DESCRIZIONE
La scelta della tematica è nata dall’esigenza di creare un ambiente di apprendimento stimolante e motivante, inclusivo e collaborativo, al fine di costruire percorsi formativi efficaci, attraverso l’educazione alla cittadinanza e alla valorizzazione dell’inclusione.
La gentilezza è cura e attenzione, sguardo aperto e ascolto della voce degli altri, è il filo conduttore del nostro essere e dello stare insieme, è un valore da recuperare e da coltivare sempre, un vero e proprio motivo fondante della convivenza civile e democratica.
Mai come in questo momento sentiamo il bisogno di gentilezza. Di atti gratuiti, di sguardi più attenti, di parole dal suono e significato sorridente e inclusivo. È un tempo difficile attraversato sempre di più da ansie e paure, da distanze necessarie e imposte. Il potere della gentilezza è oggi più importante che mai. Anche in classe i modi e le posture delle relazioni sono cambiati e siamo tutti più rigidi, sulla difensiva, costretti dentro cammini paralleli che faticosamente possiamo incrociare con gli altri. Distanza è la parola che sentiamo ogni giorno e più volte al giorno e che diventa oggetto di raccomandazione, ordini, norme. Distanza fisica significa anche proibizione di scambiare cose, oggetti, giochi, spazi.
La scuola, resta comunque luogo di relazioni e scambi, ed è quindi l’ambito privilegiato per educare al rispetto, alla condivisione e al riconoscimento reciproco, con le parole e i gesti, con competenza e attenzione.
Nonostante la difficoltà nel declinare in questo contesto i messaggi di condivisione, inclusione e attenzione agli altri, possiamo tuttavia veicolare l’idea di un “distanziamento gentile” attraverso:
- lo sguardo: con gli occhi possiamo dire tantissime cose: la gioia, il dolore, la meraviglia, la scoperta, la noia, la richiesta…:
- le parole: le parole e il tono della voce sono fondamentali: essere gentili a parole vuol fare propri due atteggiamenti diversi: uno “sottrattivo”, che ci chiede di eliminare le parole ostili e uno “aggiuntivo” che invita a moltiplicare le parole gentili:
- i messaggi scritti e visivi: quando le parole dette e gli sguardi non bastano, o i nostri interlocutori non sono vicini, possiamo usare la scrittura e le immagini per comunicare gratitudine, vicinanza, affetto, amicizia:
- i gesti: il linguaggio non verbale spesso dice più di mille parole: possiamo, agire per “sottrazione” ed eliminare gli atti aggressivi, le posture ostili e moltiplicare invece i piccoli gesti di attenzione, solidarietà e vicinanza.
L’intento è quello di sollecitare e moltiplicare le parole, gli sguardi e i gesti di cura e di attenzione reciproci, perché tante piccole azioni positive messe insieme possono contribuire a cambiare il mondo. La gentilezza è contagiosa e anche feconda: genera coraggio, gratitudine, benessere.
PERCORSO DIDATTICO
Il percorso didattico prevede il coinvolgimento di tutte le docenti del team e di tutte le discipline, tutti i linguaggi vengono utilizzati: linguaggio verbale: italiano e inglese (ascolto, comprensione, produzione), musicale, del corpo, antropologico, religioso.
ATTIVITÀ PROPOSTE
Conversazione in circle-time sulla gentilezza: significato della parola e come essa si traduce in gesti pratici.
Le parole della gentilezza: lessico (italiano e inglese), scrittura creativa sul quaderno.
Frasi di personaggi famosi sulla gentilezza, Madre Teresa e Anne Herbert: considerazioni sul profondo significato delle loro parole. Produzione individuale di frasi sulla gentilezza.
Rappresentazione della gentilezza con un disegno.
Lettura della fiaba “Il giardino del Gigante” di Oscar Wilde: Comprensione e significato della fiaba, caratterizzazione del protagonista e dei personaggi.
Lettura della storia di San Giuseppe: individuazione degli elementi valoriali del suo operato: elaborazione di un testo per esprimere ammirazione, emozioni e apprezzamento per le azioni da lui compiute.
Educazione alla cittadinanza e valorizzazione dell’inclusione: io e l’altro.
Ascolto della canzone “Una parola magica” del Piccolo coro dell’Antoniano.
Produzione di un “Manifesto della gentilezza” per una classe che si conquista il certificato di gentilezza attraverso parole, gesti, consapevolezze, scelte.