della redazione

Nell’ambito del progetto “Leggere per leggere: appassionare alla lettura e alla letteratura per l’infanzia. Educazione alla Reading Literacy. Progetti di formazione per Docenti della scuola primaria.”

Bando “Educare alla lettura 2018” – Cepell – Centro per il libro e la lettura – Ministero per i beni culturali

A cura di Tuttestorie e Hamelin

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bibliografia_primarie_estatecambioL’introduzione di Tuttestorie

Più di cinquanta tra insegnanti e bibliotecarie. Circa trenta scuole e biblioteche coinvolte su tutto il territorio sardo. Un centinaio almeno di ore di formazione tra incontri, confronti, chiacchierate, momenti di scrittura e analisi. Tutto per la passione dei libri. Le ore ritagliate e difese spesso in notturna per leggere e studiare, i chilometri percorsi (anche 450 in una sola giornata da alcune corsiste), i permessi e le ferie richiesti, gli ettolitri di messa in discussione necessari per affrontare il percorso sono stati messi in gioco solo ed esclusivamente per questo. Certo, poi c’è la responsabilità dell’aggiornarsi, il piacere di crescere professionalmente. Ma tutto ciò arriva dopo. Il vero motore del percorso di formazione è stata la passione. Come dice il titolo stesso di questa esperienza intensa “Leggere per leggere: appassionare alla lettura e alla letteratura per l’infanzia” selezionato tra i primi dieci progetti del bando dal Cepell “Educare alla lettura” 2018. E le cifre dei libri letti, presi in prestito e acquistati dal gruppo di lavoro sono evidenti: più di 800 in 9 mesi. Forse 1000. Grazie anche alla collaborazione con il Centro Regionale di Documentazione Biblioteche per Ragazzi della Città Metropolitana di Cagliari che ha messo a disposizione il patrimonio librario. La piccola, piccolissima libreria Librart di Villaspeciosa.

Sono dettagli che possono fare la differenza.
A dimostrare come sia possibile costruire una comunità grazie e intorno ai libri per l’infanzia e per ragazze e ragazzi, con corsiste realmente interessate e affamate di storie da poter condividere con le bambine e i bambini con cui lavorano quotidianamente. Nella consapevolezza che le storie sono un nutrimento fondamentale per crescere curiosi e felici.
Questo è stato possibile grazie a un bando che ha permesso di dare spazio e risalto alle buone pratiche e alle reti già presenti sul territorio. È stato un vero lavoro di squadra in cui ognuno ha dato un contributo significativo al percorso con entusiasmo, passione e competenza. Ci siamo fatti travolgere tutti, abbiamo lavorato non sentendo il peso di un impegno a cadenza settimanale e annullando le distanze geografiche.

Nella prima parte del percorso l’Associazione Culturale Hamelin, con Giordana Piccinini e Ilaria Tontardini, ha lavorato alla costruzione di un modello di Reading Literacy. Tanti i temi affrontati: com’è raccontata l’infanzia oggi? Quali rapporti con le grandi questioni di attualità? Come leggere? Come scegliere un libro e un autore? Come promuovere una pedagogia dello sguardo fondata sull’educazione all’immagine e al visivo?

Il gruppo ha lavorato contemporaneamente alla costruzione di una bibliografia che potesse restituire a chi non ha vissuto il percorso le riflessioni sugli autori e autrici letti e studiati. Il lavoro di rete con il Festival Tuttestorie ha dato poi la possibilità di affrontare su carta David Almond, Jutta Richter e Anne Herbauts, di poterli incontrare e intervistare proprio durante l’edizione del 2019. Tutto ciò ha significato andare oltre la lettura dei libri, ha fatto sentire i corsisti parte attiva, ha fatto sentire a casa gli ospiti, ha consentito uno scambio umano e professionale fra tutti.

Il percorso di formazione è continuato con i workshop condotti da Emanuele Scotto ed Emanuele Ortu, in cui i corsisti hanno vissuto e studiato in prima per- sona il rapporto tra teoria e prassi costruendo e sperimentando differenti forme di promozione della lettura: forme laboratoriali connesse all’arte, lettura ad alta voce, narrazione. Esperienze in cui le parole guida sono state piacere e seduzione. Il piacere del leggere come momento di scoperta, come cibo per le nostre autonarrazione. Il piacere di sedurre nuove lettrici e nuovi lettori, con la gioia di condurre dentro un caleidoscopio di nuove strade.

