DESCRIZIONE
Il percorso da noi scelto nasce dall'esigenza di far conoscere l'utenza multietnica della scuola partendo dall'analisi del testo "Il fotografo di Lampedusa" di Simona Prete, basato sulla storia di un bambino coraggioso che manifesta tutta la sua solidarietà verso un suo simile. Nel Mediterraneo tante giovani vite rischiano di morire inseguendo un sogno. Non tutti si salvano nella traversata e non tutti hanno la fortuna di incontrare uno come Nino che, grazie alla sua audacia ed al fortuito ritrovamento di una macchina fotografica, cambierà la vita ed il futuro di Amir per sempre. L'altro testo, i cui protagonisti sono sempre uomini coraggiosi, si intitola "Per questo mi chiamo Giovanni" dell'autore Luigi Garlando che tappa dopo tappa racconta i momenti chiave della storia di Giovanni Falcone, il suo impegno, le vittorie e le sconfitte, l'epilogo della morte dei due eroi. Giovanni scopre che il papà non parla di cose astratte: la mafia c'è anche a scuola, la mafia è una nemica da combattere subito e la nostra scuola che ne porta il nome ne è un esempio, senza aspettare di diventare grandi. La nostra attività prevede la lettura dei passi più significativi dei due testi che portino i ragazzi alla riflessione delle tematiche trattate. Alle classi seconde verrà chiesto di scrivere su una maglietta bianca una parola, un pensiero o rappresentare con un disegno le emozioni suscitate dalle letture che verranno interpretate dall’autrice Simona Prete. Le classi prime e terze dovranno invece rappresentare, durante la lettura, le scene più emblematiche riguardanti la solida amicizia e la complicità che legava i due magistrati. L'attività prevede la collaborazione del docente di violino che insieme agli alunni dell'indirizzo musicale suoneranno durante le letture.