di Valeria Rago – I. C. “B. Croce” – Scuola secondaria di 1° grado di Castel Baronia (Flumeri – AV)

Il libro

Luis Sepúlveda, Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare, Salani, Milano 1996

Un accenno di trama

Dopo essere capitata in una macchia di petrolio nelle acque del mar Nero, la gabbiana Kengah atterra in fin di vita sul balcone del gatto Zorba, al quale strappa tre promesse solenni: di non mangiare l’uovo che lei sta per deporre, di averne cura e di insegnare a volare al piccolo che nascerà. Così, alla morte di Kengah, Zorba cova l’uovo e, quando si schiude, accoglie la neonata gabbianella nella buffa e affiatata comunità felina del porto di Amburgo. Ma come può un gatto insegnare a volare? Per mantenere la terza promessa, Zorba dovrà ricorrere all’aiuto di tutti, anche a quello di un uomo. In una storia che ha la grazia di una fiaba e la forza di una parabola, il grande scrittore cileno tocca i temi a lui più cari: l’amore per la natura, la generosità disinteressata e la solidarietà, anche fra «diversi».

Cosa ne penso

Una bellissima fiaba fatta per diventare un cult per quanti – adulti o bambini – adorano gli animali e vorrebbero salvare il mondo dalle malefatte degli uomini. Inoltre afferma con forza i principi della solidarietà, dell’amicizia e il valore della diversità intesa come ricchezza e amore per l’altro.Un libro perfetto, apparentemente per bambini ma in realtà adattissimo agli adulti. Una favola che parla di lealtà, amicizia, generosità, coraggio, solidarietà e che arriva dritta al cuore. Il gatto Zorba è semplicemente adorabile ed “umano” nel senso migliore del termine. È uno dei libri a cui sono maggiormente affezionata ed è senz’altro tra quelli che mi hanno dato di più. Unico e inimitabile, consigliato a tutti ma proprio a tutti!

Una frase da citare

“Riesce a volare solo chi osa farlo.”

Il sito web dell’Istituto Comprensivo “B. Croce”: www.iccroceflumeri.it.

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