DESCRIZIONE
Con il progetto di riqualificazione urbana e street Art promosso dal comune di Casavatore, gli alunni della secondaria di primo grado dell’ I. C De Curtis, dopo aver letto libri ispirati a fatti di cronaca e di arte, hanno realizzato un’ azione performativa pittorica, progettando elaborando temi sociali e artistici attraverso il linguaggio delle immagini. Le panchine, legate attraverso un “filo sottile invisibile”, raccontano storie, vicine e lontane, seguendo percorsi di educazione civica. Per i ragazzi un esperienza unica, per essere protagonisti del cambiamento e fare parte della società civile attiva sul territorio. La Panchina “Frida” riprende un particolare di un autoritratto: il colibrì, simbolo della libertà negata e violata rappresentata dalla griglia di spine nelle quali si inseriscono fiori bianchi. Le linee, il filo invisibile, si ricollegano alla seconda panchina: il rapporto con la natura, il bisogno di spazi verdi, il rispetto per l’ambiente. In via Torricelli, la linea si fa blu, quel filo sottile diventa onda marina, una barca di carta, la sua fragilità. E’ speranza del viaggio, per chi lascia la propria terra verso l’ignoto. Il mare, i colori blu e azzurro continuano sulla panchina all’angolo della strada: i colori preferiti di Dario Scherillo, vittima innocente di camorra, per uno scambio di persona il 6 dicembre 2004. La panchina della legalità porta il suo nome. Il filo invisibile prosegue, la linea si trasformerà presto in immagine in nuove creazioni, nelle prossime uscite nel territorio. Dalla pulizia alla preparazione per la base, fino alla stesura del colore, le panchine sono diventate il supporto per esprimere idee ed emozioni, una “tela di cemento” in uno spazio espositivo pubblico aperto, la performance pittorica viene influenzata anche dallo “spettatore cittadino” che contribuisce nel processo creativo.