DESCRIZIONE
Il romanzo biografico 'John della notte' si basa su precisi documenti storici e ricostruisce molto fedelmente le condizioni di vita nelle piantagioni di cotone statunitensi. Nuova è la prospettiva da cui vengono descritte le vicende degli schiavi: la durezza e la mancanza di umanità con cui essi venivano trattati dai loro padroni fa emergere in modo ancora più evidente la dirompente novità introdotta dalla diffusione della scrittura. John della Notte è infatti uno degli “alfabetizzatori”: con questo termine venivano chiamati gli schiavi che, nelle piantagioni, rischiavano la vita pur di insegnare la lettura e la scrittura ai loro compagni di lavoro. L’attività degli alfabetizzatori ha costituito una tappa fondamentale nel cammino verso l’abolizione della schiavitù: grazie a loro tutto il mondo ha potuto conoscere le disumane condizioni di vita dei lavoratori delle piantagioni e ha liberato dall’analfabetismo milioni di persone, sfruttate dai padroni in quanto incapaci di far valere i propri diritti. Si è scelto di far leggere ad alta voce in classe il romanzo di Gary Paulsen per far riflettere gli alunni sull’importanza che lo studio e la cultura rivestono per la piena realizzazione degli esseri umani, mentre la forma autobiografica del testo si presta ad un’analisi letteraria delle caratteristiche di questo tipo di narrazione.
Volete ulteriori motivi per cui vale la pena leggerlo?
“Perché John della notte è schiavo e schiavo è il contrario di libero. Perché la libertà è un valore che quelli come John pagano caro. Perché la libertà non si può dare per scontata, mai. Perché non siamo sempre stati liberi e chissà se lo saremo sempre. Perché la lotta per la libertà ha tanti nomi: ha il nome di Malala e di Nelson Mandela, di Iqbal e del Mahatma Gandhi, di Jan Palach e dei fratelli Cervi, e il nome di John e Sarny e di Martin Luther King. Perché John combatte per la libertà a colpi di parole, che poi diventa una storia, che poi diventano tanta storie e tante storie diventano libertà. Perché la parola ci rende liberi, leggere ci rende liberi, le storie ci rendono liberi. Perché dalle storie nascono domande (…). Perché il buio non ci fa più paura quando abbiamo la luce di una parola, di una storia, di un maestro come John della Notte”.