Sono passati 70 anni dall’uscita del capolavoro di Salinger. Qualcuno ha detto che Holden incarna il malessere generazionale sorto dopo la fine della seconda guerra mondiale, ma in realtà Salinger andò ben oltre. Holden è infatti l’emblema di un’irrequietezza assoluta, quella che risiede nei ragazzi di ogni epoca e caratterizza il
passaggio traumatico all’età adulta. È il prototipo (letterario) dell’adolescente confuso, il modello di riferimento di ogni ribelle, un mito che incarna la rabbia dei giovani
verso le istituzioni, il conformismo sociale e le ipocrisie. Tutti noi siamo o siamo stati Holden in un modo o nell’altro. In lui abbiamo visto la nostra rabbia. Holden è un
giovane ribelle e a suo modo disadattato, ma è anche un ragazzo che non vuole crescere perché sa che il mondo degli adulti non gli piace, tanto che l’unica cosa che
davvero vorrebbe fare è salvare tutti i bambini e impedire loro di diventare grandi. La maratona letteraria si propone di coinvolgere gli studenti e i docenti con l’obiettivo di contribuire a rendere la pratica della lettura un’abitudine sociale diffusa e riconosciuta per affermarne il suo valore sociale.