamenti nel modo di essere e di fare.
4. Come costruisci i tuoi percorsi di lettura? Come sono strutturate le tue letture con i bambini?
Prima di tutto cerco di scegliere con cura i libri da proporre tenendo conto dell’età e del contesto. Una cosa è leggere in biblioteca, un’altra in libreria o in un festival. Trascrivo sempre il testo, sul quale a volte intervengo, in modo da usare il libro solo per mostrare le illustrazioni. Se la lettura si rivolge ai piccoli introduco piccoli oggetti anche sonori, qualche travestimento, una marionetta, ecc. Quando è possibile, mi piace proiettare le immagini accompagnandole con la musica.
Provo tanto, anche se il libro è semplice, in modo da conoscere la storia quasi a memoria. Mi piace arrivare a un incontro preparata. Insomma il dono della lettura mi piace confezionarlo di tutto punto in modo che risulti un regalo pensato e curato.
Mi piace anche che lo spazio dell’incontro sia allestito in modo accogliente e fantasioso. Giro sempre con una vecchia valigia piena di libri, qualche tappeto, un faretto, strumenti di legno, un cappello, ecc.
Spesso il criterio è l’età ma mi piace sperimentare. Certi albi, per esempio, li leggo indifferentemente a piccoli e grandi. Di solito prediligo letture che siano legate tra di loro da un filo conduttore. Ma dipende tanto dai contesti. Di solito alterno letture al leggio a narrazioni più teatralizzate, a un libro gioco, a un fumetto, ecc. Ecco, mi piace differenziare e anche osare.
5. Hai un tuo metodo? Quali sono i tuoi maestri di riferimento?
Non ho dei precisi maestri di riferimento. Ho avuto un’insegnante molto brava che mi ha trasmesso nozioni fondamentali ma per il resto, quando leggo ai bambini, seguo soprattutto il mio istinto. C’è da dire che io mi diverto tantissimo a leggere le storie e amo i bambini, quindi entrare in sintonia con loro mi è piuttosto facile. Credo che per leggere ai bambini serva un animo giocoso, complice e attento. Non mi piace l’idea di una lettura calata dall’alto, preferisco molto di più mettermi ad altezza di bambino e viverla insieme a lui.
6. Quali sono le caratteristiche che un libro per bambini deve avere per essere un buon libro?
Sicuramente un buon libro illustrato per bambini è quello curato in ogni suo aspetto (copertina, risguardi, font, carta…) e dove il testo e le immagini riescano a dialogare tra loro in grande armonia. Non è detto che tutti i buoni libri si prestino comunque alla lettura ad alta voce soprattutto se si ha di fronte una classe o a un gruppo eterogeneo di bambini. Prediligo testi che abbiano un buon ritmo e che soprattutto siano capaci di suscitare domande e di spiazzare un po’ chi ascolta.
7. Quali sono per te i tre libri più belli per bambini dai 3/6 anni?
- A caccia dell’orso di Helen Oxembury, Michael Rosen, Mondadori
- Un pesce è un pesce, Leo Lionni, Babalibri
- Ciao, cielo, Dianne White, Il Castoro
8. Quali sono per te i tre libri più belli per bambini dai 6/11 anni?
- Pippi calzelunghe, Lotta combinaguai, Astrid Lindgren
- Il GGG, Roal Dahl, Salani
- L’orso che non c’era, Oren Lavie e Wolf Erlbruch, Edizioni E/O
9. Quali sono per te i tre libri più belli per Giovani Adulti?
- L’uomo che piantava gli alberi, Jean Giono
- Maus, Art Spiegelman
- Ogni giorno, David Levithan
10. Parlando di promozione alla lettura quanto pensi sia importante il ruolo della scuola e delle insegnanti, della famiglia, della società?
Io credo tantissimo nella condivisione del sapere e nella collaborazione attiva tra i singoli, le associazioni e le istituzioni. E’ solo creando una grande rete tra tutti: insegnanti, librai, bibliotecari, promotori e famiglie che si può sperare di diffondere sempre di più l’amore per il libro e la lettura tra i bambini.
Per esperienza, avverto che l’anello più debole e meno preparato in questo campo è soprattutto rappresentato dagli adulti, sia insegnanti che genitori. Ecco perché è nato Leggimi! che oltre a insegnare tecniche di lettura ad alta voce serve anche a far conoscere il vasto panorama della letteratura per l’infanzia di qualità. Di cui è impossibile non innamorarsi.
11. Quali sono secondo te i fattori che contribuiscono a ottenere nei giovani un rapporto sano con l’oggetto libro/con la lettura?
Sono convintissima che il piacere di leggere non si insegna, piuttosto si dona. Che non è imponendo letture a scuola che si diffonde l’amore per la lettura. I libri sono incontri, non sempre fortunati. Aver fatto buone esperienze di lettura da piccoli sicuramente sviluppa curiosità e fiducia nelle storie. In ogni caso, ognuno ha diritto di trovare il proprio percorso e di sentirsi libero di leggere cosa più gli va.
Io credo molto nel ruolo sociale delle biblioteche come luoghi “democratici” del sapere e zone franche dove ognuno può scegliere cosa leggere senza sentirsi giudicato. Trovare adulti (insegnanti, bibliotecari, librai, ecc…) esperti, aggiornati e capaci di ascoltare e consigliare, aiuta sicuramente i giovani a esplorare e sperimentare letture.
12. Qual è Il tuo libro preferito di sempre?
Don Chisciotte della Mancia di Miguel de Cervantes.
13. Qual è la tua citazione letteraria preferita?
“Il verbo leggere non sopporta l’imperativo.” (Gianni Rodari)
La pagina Faebook di BiRBA chi legge: www.facebook.com/birbachileggeassisi.
Sulla lettura a un gruppo di bambini, l’intervista pubblicata su Milkbook si può leggere al seguente link: www.milkbook.it/leggere-ai-bambini-alessandra-comparozzi
Servizio andato in onda su Costume e Società del TG2: youtu.be/6TXuCB91_08
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