DESCRIZIONE
Ripensando a una proposta formativa esperita lo scorso anno scolastico e intitolata "Le parole che fanno bene - le parole che fanno male", abbiamo pensato di articolare la nostra iniziativa in tre momenti. Il primo, "le parole sono pietre", prende spunto da un passo di Carlo Levi e intende sostare attorno alla forza delle parole che feriscono, talvolta per la crudezza del loro realismo, pi?? spesso per l'autistica autoreferenzialit?? della loro demagogia pregiudiziale. Tale primo momento, si avvier?? con l'incontro online "A tu per tu con l'autore", il 14 novembre, durante il quale si affronteranno i temi del viaggio e della migranza, con lo scrittore Fabio Geda. L'attivit?? proseguir??, in classe, con un percorso di analisi dei fenomeni pi?? significativi in cui la parola diventa arma, strumento di violenza, approfonditi attraverso la lettura di brani del testo di Gatto e Affinati "I meccanismi dell'odio"; un percorso di riflessione e conoscenza focalizzato sulla retorica antisemita; e un'attivit?? sull'hate speek, legata al progetto di educazione civica del plesso. La seconda parte, "icariade", cercher?? di mettere in luce la forza della parola come forma di riscatto, di testimonianza eroica, come strumento di emancipazione. La parola che diventa parola alata, che proietta oltre i limiti della condizione umana, quella dell'Ulisse di Omero, di Dante, di Joyce, di Primo Levi, quella dell'orazion picciola, che smuove, costruisce e inventa. L'attivit?? si proporr?? di individuare e declamare, con adeguata enfasi, testimonianze e discorsi che hanno avuto la forza di trasformare lo stato delle cose: da Gandhi a Martin L. King, da Malala a Don Milani, da Falcone a Sciascia; i ragazzi evidenzieranno, cos??, attraverso tali citazioni, i principi fondamentali della Costituzione italiana e i gol dell'Agenda 2030, concentrandosi, in modo particolare, sulle lettere dei condannati a morte della resistenza italiana e rievocando tre figure storicamente centrali del proprio paese, Palizzi: Il partigiano Bruno Tuscano - l'anarchico Bruno Misefari e il deportato Vincenzo Movilia. Infine, il percorso "la lingua salvata" concluder?? questa nostra iniziativa, incentrandosi sulla valorizzazione della lingua e la letteratura locale, con letture in dialetto e in greco di Calabria e brani, tratti da autori calabresi, in cui la forza salvifica della parola si riconnette con il suo tornare ad essere lingua madre, lingua per la Restanza,