di Francesca Giuliano – I. T. S. “Aterno – Manthonè” – Percorso di Istruzione di 2° livello (Pescara)

Il libro

Luigi Pirandello, Uno, nessuno e centomila, Feltrinelli Editore, Milano 1926

Un accenno di trama

Uno, nessuno e centomila è un romanzo molto conosciuto e tra i più famosi di Luigi Pirandello, in cui racconta la storia del protagonista Vitangelo Moscarda. Un giorno, grazie all’osservazione attenta della moglie, Moscarda si accorge che lui avrebbe un difetto fisico: il suo naso penderebbe leggermente verso destra e lui non se ne sarebbe mai reso conto in tutta la sua vita. Questo suo difetto, messo in risalto da una frase pronunciata dalla moglie, lo porta a notare altre sue piccole imperfezioni che gli fanno scoprire di non essere più lui, ma un altro, anzi, uno per ogni persona che incontra e per ogni azione che compie. Per Moscarda questi suoi aspetti, che non conosceva, diventeranno una fissazione ai limiti dell’ossessione, spingendolo a compiere gesti che prima di allora non aveva mai compiuto, i quali lo porteranno a cambiare l’opinione che la gente sta avendo su di lui. La sua vita subisce un cambiamento drastico, avendo ripercussioni sul rapporto tra il protagonista e la moglie ma anche con gli affari famigliari. Vitangelo Moscarda precipita nella follia e al contempo si sente libero da ogni regola, in quanto le sue percezioni e sensazioni lo porteranno a vedere il mondo da un’altra prospettiva.

Cosa ne penso

In questo romanzo gli eventi vengono narrati seguendo un ordine cronologico preciso che comprende un periodo non molto chiaro della vita del protagonista: dal momento in cui egli si accorge di essere uno dei centomila che subiscono la realtà esterna, fino alla realizzazione del suo intento, ovvero estraniarsi dalla vita fino a divenire nessuno. Infatti, il protagonista coincide con il narratore interno, incarnando il pensiero di un uomo della borghesia del Novecento intento a distruggere quelle rappresentazione dell’Io per cui l’unico modo per recuperare la propria identità è la follia. La crisi che subisce il protagonista è tanto più grave perchè decide di ricondurre ad una sola unità le centomila immagini che hanno di lui gli altri e con ciò stravolge il suo atteggiamento, perchè viene considerato pazzo. Abbandonato dalla moglie, va a vivere nell’ospizio da lui stesso fondato e liquida la banca del padre: in questo persiste la questione di base, ovvero il rapporto problematico che il protagonista ha con la società. L’autore mette a fuoco l’impossibilità di definire una realtà certa e unica per tutti, proprio perchè ogni individuo se ne costruisce una in base alla società in cui vive, alle specifiche condizioni personali, in base alle persone che lo circondano, alle leggi stabilite dal suo territorio.

Una frase da citare

“Notiamo facilmente i difetti altrui e non ci accorgiamo dei nostri” .

Affinità elettive

Crisi di identità, canzone di Rita Pavone; Il Niente, canzone di Marco Masini; Mr. Ego, canzone degli Halloween. Persona, film di Ingmar Bergam.

Il sito web dell’Istituto Tecnico Statale “Aterno – Manthonè”: www.manthone.gov.it.

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