L’intervista a Chiara Cavallaro si inserisce all’interno delle nostre interviste (leggi QUI le altre) a chi si occupa di promozione alla lettura, indagando in questo caso il ruolo di una figura un po’ diversa dal comune rispetto al solito. Cavallaro è un’avvocata specializzata in diritti dell’infanzia, con un master in management del patrimonio culturale. Scrittrice e ideatrice di progetti di lettura per l’infanzia, ha elaborato con l’Associazione La Prediletta APS di Lioni (AV) il progetto Classe di lettori destinato alle scuole secondarie di primo grado italiane.

Entro il 14 Novembre 2021 le e gli insegnanti possono iscrivere le proprie classi per diventare “Classe di lettori” 2021/2022. Maggiori informazioni si trovano sul sito www.classedilettori.it.

 

1) Fai una breve presentazione di te, del percorso che ti ha portato alla scoperta dei libri per bambini e all’educazione alla lettura, alla promozione del tuo progetto e/o delle tue attività legate alla lettura.
La professione forense mi ha portato a conoscere situazioni estreme di bambini e ragazzi profondamente segnati dalle violenze degli adulti, per cui il mio impegno sociale si è indirizzato sempre più verso attività di prevenzione e di protezione dei più piccoli, nonché di promozione del loro benessere psico-fisico ed emotivo.
In Italia ho sempre vissuto la lettura come un dovere, solitamente per studio raramente come svago. L’approccio alla lettura per piacere è avvenuto in Inghilterra. Prima come volontaria in una biblioteca comunale, poi come neomamma che usufruiva dei servizi della biblioteca e di altre strutture, ho appreso, fatto mio e trasmesso ad altri, l’entusiasmo per la lettura.
Una volta tornata in Italia ho scritto un libro per bambini, ho aperto un “Playgroup”, un luogo per bambini ed adulti dove giocare, leggere, suonare. Poi ho fondato un “Bookclub” per bambini in biblioteca e tenuto diversi laboratori di lettura per i più piccoli, nelle scuole e nelle biblioteche. Infine, nel 2019 ho pensato che qualcosa andasse fatto per i ragazzi della scuola media, spesso dimenticati nei progetti ed in generale poco motivati, e così è nato Classe di lettori in collaborazione con La Prediletta APS. 

 

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2) Quali sono gli ostacoli che hai incontrato? Come li hai superati? Chi o cosa ti ha aiutato a continuare fino alla realizzazione del tuo progetto? (In generale e al tempo del Covid).
Alcuni ostacoli sono venuti proprio dalle scuole, ed in particolare dai dirigenti scolastici, che hanno rifiutato di far partecipare i ragazzi ad incontri con autori perché l’attività non rientrava nel programma scolastico. Ho incontrato docenti che reputano inutile aggiornarsi sulla letteratura per ragazzi. Infine ho incontrato istituzioni pubbliche che non conoscono quale siano le necessità dei più giovani, che non hanno politiche destinate a bambini e ragazzi.
Chi mi ha aiutato a continuare? I bibliotecari ed i librai appassionati che sanno costruire relazioni grazie ai libri, gli scrittori che sono stati la più grande certezza durante tutto il percorso, i dirigenti scolastici che senza esitazione hanno messo a disposizione i loro mezzi ed il personale, ed i docenti che hanno seguito con entusiasmo il corso, lo hanno messo in pratica e si sono scoperti dei grandi appassionati di letteratura giovanile.

 

3) Cosa consiglieresti a chi vuole realizzare un’iniziativa come la tua?
Per realizzare un’iniziativa come Classe di lettori occorre fare rete. Per questo progetto è stato importante conoscere, coinvolgere e collaborare con le realtà locali che si occupano di libri e di lettura. Abbiamo creato una rete tra le scuole, le biblioteche, le librerie, gli editori, gli scrittori, gli illustratori. Essere in una rete permette di non sentirsi soli quando si realizza un’attività, consente di reperire le giuste informazioni e consigli, in essa si trovano supporto e condivisione di obiettivi e di idee.

 

4) Cosa significa per te leggere? Perché lo ritieni importante?
Per me leggere significa svago. Leggo per concedermi una pausa dalla realtà, inseguendo una storia che non si sa dove mi potrà portare, ma che sicuramente ha qualcosa da dire su di me. Leggo inoltre per lasciarmi sorprendere da affascinanti meccanismi della scrittura, da eccellenti descrizioni, da trame inattese. Inoltre leggere è una passione che ho in comune con mio marito ed i miei figli e dunque è qualcosa che ci lega ancora di più, molti momenti insieme sono collegati a un libro, per leggerlo, commentarlo o scambiarci impressioni. Credo che leggere sia importante per approfondire la conoscenza di se stessi, per regalarsi delle emozioni, per rilassarsi, per fare spazio all’immaginazione.

 

5) Perché per te è importante fare educazione alla lettura e leggere ad alta voce?
Mi dedico all’educazione alla lettura perché i benefici della lettura nella vita delle persone sono molteplici. I risultati scolastici migliorano senza sforzo quando si introduce la lettura nella vita di un bambino/ragazzo. Stimola la curiosità, mantiene attivo il cervello, allena le emozioni, riduce lo stress e procura benessere. Inoltre la lettura è un attivatore di relazioni, perché chi legge ama condividere idee e opinioni sui libri, cerca lo scambio con altri lettori, frequenta i luoghi della cultura. La fortuna dei bambini e dei ragazzi di oggi è che hanno un’infinità di libri meravigliosi tra cui scegliere prima di approdare ai bellissimi classici. 
La lettura ad alta voce, per me, è un gesto d’amore. Leggere per altri è come fare un dono, infatti nel quotidiano si legge per i propri cari o per chi non può farlo. Si legge ad alta voce per trasmettere un’emozione, per fare un viaggio immaginario insieme, narratore ed uditore.

