della redazione

Il 2 aprile è l’International Children’s Book Day. Libriamoci a scuola vuole celebrare questa ricorrenza dedicando, ogni anno, un approfondimento a un’autrice o un autore fondamentale nel mondo della letteratura per l’infanzia e per ragazzi. La protagonista del ritratto della Giornata Internazionale del Libro per Bambini 2021 è Astrid Lindgren. Le motivazioni dietro a questa scelta sono molteplici, ma si possono racchiudere nelle parole di Bianca Pitzorno:

“Prima e dopo Pippi, questo è il nuovo criterio di datazione per la moderna letteratura per l’infanzia. E per gli scrittori Astrid Lindgren è un modello con quale, accettandolo o rifiutandolo, non possono comunque fare a meno di misurarsi”.

 

Astrid Anna Emilia Ericsson nasce nel 1907 a Vimmerby, nella Svezia meridionale, dove passa l’infanzia nella fattoria di famiglia, insieme al fratello e alle due sorelle. A diciott’anni si trasferisce a Stoccolma, dopo essere rimasta incinta e aver lasciato in adozione temporanea il figlio Lars; è una delle prima occasioni in cui dimostra quanto la morale e le convenzioni le stiano strette. Solo dopo il matrimonio prende il nome di Astrid Lindgren, si ricongiunge con Lars prima che nasca la seconda figlia Karin, a cui racconta per la prima volta le avventure di Pippi Calzelunghe.
Nella sua lunga carriera l’autrice ha ricevuto numerosi riconoscimenti tra cui il Premio Hans Christian Andersen, il Lewis Carroll Shelf Award, l’International Book Award dell’UNESCO e due lauree ad honorem. Il governo svedese le ha inoltre dedicato uno dei più importanti premi per la letteratura dell’infanzia.

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Astrid Lindgren non è mai stata interessata ad articoli e pubblicazioni su di sé e probabilmente anche in questo caso varrebbero le parole che ha pronunciato in passato:

“Non capisco come possiate nominarmi personaggio dell’anno, io che sono cieca, sorda e mezza pazza. Faremo meglio a non dirlo troppo in giro”.

Proprio per questa sua attitudine libera e fuori da ogni schema, un po’ come Pippi Calzelunghe, sentiamo il desiderio e il bisogno di parlare ancora oggi di lei, ma lo faremo attraverso le sue opere e la sua capacità di comprendere le persone e la realtà. Più volte ha influenzato e avuto un ruolo attivo nella società, non solo tramite i suoi libri, ma anche schierandosi e lottando in prima persona per i diritti di ogni individuo, umano o animale che fosse.

 

L’opera di Lindgren arriva in Italia sono nel 1958, grazie alla traduzione di Pippi Calzelunghe (uscita in Svezia quasi quindici anni prima) di Donatella Ziliotto. Pedagogisti, insegnanti e genitori sono spiazzati dall’anticonformismo della protagonista, dalla sua vita indipendente e senza genitori, dal suo costante mettere in crisi e in ridicolo le convenzioni. Alcuni traduttori cambiano persino alcune parole che ritengono poco adatte.
Tra le bambine e i bambini, invece, ha successo fin da subito e molte persone ringraziano l’autrice a distanza di anni per il senso di liberazione che i suoi libri sono capaci di infondere. Ziliotto porta in Italia Pippi, e altre opere straniere, sostenendo proprio l’importanza e la necessità di una letteratura che restituisca all’infanzia la possibilità di crescere in modo autonomo, senza sentirsi incompresa e sopraffatta dagli adulti, da cui i libri di autori e autrici come Astrid Lindgren possono insegnare a difendersi. Alcune ricerche hanno poi confermato che molte delle ragazze dei movimenti studenteschi di fine anni Sessanta hanno letto Pippi Calzelunghe, traducendo più o meno consapevolmente il pensiero di Astrid Lindgren e dei suoi personaggi nelle istanze politiche e sociali della lotta e della ribellione al pensiero conformista e piccolo-borghese.

 

Bambine e bambini fanno sogni di potere, come sostiene Bertrand Russell, e Pippi, quanto Astrid Lindgren, non vuole essere un modello per la comunità che legge ma appagare le proiezioni e i desideri dell’infanzia. L’autrice svedese ribadisce il primato della letteratura sulla pedagogia, del piacere di narrare su quello di educare, rifiutandosi di nascondere alcuni tabù, come il dolore e la morte, in collegamento con la tradizione delle saghe nordiche. Le storie servono “perché nessuno sia schiavo”, come scrive Gianni Rodari, per esercitare la capacità di pensare, di elaborare opinioni da persone libere e anche per sfuggire alla vita noiosa e convenzionale attraverso l’immaginazione.

