DESCRIZIONE
“PARTIRE È UN PO’ MORIRE”
Per la settimana della lettura ad alta voce di Libriamoci 2021 la classe III B della Scuola Secondaria di I Grado “B.F.M. Greco” di Acri (CS) ha rivolto la sua attenzione al fenomeno dell’emigrazione e alle ragioni che spingono i popoli o le singole persone a lasciare la propria terra.
Oggetto di riflessione è stata, però, l’ emigrazione che ha interessato il nostro Paese, tra la fine dell’ Ottocento e i primi del 1900, quando “gli stranieri eravamo noi”.
Lasciare la propria patria non riguarda solo la geografia umana o le scienze statistiche ma anche la letteratura: è proprio nel 1900 che la tematica della migrazione e dello sradicamento si sente fortemente nella voce degli scrittori.
Sono stati scelti testi in cui è stato possibile riscontrare delle similitudini tra l’emigrazione italiana con quello che sta succedendo oggi: i pregiudizi, la mancata accettazione del diverso e dello sconosciuto, lo spaesamento e la solitudine “dell’emigrante” sono gli stessi di allora.
Il siciliano L.Sciascia, ad esempio, nel racconto “Il lungo viaggio”, tratto dalla raccolta “Il mare colore del vino” del 1973, narra di un gruppo di siciliani che, spinti dal sogno americano, vendono tutte le loro cose, si mettono nelle mani di un losco individuo che, dopo undici difficili notti al largo, li farà sbarcare, non in America, ma sempre in Sicilia.
La lettura della poesia “Girovago” di G. Ungaretti” ha consentito agli studenti di riflettere sull’inquietudine dell’uomo che cerca un luogo dove accasarsi, fermarsi e riposare, ma che lo spinge ogni volta a ripartire, senza mai adattarsi, facendolo sentire estraneo e straniero.
Nella lirica “In memoria”, invece, Ungaretti rievoca la tragica esistenza Mohammed Sceab, amico egiziano e compagno di stanza a Parigi. Sceab è un esule, immigrato in un Paese straniero, a cui tenta con tutte le sue forze di adattarsi, cambiando anche il nome e perdendo così la sua identità: si toglie la vita perché si sente senza radici.
Per rimanere sul tema della migrazione, la giornata “di lettura” si è conclusa con una discussione condivisa con gli operatori e con alcuni giovani stranieri ospiti del centro “La casa di Abou Diabo” - Comunità Alloggio per Minori non Accompagnati e Richiedenti Asilo - di Acri (CS). Durante l’incontro gli studenti hanno commentato le tavole del fumetto “Per prendere un lupo ci vuole un lupo” che racconta le difficoltà, i sogni, i progetti, i nuovi amici e la nuova vita di un ragazzo migrante che diventa simbolo del fenomeno migratorio che interessa il Mediterraneo e la nostra regione in particolare.