DESCRIZIONE
Saranno letti ai ragazzi parti di un testo, "Di acqua di mare e conzo”, frutto delle memorie di un pescatore della nostra città che ha voluto trasmettere le sue memorie, i suoi ricordi riguardo un mestiere di cui si viveva nel nostro paese. Parte dalla fine dell’800, dai ricordi del suo bisnonno, pure lui pescatore e arriva fino agli anni ’80 del secolo scorso.
E altro non è che la trascrizione, fedele anche nella lingua, dei quattro quadernoni che l’ottantacinquenne ha cominciato a scrivere negli anni scorsi volendo fissare nero su bianco la sua voce e i suoi ricordi delle varie battute di pesca e delle tecniche utilizzate prima con la barca a remi, poi a vela e infine a motore.
Queste sue i memorie fanno riemergere i modi di dire, i canti e le piccole storie che si narravano in barca durante le battute di pesca, tradizioni e aspetti del passato che con questa attività vogliamo far cogliere ai nostri alunni.
Dopo la lettura di vari parti del testo, gli alunni incontreranno l'autore, per cui avranno la possibilità di ascoltare dal vivo come si svolgeva la vita dei pescatori, un "mestiere che non ti arricchisce ma che ti dà da campare", quindi visiteranno la mostra degli oggetti del pescatore. Il tutto con lo scopo di conservare e tramettere una memoria. Produrranno delle riflessioni, dei meme che condivideranno tra di loro.