E infine una festa finale, con al centro tutte e tutti riuniti intorno ai libri. Una giornata in cui l’Istituto Comprensivo Santa Caterina ha ospitato i laboratori di promozione della lettura realizzati sui libri della bibliografia. Laboratori costruiti da gruppi misti di insegnanti, bibliotecarie, operatrici culturali così da rafforzare l’incontro fra professionalità diverse, in grado di confrontarsi e di focalizzare obiettivi e strategie per valorizzare la funzione centrale del libro nel costruire relazioni, capacità di dialogo, accoglienza della presenza e delle opinioni dell’altro, rafforzando la conoscenza delle risorse culturali del territorio.

Libri, lettura, rete, piacere, queste le parole che ci hanno accompagnato nel percorso 2019 “Leggere per leggere: appassionare alla lettura e alla letteratura per l’infanzia” e che vogliamo che ci accompagnino anche nel 2020.

L’introduzione di Hamelin Associazione Culturale

La bibliografia che leggerete è il frutto di un esperimento di studio laboratoriale stupefacente. Insegnati e bibliotecarie provenienti da tutta la Sardegna hanno lavorato assieme per creare uno strumento che potesse essere di supporto a chi come loro si dedica all’attività di promuovere la lettura e selezionare i migliori libri per le bambine e i bambini con cui quotidianamente si confrontano.

Abbiamo però davanti agli occhi solo la punta dell’iceberg: se l’oggetto concretizza l’esito di un lavoro, quello che è stato fin da subito chiaro era l’importanza non del punto di arrivo ma del processo occorso per arrivarci.
Siamo partite nella formazione enunciando le grandi domande che sottendono la pratica quotidiana della lettura dei libri per ragazzi e ragazze e la sua promozione. Ci siamo interrogate su cosa significa leggere oggi, sull’immagine di infanzia che ritroviamo nel libri a lei dedicati e sugli autori e le autrici capaci di dare voce a bambini e bambine e di offrire loro, con rispetto e intelligenza, altissima letteratura (scritta e disegnata).

L’obiettivo del corso non è stato orientarsi, ma imparare a costruire la bussola per orientarsi, acquisire gli strumenti per selezionare da soli e consapevolmente. Il focus quindi è stato sul metodo: un ampio spazio è stato dedicato all’analisi collettiva – spesso attraverso gruppi di lavoro – e approfondita di testi e immagini, delle grammatiche e delle poetiche, per arrivare a decifrare e comprendere le scelte di un autore e per mettere in evidenza l’importanza di considerare la letteratura per l’infanzia come un oggetto estetico e letterario, svincolandola dalla necessità di uso, dalla funzionalizzazione. In questo approccio è stato determinante la possibilità di confrontarsi durante il festival con alcuni maestri – David Almond, Jutta Richter, Anne Herbauts – dopo averli intensamente studiati.

Da queste basi che abbiamo condiviso e discusso è nato il lavoro sul fil rouge della terra, linea guida dell’edizione 2019 del Festival Tuttestorie, che ha modellato la selezione bibliografica. La terra è oggi al centro di moltissime riflessioni che riguardano la società contemporanea e lo sfruttamento inconsulto che di essa l’uomo fa. Ma parlando di letteratura, alla terra abbiamo voluto riferirci guardan- dola sotto la luce dell’immaginario collettivo, come un polo simbolico capace di catalizzare metafore diverse sulla relazione profonda che l’uomo ha con il pianeta in cui vive. Esiste tra la terra e l’umanità una insolubile contraddizione: l’uomo vive grazie a lei ma la terra e la sua esistenza prescindono da noi. Ci siamo mossi da questa insolubile contraddizione, ricercando le storie di finzione che gli artisti hanno creato per interagire con questa aporia: nel mito, nella fiaba, nei topoi del viaggio, della discesa, del rifugio, della Grande Madre…

La scelta si è costruita a partire da questi nuclei simbolici, analizzando testo per testo che tipo di immagine di terra ciascuno di loro implicava. Decidere quali titoli includere o non accettare è servito per interrogarsi sull’importanza di scegliere, di saper individuare quello che resterà da quello che si può trascurare.

La struttura stessa della scheda è stata il risultato di una discussione su quali sono le informazioni necessarie e utili per incuriosire e per facilitare la selezione di un testo o di un altro, usando degli indicatori di età (volutamente ampi, per non irrigidire i libri nelle caselle delle fasce d’età) di maggior o minore difficoltà del testo, ma anche la voce del testo stesso per far risuonare l’opera.

Il risultato è una lista in progress, che potrebbe essere ampliata dalla pratica di ciascun partecipante, dalle nuove uscite. Racconta tante letture e tante diverse singolarità, che si sono messe in gioco con disponibilità assoluta al dialogo, alle domande, al ricredersi, in un ascolto costante, in uno scambio formativo ricchissimo. Alla tensione all’approfondimento di corsiste e corsisti e al lavoro di ricerca incessante che l’ha sottesa si deve questa bibliografia.