di Francesca Grazia – Scuola Secondaria di Primo Grado “Rosso di S. Secondo” dell’I.C. “Lombardo Radice” (Caltanissetta)

Il filo rosso che ha legato le letture delle ragazze e dei ragazzi presenta da un capo, l’epica classica e la mitologia che contengono elementi di suspense, dall’altro il racconto giallo classico. Il racconto epico e mitologico esercita un forte fascino sui giovani sia perché presenta analogie con il moderno genere fantasy, sia perché rimanda a valori ancestrali quali  l’amicizia, i legami familiari, la lealtà, il tradimento, la paura, il coraggio, l’altruismo. Il racconto giallo è un’altra passione dei giovanissimi perché è rassicurante; conduce in un universo comprensibile; parte da una realtà  sfilacciata e frammentata e la trasforma in una sequenza di atti e conseguenze che seguono una logica ferrea, che ricuce e ristabilisce l’equilibrio perduto.  Inizia con qualcosa che non è a posto, che non si sa; si dipana con una trama, per arrivare a un finale in cui, generalmente, tutto si sistema, si scopre, si svela. Come nelle fiabe, il male incanalato in una storia fa meno paura, si esorcizza, diventa spiegabile.
La commistione spericolata  dei due generi , l’epos e il giallo, è solo in apparenza disarmonica perché nei fatti essa rimanda all’enigma e alla sua carica di  allusione e mistero, ma è anche uno strumento di investigazione della realtà. Nel nostro caso il connubio ha dato vita ad un percorso video originale  con stralci di letture giocate  sul filo della suspence e condite da una buona dose di drammatizzazione.

Si è partiti principalmente dalla predilezione degli allievi per il giallo come “cruciverba narrativo” dove il racconto somiglia ad un gioco enigmistico: c’è un caso da risolvere, un colpevole da scoprire. Si è, parimenti, riscoperto l’epos e la mitologia in quegli aspetti che creano suspence e si prestano ad un livello enigmistico di lettura. La regina del giallo Agatha Christie ha fatto la parte del leone con “Dieci piccoli indiani” , “C’è un cadavere in biblioteca”, “Appuntamento con la paura”; ma ci si è spinti anche ad Ellery Queen con “Il sosia” e Riva e Viganò con “I delitti del sigaro”.

Relativamente all’epica classica greca si sono privilegiati in particolare alcuni passi dell’Odissea:  Ulisse e i compagni che si nascondono al ciclope Polifemo sotto il vello delle pecore; Ulisse che si svela ai Proci;  la nutrice Euriclea che scopre nel mendicante il suo padrone Ulisse.
Dall’epica latina dell’Eneide è stato scelto il passo in cui Ulisse racconta il momento in cui rinchiuso nel cavallo di legno segue con apprensione le mosse dei Troiani.
La mitologia del Mediterraneo è presente nei risvolti misteriosi  dei miti di Cola Pesce e in quello di Scilla e Cariddi  tratti dal testo “Omero è stato qui” di Nadia Terranova.
La lettura si è svolta in classe e ha costituito lo spunto per rimandi e  riflessioni profonde sulla realtà, sui sentimenti, sulle emozioni. I video delle letture sono stati realizzati dalle alunne e dagli alunni in privato al fine di ottenere una qualità del suono più pulita (disponibili QUI).