 

6) Come costruisci il tuo lavoro con i libri?
Sono in continua formazione e mi aggiorno tantissimo, non solo sul mondo dei libri ma della cultura in generale. L’aspetto che caratterizza il mio lavoro con i libri è sicuramente l’idea che essi vanno attivati. Cerco di trasformare il testo in qualcosa di concreto come se un contenuto uscisse dalle pagine per farsi realtà. Questa attività consente di far esperienza del libro e di avvicinarsi ad esso con curiosità. Anche in Classe di lettori, ciò che si chiede ai ragazzi è di sperimentare il libro in diversi modi, e con grande creatività.

 

7) Che caratteristica deve avere un progetto di promozione della lettura per essere veramente incisivo ed efficace nel tempo? Non esiste una formula magica ma, in base alla tua esperienza, come si fa far nascere nei bambini/giovani l’abitudine (e poi il piacere) della lettura?
Un progetto per essere incisivo ed efficace deve rispondere ad esigenze concrete ed essere capace di adeguarsi alle diverse realtà a cui si rivolge e al modificarsi delle stesse nel tempo. Per avvicinare i bambini/ragazzi alla lettura, bisogna far nascere la curiosità verso i libri, occorrono approcci diversi da quello scolastico, occorre circondarli di libri di vario genere e appassionanti, e frequentare eventi e persone che sanno comunicare entusiasmo verso la lettura.

 

8) Quali sono secondo te i fattori che contribuiscono ad ottenere nei giovani un rapporto sano con l’oggetto libro/con la lettura?
Su questo argomento ho ragionato molto proprio quando ho elaborato Classe di lettori. Il risultato delle mie riflessioni sono le tre attività che compongono il percorso sulla lettura. Ogni attività infatti ha un obiettivo che contribuisce a creare un rapporto sano e piacevole con l’oggetto libro e la lettura. La prima attività, I libri ed io, punta molto sull’impegno del singolo e sulla creazione di un rapporto personale tra il ragazzo e la lettura. In quest’ottica conta molto la scelta del libro, intesa come varietà di libri a disposizione e come possibilità di decisione autonoma, l’acquisizione di una abitudine di lettura, e l’esperienza personale di lettura e la connessione con la propria vita. La seconda attività, I libri e la classe, ha come obiettivo la condivisione, cercando di creare occasioni in cui il ragazzo possa condividere con i propri coetanei l’esperienza del libro e della lettura, sotto diverse forme. La terza attività, La classe e il mondo dei libri, punta su un’esperienza di contatto con il mondo dei libri che, al contrario di quello che molti ragazzi immaginano, è fatto di persone attive, di idee sorprendenti, di luoghi speciali.

 

9) Hai in mente nuovi progetti legati all’educazione e alla promozione della lettura?
Il mio obiettivo primario è sviluppare tutte le potenzialità di Classe di lettori, continuare con la formazione annuale dei docenti e renderlo un’occasione di confronto per i giovani lettori. Ho inoltre due nuovi progetti, il primo volto ad attivare le biblioteche scolastiche ed il secondo, ancora in fase di elaborazione, destinato ad un pubblico adulto.

 

10) Quali sono le caratteristiche che un libro per bambini deve avere per essere un buon libro?
Un buon libro in generale, a mio parere deve sorprendere. E’ quello che ti fa pensare a qualcosa di impensato, o ti mostra una cosa da un’angolazione diversa.

 

11) Quali sono per te i tre libri più belli per bambini dai 3/6 anni?
La cosa più importante 
di Antonella Abbatiello, I contrari di Francesco Pittau e Pieno Vuoto di Bellemo e Virardi. Poi tutti i libri di Hervè Tullet, il Gruffalò ecc.

 

12) Quali sono per te i tre libri più belli per bambini dai 6/11 anni?
Il mistero di Desilucente
di Paola Merolli, Tutti giù per aria di Rosella Postorino e Il segreto del pettirosso di Elisa Puricelli Guerra, ma anche Occhio ladro e le poesie di Tognolini.

 

13) Quali sono per te i tre libri più belli per Giovani Adulti?
Qualcuno con cui correre, La scimmia dell’assassino, Dieci piccoli indiani e poi sicuramente Harry Potter.

 

14)Parlando di educazione e promozione alla lettura quanto pensi sia importante creare una rete tra la scuola, la famiglia, biblioteche e librerie?
Importantissimo. Quando le scuole, le famiglie, le biblioteche e tutti i diversi operatori del settore del libro sono collegati è possibile operare meglio, raggiungere molti più destinatari e supportarsi a vicenda.

 

15) Che cosa si può fare di più per portare la lettura in contesti di povertà educativa?
Di fondamentale importanza e urgenza è portare i libri nelle famiglie ed invogliare la frequentazione delle biblioteche. A mio parere, inoltre, occorrono idee progettuali innovative per intervenire efficacemente nei contesti di povertà educativa.

 

16) Qual è il tuo libro preferito di sempre?
Ho molti libri preferiti ognuno per un motivo diverso, ma posso dire di aver amato tantissimo Il buio oltre la siepe.

 

17) Qual è la tua citazione letteraria preferita?
“Quando penso a tutti i libri che mi restano ancora da leggere, ho la certezza di essere ancora felice”, Jules Renard.