I mondi che proponiamo all’infanzia non devono necessariamente mostrare divisioni nette e semplificate tra bene e male, che sono in realtà costantemente connessi e intrecciati. Bambine e bambini hanno una disposizione, anche più degli adulti, ad accogliere l’altrove e a esercitare il pensiero critico, impersonificato dalle bugie e dal relativismo di Pippi.

Questa condizione di marginalità, la capacità di stare sul e nel confine, accomuna l’infanzia alla condizione delle donne. Non è forse un caso che molte protagoniste della letteratura, personaggi che rifiutano la rigidità delle buone maniere e rivendicano la propria alterità, siano nate proprio da autrici donne: Mary Poppins, Jo March di Piccole Donne, Anna dai capelli rossi e le bambine e ragazzine nate dalla penna di Astrid Lindgren.

Le protagoniste dei suoi libri sono libere e indipendenti, coraggiose e agili, come delle acrobate padrone del loro corpo e capaci di arrampicarsi ovunque per avere uno sguardo dall’alto, uno sguardo allargato che se non teniamo allenato potremmo disimparare. Per Lindgren però è altrettanto importante cogliere le differenze tra i personaggi che popolano i suoi libri, perché ognuna e ognuno di loro è un individuo con le proprie caratteristiche, mai uno stereotipo. Pippi Calzelunghe è solo la prima ad approdare in Italia, ma è in buona compagnia: Ronja è figlia di un brigante e si destreggia nei boschi, Eva-Lotte fa parte della Banda delle Rose ed è un po’ più furba dei suoi compagni maschi, Martina è coraggiosa, non vive in mezzo ai pericoli della natura ma ha la forza di opporsi alle ingiustizie che vede nella sua cittadina di provincia.

Tutte quante però sono un po’ anarchiche e sfuggono persino al controllo dell’autrice, felice di arrendersi alla loro intraprendenza e autodeterminazione:

“Non ho potuto farci niente, io. Non sono io che decido come dovranno essere le mie bambine. Loro fanno come vogliono, e io mi ci devo adattare”.

 

 

I libri di Astrid Lindgren pubblicati in Italia
Betta sa andare in bicicletta, ill. Ilon Wikland, Il Gioco di Leggere, 2010
Betta sa fare tutto (o quasi), ill. Ilon Wikland, Il Gioco di Leggere, 2010
Emil, Salani, 2020
Emil non molla, Salani, 1997
Greta Grintosa, Iperborea, 2017
I fratelli Cuordileone, Salani, 2020
Il grande detective. Le avventure di Kalle Blomkvist, Feltrinelli, 2013
Il libro di Bullerby, Salani, 2018
Il Natale di Pippi, La Nuova Frontiera, 2012
Kalle Blomkvist e i gangster, Feltrinelli, 2010
Karlsson sul tetto, Salani, 2021
Kati, Vallecchi, 1976
L’uccellino rosso, Iperborea, 2019
La volpe e il Tomte, ill. Eva Eriksson, Il Gioco di Leggere, 2018
Le confidenze di Britt-Mari, Mondadori, 2020
Lotta Combinaguai, Mondadori, 2018
Lotta Combinaguai sa fare tutto, Mondadori, 2019
Mai Violenza!, Salani, 2019
Martina di Poggio di Giugno, Salani, 2019
Mentre tutti dormono, ill. Kitty Crowther, Il Gioco di Leggere, 2015
Mio piccolo mio, Salani, 2015
Mirabell, Motta Junior, 2008
Natale nella stalla, ill. Lars Klinting, Il Gioco di Leggere, 2011
Novità per Martina, Salani, 2016
Peter e Petra, Iperborea, 2018
Peter e Petra, ill. Kristina Digman, Il Gioco di Leggere, 2011
Pippi Calzelunghe, Salani, 2021
Pippi Calzelunghe a fumetti, ill. Ingrid Vangnyman, Salani, 1996
Pippi a villa Villacolle e altre storie, Nord Sud, 2020
Pippi Calzelunghe al Parco di Humlegarden, ill. Ingrid Nyman, La Nuova Frontiera, 2007
Rasmus e il vagabondo, Salani, 2020
Ronja. Figlia di brigante, Mondadori, 2020
Sorellina tuttamia, ill. Hans Arnold, Il Gioco di Leggere, 2010
SOS per Kalle Blomkvist, Feltrinelli, 2009
Vacanze all’isola dei gabbiani, Salani, 2020
Vieni a conoscere Pippi Calzelunghe, ill. Ingrid Nyman, La Nuova Frontiera, 2006