DESCRIZIONE
La mattina del 3 settembre 2015,su una spiaggia turca nei pressi di Bodrum, il mare depositò il corpo di un bambino che si chiamava Alan Kurdi. Aveva tre anni ed era naufragato mentre era in viaggio con la sua famiglia. Cercavano un posto nel mondo che potesse diventare la loro nuova casa.
Gianluca Caporaso, ha reso Alan in un personaggio immortale, mitologico, che viaggia per terre lontane e abissi incantati, in una fiaba poetica e avventurosa. Un libro manifesto, portatore di pace.
Il tema del mare è dominante, il mare è l’avventura, la conoscenza, le relazioni, è naufragio, è concerto di voci e suoni diversi di cui la conchiglia conserva l’eco. Caporaso ascolta e restituisce queste voci, affidando a ciascuna un sentimento.
Ho scelto la lettura di questo testo, perché mi sembra estremamente attuale in questo momento in cui l’umanità rivive la crudeltà e l’atrocità della guerra e al tempo stesso la speranza di una via d’uscita che è stata negata ad Alan, simbolo di tanti bambini vittime innocenti. Lo scopo però della lettura sarà anche soffermarsi sulla possibilità di volare oltre tutto ciò e affermare la libertà di sognare ad occhi aperti.